RECENSIONE
Black Panther: Wakanda Forever è il trentesimo film del Marvel Cinematic Universe e fa parte della Fase 4: segue direttamente gli eventi del primo film dedicato a Pantera Nera. Uscirà nei cinema il 9 novembre, noi di Nerdando siamo stati invitati all’anteprima e ve ne parleremo spoiler free. Il film è prodotto dai Marvel Studios, sempre guidati da Kevin Feige, e sarà distribuito da The Walt Disney Company Italia.
TRAMA
Il re T’Challa è morto. Una misteriosa malattia l’ha strappato alla sua famiglia e al suo popolo, e nemmeno la geniale principessa Shuri è riuscita a salvarlo, anche a causa del fatto che nel primo film Killmonger aveva dato alle fiamme tutte le “erbe a forma di cuore” che da secoli conferiscono al Black Panther i suoi super poteri. Un’immensa tristezza domina quindi le vite di Shuri e della Regina Ramonda, che a causa della decisione di T’Challa di rendere nota al mondo l’esistenza del Wakanda, devono proteggersi dalle minacce delle altre potenze mondiali, che vorrebbero appropriarsi del vibranio che si trova solo nel misterioso paese africano… oppure no? Grazie a un macchinario costruito da una brillante studentessa, gli Stati Uniti scoprono un deposito di vibranio sotto l’oceano, nel regno di Talocan, una regione sottomarina nascosta, scatenando così le ire dei legittimi proprietari del raro metallo, in particolare del re Namor, un essere forte come Hulk e capace di respirare sott’acqua ma anche di volare nel cielo. Toccherà quindi a Shuri, che ancora non si è ripresa dalla scomparsa del fratello e che rifiuta di abbracciare le tradizioni spirituali del suo paese, cercare di evitare lo scoppio di una terribile guerra tra il suo regno e Talocan, mentre cerca di ricreare l’erba a forma di cuore che possa far tornare la Pantera Nera a proteggere il Wakanda. Chi sarà quindi il nuovo eroe che vestirà l’armatura nera del protettore del Wakanda? Andate al cinema per scoprirlo!
CAST
Il cast di Black Panther: Wakanda Forever è dominato dalle donne, e la protagonista assoluta del film è Letita Wright che riprende il ruolo della principessa Shuri; con lei tornano anche Angela Bassett (la regina Ramonda), Lupita Nyong’o, Danai Gurira e Florence Kasumba, mentre Dominique Thorne è la nuova arrivata Riri (sulla quale non viene approfondito molto, anzi a un certo punto viene detta una cosa e poi non viene spiegata). Tra i pochi uomini troviamo il villain del film, Namor, interpretato da Tenoch Huerta, e poi Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman che riprende il ruolo dell’agente della C.I.A. Everett Ross che in realtà è abbastanza inutile nella trama tranne che per il fatto che fa da gancio per la re-introduzione di un personaggio di cui vorrei parlare ma non posso per rischio spoiler.
Ryan Coogler si è occupato della regia e della sceneggiatura di Black Panther 2 come aveva fatto per il primo capitolo dedicato al supereroe.
COLONNA SONORA
La colonna sonora è stata composta da Ludwig Goransson che si è occupato anche di quella del primo film, mentre la canzone dei titoli di coda è “Lift me up”, scritta da Rihanna e dal regista Ryan Coogler e cantata dalla stessa Rihanna.
Curiosità: Rihanna viene citata indirettamente nel film 2 volte: il personaggio interpretato da Dominique Thorne si chiama infatti Riri, come il soprannome della cantante, e Shuri e Okoye a un certo punto parlano di fondotinta e citano il marchio di make up creato proprio da Rihanna, Fenty Beauty.
CONCLUDENDO
Black Panther 2 avrebbe dovuto essere molto diverso da com’è: la scomparsa prematura del bravissimo Chadwick Boseman nel 2020 è stata una gran perdita per il cinema, e ha costretto i filmaker dei Marvel Studios e rivedere completamente il futuro dell’amatissimo supereroe africano. Non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stato il film se Boseman ne fosse stato ancora il protagonista.
Nel complesso il film mi è piaciuto ma non posso dire di esserne rimasta particolarmente emozionata, a parte che mi sono intristita pensando alla morte di Chadwick Boseman/T’Challa, la cui assenza è dominante nella trama. Sarà che ormai siamo al trentesimo film del franchise ed è difficile vedere qualcosa di “diverso” o particolarmente originale: la trama si svolge in maniera lineare, ci sono i classici scontri spettacolari accompagnati da effetti speciali sempre migliori, i drammi familiari, il bene contro il male e così via. Direi inoltre che forse il film dura un po’ troppo: ben 2 ore e 40 minuti.
Per quanto riguarda il villain Namor, avviso chi conosce i fumetti che la sua storia è stata ampiamente rimaneggiata quindi non aspettatevi di sentir parlare di Atlantide e atlantidei. Per non rischiare spoiler non posso parlarvi quanto vorrei di lui e di una cosa molto importante che lo riguarda e che spianerà piano piano la strada all’introduzione nel MCU di altri personaggi Marvel.
Ho apprezzato molto i coloratissimi costumi wakandiani ispirati alla cultura africana, anche se non capisco la deriva che ultimamente sta prendendo l’estetica delle armature e delle uniformi nei film sui supereroi: la spettacolarità sembra dominare sulla funzionalità, nel caso specifico ad esempio non capisco che senso abbia per una guerriera indossare un’armatura piena di frange che non hanno nessuna utilità e che anzi rischiano di impigliarsi e o possono essere afferrate dai nemici.
Attenzione: la scena post credit è solo una, quindi stavolta potete evitare di rimanere seduti fino alla fine dei titoli come si deve fare quando si guarda un film dell’MCU.
NERDANDO IN BREVE
Black Panther: Wakanda Forever è un classico film del Marvel Cinematic Universe che piacerà agli appassionati e a chi come me non si perde un solo capitolo del franchise, vi regalerà tante belle scene d’azione e vi lascerà con un po’ di tristezza.
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