Finalmente posso pubblicare ciò che so su Alaloth: Champions of The Four Kingdoms e discuterne con voi. Non sapete che fatica ho fatto a tenermi dentro tutto quanto finora.
Cos’è Alaloth: Champions of The Four Kingdoms
Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è un arpg (action role-playing game), sviluppato e distribuito da Gamera Interactive, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere un punto di congiunzione tra i gdr classici e i moderni action rpg.
Ma non solo, vuole rendersi appetibile sia ai giocatori che adorano leggere milioni di righe di dialogo e sia a quelli che invece skippano tutto perché vogliono concentrarsi unicamente sul loot e sul combattimento.
Qual è lo scopo
Lo scopo di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è quello di trovare e recuperare quattro artefatti – che appaiono in maniera randomica, in ogni run, in luoghi differenti – che permetteranno l’accesso ai cancelli del Fifth Kingdom, luogo nel quale si trova Alaloth, un potente e fastidioso semidio che è intrappolato in questo luogo dal quale tormenta Plamen, il continente nel quale è ambientato il gioco.
Modalità di gioco
In Alaloth: Champions of the Four Kingdoms non esiste la possibilità di scegliere la difficoltà, ma sono presenti due modalità: Single Player, più tranquilla, nella quale la sfida è minore, mentre la seconda, Competitiva, nella quale ci si contrappone ad altri tre campioni scelti casualmente tra i quaranta disponibili; ovviamente, in questo caso, bisognerà controllare sempre la situazione perché anche i nostri avversari avranno lo stesso scopo finale e potremo controllare, in una schermata, la situazione degli artefatti e sapere se ci toccherà attaccarli per recuperare ciò che è in loro possesso. Ovviamente saremo più appetibili, recuperando gli oggetti chiave.
Combat system
Il combattimento in Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è in tempo reale: è stato definito simile a quello dei souls anche se qui non c’è il classico roll – vorrei vedervi rotolare in armatura completa – sostituito da una realistica schivata. La visuale isometrica, con il giusto zoom, è ideale per conoscere e gestire gli spazi in ogni combattimento.
Prima di ogni combat zone, c’è una zona di ingresso, denominata campfire, dove cucinare, equipaggiare noi e i nostri companion e preparare le abilità: in ogni combattimento, avremo a disposizione un massimo di quattro skills (che non possono essere spammate all’infinito a causa del tempo di cooldown) e di quattro oggetti non cambiabili nel corso dell’esplorazione della zona di combattimento. Sarà dunque importantissimo equipaggiarsi correttamente per non soccombere subito.
Una volta scelte le abilità, ci sono varie modalità di respec e una di queste consiste nell’usare un particolare oggetto, The Orb of Chaos, in un santuario.
In caso di morte, si rinasce al santuario più vicino ed è molto importante sbloccarne quanti più possibili perché non esiste il fast travel.
Quindi, in conclusione, oltre alle abilità col pad (preferibile alternativa alla combo mouse-tastiera), la pianificazione di ogni combattimento è essenziale.
Altre informazioni
Durante la presentazione, ho avuto modo di vedere un’ora di gameplay e, nel corso di questo tempo, ho appuntato le informazioni che ho ritenuto più interessanti e che vi sparerò, una dopo l’altra, in questo paragrafo.
L’editor per la creazione del personaggio dà le sufficienti opzioni di personalizzazione per interpretare e godersi a schermo il personaggio scelto.
Alaloth: Champions of the Four Kingdoms attinge a piene mani dal mondo high fantasy lasciandoci la scelta tra quattro differenti razze: umani, orchi, nani, elfi.
Lo stile di combattimento scelto influenza l’equipaggiamento iniziale e, anche in questo caso, ce ne sono quattro che vanno dall’arma a una mano e allo scudo, alla doppia arma, all’arma pesante impugnata a due mani e alle letali armi ad asta.
Le famiglie selezionabili sono 10 per regno e influenzeranno le reazioni dei personaggi non giocanti, che cambieranno a seconda del regno e della città in cui ci troviamo, fornendoci diverse linee di dialogo; anche l’allineamento (neutrale, buono o malvagio) comporterà una differente scelta di companion a nostra disposizione (12, in totale).
Infine, la divinità a cui sceglieremo di essere devoti, darà un differente bonus al personaggio.
Ovviamente, oltre ai combattimenti, c’è spazio per il loot e per gli oggetti. Per creare il giusto equipaggiamento, si dovrà interloquire con fabbri specializzati e, soprattutto nelle capitali, se ne troveranno di esperti da ingaggiare per creare armi e armature con dei socket da riempire con pietre che forniscono bonus; occorrerà utilizzare i giusti materiali: alcuni sono ottenibili solo tramite determinate razze e quindi acquistabili in luoghi particolari o durante peculiari eventi.
Ogni oggetto si logora con l’uso e dovrà essere riparato per tornare nuovamente funzionante.
A questo proposito, è giusto aprire un piccolo inciso inerente le città che hanno degli elementi caratteristici, in base alla zona della continente nella quale si trovano e che, di giorno, sono piene di vita mentre, di notte, mentre le persone per bene dormono, sono frequentate di personaggi discutibili.
La mappa di Alaloth è gigante e, a un primo sguardo, sembra essere piena di luoghi da visitare e si capisce che, anche a causa delle molteplici variabili, una sola run non sarà sufficiente per scoprire tutto e questo non fa che aumentare la longevità e il gusto graduale della scoperta.
Non essendoci il fast travel, sarà utile acquistare delle cavalcature per muoversi più rapidamente: spostandosi sulle strade, si coprirà una distanza maggiore in poco tempo mentre se il terreno è impervio si procederà con più lentezza.
Purtroppo, non c’è l’opzione per il multiplayer online ma nel corso dell’avventura potremo farci accompagnare da due compagni e, nel caso in cui si disponesse di amiche e amici vogliosi di voler intraprendere questo viaggio con noi, grazie all’ausilio del multiplayer locale o tramite il remote play, potremo godere dell’esperienza multigiocatore.
Uno strumento molto utile è il Journal che si aggiornerà in base alle nostre azioni e che è diviso in macrosezioni dedicate al codex, lore, mobs, personaggi e quest.
Pareri personali
Inutile negarvelo, sto aspettando Alaloth: Champions of The Four Kingdoms come un assetato attende l’acqua nel deserto e, dopo averlo visto e averci messo per pochissimo le mani sopra, sono consapevole che la mia fiducia in questo prodotto era ben riposta.
Sono cresciuto con giochi come Moonstone: A Hard Days Knight e Diablo, con la saga di Ultima, con Baldur’s Gate e ho provato la stessa sensazione di eccitazione mista a stupore per quei pochi minuti in cui mi sono mosso nell’immensa mappa e ho affrontato i miei primi scontri.
La mappa è davvero enorme ed è così pregna di location incredibilmente evocative che, fidatevi, passerete tempo ad ammirarle e a fare degli screenshot.
Oltre a quello grafico, anche il comparto sonoro è ben realizzato, ma ciò che ho apprezzato maggiormente è il combat system che sembra richiedere tempo per essere padroneggiato ma che farà togliere parecchie soddisfazioni.
C’è anche spazio per tributi ed easter egg, alcuni più espliciti e altri nascosti che impreziosiscono ulteriormente l’esperienza.
Sono certo che Alaloth: Champions of The Four Kingdoms farà la gioia di vecchi e nuovi appassionati di gdr e non solo. Attendo – con sempre più impazienza – la data di uscita.
Dove acquistarlo
Alaloth: Champions of The Four Kingdoms sarà disponibile su Steam e su GoG.
Quando esce
La data d’uscita è fissata per il 30 giugno 2022.
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