Giochi da tavolo

Genesia – Espanditi, conquista, inventa

Recensione

Al solo leggere il titolo, e guardando la copertina, di sicuro a qualcuno verrà in mente un gioco di civilizzazione, ma ve lo diciamo subito: Genesia NON è un gioco di civilizzazione, ma piuttosto un gioco guidato dalle carte in cui c’è un tabellone in cui ci si può espandere e conquistare, profumato con una spruzzatina di vago flavour storico.

Ora che ci siamo tolti il callo della definizione, che è quella che preme a molti a quanto pare, possiamo parlare davvero di Genesia, opera di Eric Labouze per SuperMeeple, localizzato e pubblicato in italiano da GateOnGames, per gli amici GOG.

Io, chiaramente, sono stato attratto sin dal primo istante proprio dalle belle illustrazioni presenti sulla scatola, e dall’idea della tematica a sfondo storico perché non posso farne a meno; inoltre Genesia ha un gran bisogno che si parli di lui,  dato che in giro mancano recensioni nella nostra lingua ed è un peccato che un titolo così passi sotto traccia.

Perciò, rimediamo presto a questo torto.

Componentistica

Il riccamente illustrato, robusto e pesante scatolone quadrato di Genesia racchiude al suo interno un bel po’ di roba:

  • 3 tabelloni Genesia (per 3, 4 e 5 giocatori; il tabellone per 1 e 2 giocatori si trova sul retro del tabellone per 4 giocatori)
  • 5 tabelloni Continente (1 per colore)
  • 150 pedine Clan (5 colori x 30 Clan)
  • 100 pedine Città (5 colori x 20 Città)
  • 12 carte Obiettivo Segreto
  • 90 carte Epoca (30 Epoca I; 30 Epoca II; 30 Epoca III)
  • 9 carte Epoca promo
  • 5 tessere Guerra/Pace fronte retro
  • 75 monete (50 da uno, 25 da due)
  • 1 plancia Ordine di Turno
  • 5 segnalini Ordine di Turno
  • 5 schede di riferimento
  • 1 blocchetto segnapunti
  • Regolamento

Il materiale prevalente è la plastica, di cui sono fatte le città e le pedine clan, grandi e maneggevoli, e soprattutto molto colorate; aprendo la scatola sarete abbastanza stupiti dalla quintalata di plastica che c’è.

Stranamente, manca il colore blu, ma tutto si può dire di Genesia tranne che al tavolo non offra un colpo d’occhio ricco, man mano che il tabellone si popola. Impilare i clan  per dare  immediatamente visione della potenza militare è una bella idea.

Vi presento le pedine clan.

La simbologia sulle carte è chiara, ma ciò che spicca su tutto sono le illustrazioni di Fabrice Weiss e Alexei Iakovlev , vero punto di forza della parte di componentistica: le tre epoche del gioco rappresentano curiosamente preistoria/antichità, medioevo/rinascimento e contemporaneità/prossimo futuro, e la grafica riesce ad essere evocativa, restituendo bene l’idea di ciò che si voglia rappresentare.

Oh, secondo me le illustrazioni sono belle.

Onestamente, le critiche che ho letto in giro alle illustrazioni non le capisco proprio: va bene che i gusti non si discutono, ma boh.

Il cartone è robusto e in generale posso dire che la parte dei materiali è a mio avviso più che soddisfacente.

Da segnalare che la prima edizione del gioco contiene 9 carte promo, consigliate da usare una volta che si sia acquisita dimestichezza.

Come si gioca

In Genesia, da 2 a 5 capi tribù si sfidano per far evolvere i propri clan e portarli alla conquista e al dominio del mondo, in una sfida che vi porterà via 20 minuti circa per giocatore. Esiste anche una modalità in solitario, ma di quella ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Genesia è un gioco che si basa sul draft di carte e sul controllo del territorio; ad alcuni potrebbe ricordare 7 Wonders o It’s a Wonderful World, e in effetti le analogie ci sono; ma alcuni elementi lo caratterizzano permettendogli di mettere in mostra una propria personalità.

Come al solito, vi daremo soltanto un’infarinatura delle regole, ma se volete a questo link è disponibile il manuale.

Il gioco si articola in tre epoche consecutive, alla fine di ciascuna delle quali si effettua un conteggio parziale dei punti che determina il nuovo ordine di turno. Ogni epoca rappresenta un passaggio di epoca della storia umana: la prima rappresenta la preistoria e l’antichità, la seconda il medioevo e il rinascimento e la terza il mondo contemporaneo e il prossimo futuro.

Carte dell’epoca finale: siamo tra modernità e futuro.

Ciascun territorio presente sulla mappa presenta un punteggio differente, e chi lo controlla alla fine della partita guadagna altrettanti punti vittoria.

Ogni giocatore parte su un diverso continente diviso in territori, che come tutti gli altri è connesso ad un continente centrale chiamato Genesia, che è quello che alla fine del gioco garantisce la maggior dote di punti vittoria, requisito essenziale per portare a casa la vittoria.

Avremo inoltre un obiettivo segreto, che ci donerà abbastanza punti da non essere snobbabile.

Ogni epoca comincia con il draft delle carte, molto classico: scelgo una carta e passo il mazzo al mio giocatore di fianco.

Al termine della fase di draft si risolvono, in ordine, le seguenti sottofasi, utilizzando le carte con il simbolo corrispondente:

  • Crescita: in questa fase uso carte che solitamente hanno lo scopo di piazzare sul tabellone le tribù. Inoltre, pagando, posso reclutare tribù aggiuntive.
  • Espansione: in questa fase uso carte che mi permettono di muovere le mie tribù in giro per la mappa. Pagando posso effettuare movimenti aggiuntivi. Se attraverso territori altrui, pago.
  • Attacco: in questa fase ciascuno decide se muovere guerra a qualcuno, oppure no. La dichiarazione si effettua tramite un gettone, da mettere sul lato pace o sul lato della guerra. Ognuno che ha scelto guerra muove 1 attacco; se nessuno sceglie guerra, questa fase è finita per questa era. Le battaglie si risolvono a maggioranza: chi ha più truppe, vince, ed opzionalmente occupa città. Si possono usare anche carte che abbiano il simbolo della guerra.
  • Fine dell’epoca: si costruiscono città ove vi siano almeno due tribù presenti, si usano le carte con il simbolo Fine Epoca e si calcolano i punti.

Come vedete, lo svolgersi del gioco è molto lineare; ciò non vieta, però, che possano crearsi delle interessanti situazioni al tavolo, anche a causa della forte interazione diretta con battaglie e contrasti.

In questo, Genesia si differenzia parecchio da 7 Wonders, e l’interazione sulla mappa è parte integrante ed importante dell’esperienza: è possibile che tutti si facciano i cavoli propri, ma quanto è divertente andare a rompere le scatole al classico pacifista che si rintana in difesa?

La tematica del gioco che riguarda l’evoluzione umana non si sente troppo, a dispetto delle carte che sono l’unico elemento di flavour. Non siamo propriamente sulla Terra, dato che i nostri continenti iniziali sono tutti connessi alle isole di Genesia. Inoltre, vi sono alcune particolari carte che rappresentano le invenzioni, che piazzeremo in modo permanente di fronte a noi: nulla, però, che possa darci un vero feeling di civilizzazione, dato che quello che conta davvero è il numero di punti sulla carta stessa.

Il senso di progressione che si avverte, invece, è maggiormente legato alla sempre maggior occupazione dei territori epoca dopo epoca: sorgeranno città, le armate si ingrandiranno, i popoli si mischieranno anche sui continenti di origine. E il danaro sarà sempre la risorsa fondamentale della quale disporremo: ecco, questo è particolarmente realistico…

Nella terza epoca la mappa si riempie. In mezzo, vedete l’isola di Genesia.

La scalabilità del gioco è garantita dalla presenza della mappa modulare e dalla composizione dei mazzi; devo dire che sicuramente più si è, meglio è, in virtù dell’importanza dell’interazione che si crea; ma comunque in due risulta perfettamente godibile.

La longevità è garantita dall’estrema variabilità delle situazioni che si creano e dalla grande quantità di carte disponibile: ad ogni partita se ne usa una quantità limitata, e soprattutto i mazzi sono componibili in base al colore come spiegato nel manuale, per dar vita sempre a partite diverse. La prima edizione, come vi dicevo, comprende anche delle carte promo avanzate, per chi non ne abbia abbastanza.

In generale, Genesia non inventa nulla: le meccaniche che utilizza sono conosciute, ma a detta di chi scrive sono ben amalgamate, e danno vita ad un gioco che diverte, pur non innovando.

Genesia è un titolo leggero, lo possono giocare tutti e questo può essere un pregio o un difetto a seconda di cosa cerchiamo, perché alla fin fine non vi sono particolari twist o guizzi che lo elevano a qualcosa di più di un family+. Non è un peso medio, per capirci.

Non ho capito perché Genesia non abbia ricevuto una copertura adeguata, e in giro non si trovano praticamente recensioni, se non in francese: ho visto che molte persone, al momento dell’uscita l’anno passato chiedevano informazioni, ma alla fine si tratta di un titolo piuttosto snobbato.

Speriamo con questo breve articolo di aver contribuito alla diffusione di un titolo che non sarà un capolavoro, ma non merita l’oblio cui è stato relegato, anzi!

Modalità in solitario

Genesia dispone di una modalità in solitario, sempre più comune nei giochi recenti, seguendo una tendenza rafforzatasi con la pandemia.

Il mio desiderio sarebbe stato quello di trovare un meccanismo di “IA” di qualche tipo, magari governato da un mazzo di carte, o qualcosa di simile: nulla di tutto questo, purtroppo.

La modalità in solitario consiste in pratica in una partita a 2 giocatori, in cui chi gioca manovra 2 fazioni, ma non ci sono né guerra, né draft, e il punteggio finale è quello minore tra le due fazioni.

Ok, ci sono delle leggere modifiche al flusso di gioco, ma l’obiettivo rimane quello di superare un punteggio fissato da uno dei tre livelli di difficoltà.

A dispetto di quanto di buono detto su Genesia, purtroppo sulla modalità in solitario non posso dire altrettanto: mi è sembrata piuttosto forzata e “appiccicata” al tutto, perché ora molti si aspettano di trovarla nei nuovi titoli.

Io non ho nulla contro il gioco in solitario, anzi; però a mio avviso deve essere una vera sfida contro il gioco stesso; questo solitario, invece, si accontenta di svolgere il compitino in modo un po’ sciapo, lasciando in mano al giocatore tutta la sfida.

Conclusioni

Curiosamente ed immeritatamente snobbato, forse perché frainteso, Genesia è un divertente gioco di draft e controllo del territorio, leggero e giocabile da tutti e che sa mettere insieme meccaniche conosciute in modo sapiente.

Paga forse il prezzo di non essere particolarmente innovativo e di essere un po’ leggero rispetto a quello che promette: non aspettatevi un gioco di civilizzazione, perché non lo è; qui siamo ad un gradino sopra i family game, ma nulla di impegnativo o cervellotico.

Posso suggerirvi di dargli una chance soprattutto ora che si trova spesso in promozione a prezzi interessanti, che lo rendono parecchio appetibile per quella fascia di prezzo, vista anche l’abbondanza dei materiali e il divertimento spensierato e cattivello che porta al tavolo.

Ringraziamo GateOnGames per il materiale.

Nerdando in breve

Genesia è un divertente e leggero gioco di carte e conquista, che non ha ricevuto l’attenzione che merita. Noi ci siamo divertiti!

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