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Il mio primo dizionario dei videogiochi cult – Preservare la memoria per andare avanti con saggezza

La community di Nerdando è attivissima e ciò che amo sono i consigli che ricevo: per questo articolo, devo ringraziare Il Moruz per avermi fatto conoscere Il mio primo dizionario dei videogiochi cult.

Recensione

Il mio primo dizionario dei videogiochi cult è un interessante compendio scritto da Luca Bagnasco e Andrea Stella, illustrato da Tommaso Calzavara ed edito da BeccoGiallo che ringrazio tantissimo per la copia speditami.

Apprezzo sempre questo genere di lettura, sia che si tratti di argomenti per me inediti, che conosciuti; in quest’ultimo caso, mi diverte scoprire le selezioni e le motivazioni degli autori, soprattutto quando sono in disaccordo. E no, non starò qui a scrivervi “Ma io avrei fatto così” perché è inutile e ingeneroso: siamo di fronte a un’ottima opera che ci guida attraverso i titoli del passato, per farci comprendere appieno le produzioni odierne. È naturale dover compiere delle scelte che scontenteranno qualcuno; ci sono tantissime pietre miliari ma lo spazio, si sa, è tiranno.

Stile

La struttura de Il mio primo dizionario dei videogiochi cult è lineare: ogni capitolo – ce ne sono venticinque in totale – è dedicato a un particolare titolo ed è diviso in 5 sezioni; in Tutorial, si racconta la storia del gioco. In Lore viene approfondita la trama e la costruzione dell’universo narrativo. Gameplay analizza le meccaniche di gioco. Eredità spiega come ha influenzato il medium videoludico. Infine, Fun Facts elenca i fatti divertenti e meno esplorati. Inoltre, sono presenti un capitolo introduttivo e, alla fine, un glossario per capire appieno il significato di alcune parole dello slang di noi videogiocatori.

Luca Bagnasco e Andrea Stella elargiscono la loro conoscenza ma, soprattutto, il loro amore nei videogiochi in questa opera che è piacevole da leggere e che racconta nello specifico per quale motivo i titoli descritti nell’enciclopedia sono importanti. Un grande errore che si commette, solitamente, in questo genere di trattati è il lasciarsi prendere troppo dalla nostalgia ma, fortunatamente, non ce n’è ombra; il passato è utilizzato per inquadrare il periodo storico e per far comprendere al lettore come ci sia un “prima” e un “dopo” rispetto al gioco oggetto del capitolo.
Le scelte sono ottime e motivate, anche perché immagino quanto sia stato difficile effettuarle e lasciare fuori delle perle. Non guastano le pillole di cultura pop disseminate qui e lì dagli autori.

Non ci sono solo testi: i disegni di Tommaso Calzavara, che impreziosiscono la prima pagina di ogni capitolo e la copertina, sono pregni di particolari, vivaci e molto dettagliati; in particolar modo, ho adorato la spada che impugna Cloud, con le sfere colorate di Materia incastonate.

In conclusione, Il mio primo dizionario dei videogiochi cult è davvero utile per conoscere l’universo dei videogame e per capire come siamo arrivati a tutto ciò che abbiamo oggi sui nostri dispositivi: una manna per nuovi e vecchi giocatori.

Edizione

Il mio primo dizionario dei videogiochi cult è proposto al giusto prezzo di 19 € ed è composto da 440 pagine scritte con un font molto leggibile, con una copertina flessibile. Le illustrazioni di Tommaso Calzavara, che fungono da introduzione di ogni nuovo videogame, sono ben realizzate e permettono di approcciarsi al meglio a ogni titolo trattato.

Nerdando in breve

Il mio primo dizionario dei videogiochi cult è una esaustiva guida, scritta da videogiocatori esperti, per altri appassionati o per chi vuole avvicinarsi a questo magnifico mondo e saperne di più.

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