Recensione
Tra le novità invernali di Netflix, Murderville è sicuramente una delle più originali. Ingiustamente passata un po’ sottotono, scavalcata da titoli più blasonati ma decisamente meno riusciti (sì, sto parlando de La donna nella casa di fronte alla ragazza nella finestra), Murderville si dimostra una sorpresa fresca e decisamente riuscita.
La serie creata da Krister Johnson si rivela un originale mix di crime, comedy, quiz televisivo e…improvvisazione teatrale! Se a prima vista vi sembrano elementi poco compatibili, dovrete ricredervi perché in Murderville si ride e si risolvono misteri e quello che poteva apparire come un accostamento azzardato dà vita ad uno show irresistibile e coinvolgente.
Trama
Il Detective Capo Terry Seattle cerca di rimettere in ordine la sua vita, sconvolta dal brutale omicidio della sua collega Lori, avvenuto 15 anni prima e ancora irrisolto. Il tragico avvenimento ha segnato a tal punto Terry da rovinare anche il suo matrimonio con il suo Capo, Rhonda Jenkins: mentre lui non ha superato la rottura, l’ex moglie ha voltato pagina e ora frequenta il collega Daz.
Con la mente sempre rivolta al rompicapo della morte di Lori, Terry continua il suo lavoro di detective, affiancato di caso in caso da un partner in prova differente.
Stile
Il panorama delle serie crime e thriller è sicuramente saturo ultimamente ma non esistono titoli come Murderville (o meglio, uno ne esiste ma ci arriviamo tra un attimo).
La serie in 6 puntate di Netflix gioca con gli stereotipi del genere, mettendone in evidenza l’assurdità e calcando la mano sull’ironia. Il merito va soprattutto ad un grandissimo interprete: Will Arnett interpreta il Detective Capo Terry Seattle, sfoderando capacità di improvvisazione, poliedricità e una voce profondissima. È sicuramente uno dei casting più azzeccati degli ultimi anni, anche perché Arnett riesce perfettamente a mettere a proprio agio gli ospiti che si susseguono episodio dopo episodio.
Sì, perché qui viene la seconda particolarità di Murderville, quella dell’improvvisazione. In ogni episodio un ospite diverso prende parte all’indagine impersonando l’aiutante in prova di Seattle. L’ospite è però l’unico a non conoscere assolutamente nulla del copione: dovrà quindi reagire in tempo reale alle situazioni e ai personaggi che incontrerà durante l’indagine. Ma abbiamo parlato anche di quiz e infatti sarà proprio la guest star della puntata, sulla base degli indizi raccolti, a decretare il colpevole: se indovina, verrà assunto, in caso contrario sarà licenziato con disonore. E noi spettatori non possiamo trattenerci dal giocare con lui, esaminando indizi e congetturando soluzioni all’enigma.
Gli ospiti che si sono prestati per un viaggio ad Omicidiolandia per questa (prima?) edizione di Murderville sono stati: il comico Conan O’Brien, la star del football Marshawn Lynch e gli attori Kumail Nanjiani, Annie Murphy, Sharon Stone e Ken Jeong. Tutti hanno accettato di buon grado le situazioni surreali in cui l’indagine li ha portati, dando vita in alcuni casi a momenti di sincera ilarità e conducendo indagini serrate e appassionanti.
Il prototipo
Lo dicevamo prima: per quanto riuscito, Murderville non è un unicum nel panorama televisivo. La serie americana, infatti, è dichiaratamente ispirata all’inglese Murder in Successville, che per tre stagioni, dal 2015 al 2017, ha riprodotto un canovaccio piuttosto simile ottenendo un buon successo e conquistando anche qualche BAFTA.
Se il prototipo anglosassone è inedito in Italia, possiamo rifarci con Murderville, che ne è una degnissima erede, divertendo e sfidando il pubblico.
Murderville è disponibile su Netflix dal 3 febbraio 2021, solo in lingua originale con sottotitoli. Nonostante le 6 puntate che compongono la stagione concludano le vicende, c’è da sperare in un rinnovo per gustarsi nuove, surreali indagini improvvisate.
Nerdando in breve
Murderville unisce investigazioni, thriller, risate e improvvisazione in una versione irresistibile del quiz a tema giallo.
Trailer
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