Recensione
Carnival Zombie ci proietta nell’immortale Venezia, città che davvero ha bisogno di poche presentazioni e che l’intero mondo ci invidia.
E se pensiamo alla Serenissima non possiamo non pensare anche al celebre carnevale: chi lo ha visitato (ed è sopravvissuto per raccontarlo come il sottoscritto), serba nel cuore un’immagine sospesa nel tempo, surreale, con un turbinio di figure aliene e misteriose, impossibili da decifrare, che ci riportano indietro nel tempo e ci fanno vivere un’esperienza davvero unica ed inimitabile.
Girare tra le calle e veder comparire, magari emergendo tra le nebbie preserali, un maschera avvolta in abiti usciti da un altro secolo, ci proietta in una dimensione “altra”, evocativa e ammantata di mistero.
Tra i misteri più grandi è come possa una città così immensa reggersi immutata per secoli sull’acqua. Ebbene: e se vi dicessi che le fondamenta della città altro non sono che poggianti su un Leviatano? Una creatura infernale rimasta assopita per centinaia d’anni e che, malauguratamente, ora sta iniziando svegliarsi?
Questo orrore antico ed immondo dà il via a un’armata di creature nonmorte che daranno la caccia ai malcapitati che stavano godendosi la magia del carnevale e a cui altro non resta che cooperare tra loro per tentate con la forza della disperazione di tornare sulla terra ferma.
Meccaniche di gioco
Cooperativo puro, da 1 a 6 giocatori, per partite che viaggiano dai 45 ai 120 minuti. Si può decidere di giocare la campagna oppure i singoli scenari, per un numero di ore di divertimento che si avvicina alle 500.
I giocatori, agghindati dalle celebri maschere del carnevale italiano, adotteranno strategie di azione e tower defense per sopravvivere ai giorni e alle notti che li separano dalla salvezza (o dalla morte).
I turni di gioco si dividono in diurni e notturni. Nei primi scapperemo tra le strade della città cercando oggetti che ci rendano più potenti e preparati alle orde di zombie; durante le notti, invece, dovremo fortificare la difesa e resistere agli assalti.
La partita si svolge in tre giorni al termine dei quali i giocatori dovranno soddisfare le condizioni di vittoria, indicate all’interno delle schede campagna, oppure fallire ed essere condannati a restare per sempre intrappolati tra le strade della città maledetta.
Dopo aver assegnato i personaggi e preparato il mazzo di carte di ciascuna maschera, si sceglie tutti insieme l’ordine di azione del turno (che non cambierà mai) e la difficoltà: Carnival Zombie infatti consente di scegliere tra quattro livelli di difficoltà crescenti, che impatteranno sia la fase di preparazione che di esecuzione.
All’inizio della partita, il primo giocatore esegue una pescata dal sacchetto che contiene le diverse risorse e in base all’estrazione risolve l’effetto corrispondente (ad esempio potrebbe aver pescato una “barricata” che sarà utile per difendersi la notte). La prima pescata è obbligatoria, mentre le successive due sono decise dal giocatore stesso; in base al tipo di effetto potrebbe accumulare elementi di “stress” che faranno spostare l’indicatore sul tracciato corrispondente. Una volta che le pescate sono terminate, si passa al giocatore successivo.
Terminate le pescate di tutti, si può dare il via al primo giorno. La prima cosa è svolgere il “rituale dell’aurora” che consiste nell’estrazione di due carte dal mazzo degli incubi e risolvere le indicazioni delle carte. Nelle quattro ore a disposizione, i giocatori si possono spostare nella città e svolgere le azioni diurne: riposo (recupero stress), barricate (recupero materiali), azione speciale (dipende dal personaggio), ricerca (estrazione di una carta dal mazzo incubi e risoluzione) e rianimare (riportare in gioco un personaggio il cui stress è finito oltre scala).
Terminate le azioni diurne si passa al “Riturale del tramonto” che consiste nel controllo dei terreni in cui il gruppo si è fermato: si comincia col verificare gli ostacoli presenti sul tracciato, si estraggono dalla riserva e si collocano sulla mappa della città, alla distanza indicata; le fortificazioni seguono la stessa logica degli ostacoli ma i token corrispondenti vengono posizionati nel centro della mappa, in corrispondenza dell’area del rifugio.
Costruite le barricate, i giocatori posizionano le miniature in una delle zone del rifugio. Ora tocca ai boss: in base alla giornata si estrae un numero di carte boss e in base al risultato si posiziona la miniatura del boss nell’area corrispondente sulla mappa.
Possono iniziare le ore notturne: i giocatori possono usare gli oggetti che hanno la proprietà ore notturne, una volta fatto iniziano a muoversi gli zombie: si estraggono i cubetti dal sacchetto e si posizionano sulla mappa. Oltre agli zombie possono essere estratti cubi paranoia (che verranno attribuiti ai giocatori) o sopravvissuti.
In base alle caratteristiche di velocità degli zombie (ed eventuali bonus dati da ostacoli o boss in gioco), spostiamo gli infetti verso il rifugio. Tocca ai giocatori che possono usare i propri oggetti, muoversi o ingaggiare in mischia gli infetti.
Qui interviene una meccanica interessante: nel momento in cui un giocatore elimina uno o più infetti, preleva i cubetti dal tabellone e li fa cadere sulla tessera “cumulo di morti“: se i cubetti restano sulla tessera, tutto bene; se invece rotolano sul tavolo, vanno presi e rimessi immediatamente in gioco.
Il gioco procede così, di giorno in giorno, sempre più difficile e sfidante (ma si può scegliere il livello di difficoltà all’inizio) man mano che il tempo passa.
Carnival Zombie ha tante regole e il ricco manuale va affrontato con la giusta calma e tutto il tempo necessario per acquisirlo, perché sono davvero molte, come avete visto, le meccaniche e i termini da imparare. Lo stesso regolamento a volte non risulta chiarissimo e quindi occorre rivolgersi spesso ai molti esempi di gioco presenti.
Una volta fatto vostro, però, vi assicuro che non vedrete l’ora di intavolarlo. Almeno ogni volta che avrete almeno 2 ore di tempo (una volta acquisite le dinamiche).
Materiali
La scatola, davvero imponente come potete vedere dal nostro unboxing, contiene i seguenti componenti:
- 1 Tabellone
- 16 Miniature
- 89 Carte
- 1 Regolamento
- 5 Schede Scenario
- 5 Scheda Conclusione
- 6 Schede Personaggio
- 1 Scheda Consultazione
- 6 Promemoria Giocatore
- 1 Sacchetto di Tela
- 199 Cubetti di legno
- 16 Figure
- 37 Segnalini
- 14 Tessere
I materiali sono davvero di ottima fattura. Le illustrazioni delle carte e delle schede mi hanno convinto sia per capacità evocativa che per quel senso di inquietudine che riescono a regalare.
Altra parte importante sono le miniature: rifinite ottimamente e che saranno un vero piacere da dipingere per gli appassionati.
Mi ha convinto anche l’uso dei cubetti per non appesantire eccessivamente il carico di materiali, che se usati come token sarebbero risultati sicuramente stucchevoli. Se proprio dovessi esprimere un desiderio, però, mi sarebbe piaciuto avere qualche miniatura in più per gli infetti (i boss ci sono, non preoccupatevi), che invece sono gestiti da token posti su supporti in plastica.
Conclusioni
Carnival Zombie è un gioco da tavolo cooperativo che offre più di 500 ore di gioco grazie a 6 Personaggi per 63 Squadre possibili, 3 Livelli di difficoltà, 1 Modalità campagna con 5 Conclusioni tra cui scegliere, 4 Scenari e 10 Boss finali differenti. Sicuramente un gioco impegnativo, non per tutti, ma capace di affascinare per il suo livello di complessità scalabile, difficoltà crescente, e la combinazione di diverse meccaniche: unire azione, esplorazione e strategia al tower defense l’ho trovata una scelta di game design azzeccata.
Delle due meccaniche ho trovato molto solida e convincente la parte notturna, con i sopravvissuti che usano il loro arsenale per arginare le orde di mostri in pericoloso avvicinamento. Meno convincente la parte diurna: ho trovato davvero poche le quattro ore a disposizione e con solo tre giorni, occorre pianificare bene la strada da seguire senza ripensamenti, o non si arriverà alle condizioni di uscita.
Per essere un collaborativo puro, infine, mi ha poco convinto il vincolo della selezione del turno di gioco, che non può più essere modificato, un elemento che (a mio modesto avviso) va aggiustato con una house rule dedicata. Peccato anche che non ci si possa scambiare gli oggetti da giocatori (Ricordate? In Zombicide ci si possono “scambiare” anche le ferite inflitte) ma è anche vero che il set di oggetti è proprietario per personaggio.
La longevità del gioco, infine, è assolutamente di prim’ordine: non solo per la quantità di scenari disponibili e per la rigiocabilità a difficoltà diverse, ma anche la scelta dei personaggi, i percorsi diurni e gli eventi notturni contribuiscono a far si che non ci siano due partite uguali tra loro.
Non solo, ma ai giocatori è data la possibilità di scegliere tra Campagna (per un esperienza completa con tutti i personaggi) e singoli scenari (per aver partite più contenute) oppure anche Il Percorso dei Santi, in cui ogni giocatore guida un solo personaggio e aumentare il livello di sfida.
Carnival Zombie è disponibile per l’acquisto sul sito di Cranio Creations al prezzo di 69,99 Euro.
Nerdando in breve
Carnival Zombie ci fa fuggire da una Venezia sull’orlo dell’abisso.
Contenuti