Recensione
Quarant’anni nel mondo ludico sono tantissimi, assimilabili a svariate ere geologiche.
Eppure, i classici, quelli veri, resistono imperterriti allo scorrere del tempo. Prendete The Island: è più vecchio di me (il che è tutto dire), ma lui torna sempre con una scatola nuova, luccicante, più in forma che mai, e io, invece, ho sempre più capelli bianchi.
The Island ha visto tantissime edizioni nel corso degli anni a partire dalla prima nel 1982 ad opera di Julian Courtland-Smith, tanti cambi di nome, tante rivisitazioni grafiche, ma quello che conta è che anche ora, per l’ennesima volta, è tornato sugli scaffali, pronto a farci insultare e rovinare amicizie e parentele in scioltezza, come tanti anni fa.
Come avrete intuito, oggi vi parliamo proprio di The Island, noto in originale come Survive: Escape from Atlantis, nella nuova ristampa italiana dell’edizione del trentennale a cura di Asmodee Italia.
Componentistica
Scommetto che The Island comincerà a piacervi sin dalla scatola, la cui grafica richiama quello spirito alla Indiana Jones che ci sta sempre bene.
Anche gli interni di certo non deludono: dentro un inserto di plastica ben organizzato, troviamo i componenti di gioco veri e propri, che strizzano l’occhio ad un’estetica vintage che guarda con un occhio al passato e uno al presente.
Legno per barche e mostri marini, plastica per i meeple, cartone bello spesso per le tessere isola, con l’immancabile dado a chiudere una buona componentistica, cui non saprei quali difetti imputare: risulta piuttosto bello da vedere apparecchiato.
D’altronde, troppi orpelli distraggono dal vero scopo di questo gioco, ovvero quello di perpetrare mascalzonate senza ritegno ai propri compagni di tavolo.
In particolare, ecco il contenuto completo della scatola:
- 1 tabellone di gioco;
- 40 tessere Terreno (16 tessere Spiaggia,
- 16 tessere Foresta e 8 tessere Montagna);
- 40 pedine Esploratore (10 per ogni colore);
- 5 pedine Serpente di Mare;
- 6 pedine Squalo;
- 5 pedine Balena;
- 12 pedine Barca;
- 1 dado Creatura;
- 1 regolamento.
La componentistica, se volete, la potete guardare nel dettaglio nel nostro foto unboxing che trovate a questo link.
Ora, bando alle ciance e vediamo come si gioca.
Come si gioca
The Island è uno di quei tipici titoli che meritano l’epiteto di classico, anche perché si può proporlo a tutti e in ogni momento; i giocatori di base sono da 2 a 4, età consigliata dagli 8 anni in su, per una durata media di 45 minuti.
Senza farvi una solfa su come si gioca nel dettaglio (anche perché se volete, trovate il regolamento completo sul sito di Asmodee, qui), ve lo spiego brevemente.
L’incipit è molto semplice: un’isola è sbucata dal mare – supponiamo sia Atlantide, dal nome originale del gioco – e la nostra squadra di tombaroli si è recata lì per impossessarsi delle sue ricchezze; ora, però, il più classico dei terremoti ne annuncia l’imminente distruzione; dobbiamo perciò mettere in salvo i nostri uomini, e farlo in fretta, prima che una imponente eruzione distrugga tutto definitivamente!
In pratica, ogni giocatore ha una squadra di 10 meeple, di valore diverso da 1 a 5, che andrà a collocare sugli esagoni che compongono l’isola all’inizio della partita. Una volta che i meeple sono piazzati, non si può più guardare il loro valore.
Inoltre, ogni giocatore dispone inizialmente di due barche da collocare nel mare accanto all’isola.
Nel suo turno il giocatore esegue i seguenti passi:
- Giocare una tessera in riserva: se si ha una tessera rossa, la si può giocare ad inizio turno per ricevere i suoi effetti bonus.
- Movimento: si hanno a disposizione 3 movimenti totali, da ripartire tra i meeple come si preferisce: sull’isola, in mare, su una barca. I meeple che sono in acqua, però, possono muoversi di un solo spazio a turno. Se il giocatore ha più meeple di tutti a bordo di una barca, può comandarla e usare il movimento per muoverla.
- Prendere una tessera terreno: si prende una delle tessere dell’isola (a simulare il progressivo sgretolamento dell’isola), si guarda in segreto e in base a cos’è, si gioca immediatamente o si tiene in riserva.
- Tirare il dado creatura: si lancia il dado e in base al risultato, si muove la creatura corrispondente. Il serpente marino distrugge tutto ciò che è nella sua casella, lo squalo mangia i nuotatori, la balena ribalta le barche.
Le tessere terreno possono essere verdi, e in quel caso si usano immediatamente per far comparire creature e barche, oppure rosse: in quel caso, possiamo tenerle nella nostra riserva e giocarle al momento opportuno. Esse ci permettono di muovere le creature a nostro piacimento (e a danno degli altri), di far muovere i meeple e le barche più velocemente, oppure di immunizzarci dagli effetti delle creature. Queste tessere hanno utilizzo singolo, dopo di che vanno scartate.
Lo scopo è quello di portare i nostri meeple verso le spiagge raffigurate negli angoli della plancia, ove saranno in salvo; la partita termina nel momento in cui viene rivelata la tessera vulcano. A quel punto, si sommano i valori dei meeple salvati e chi ha fatto più punti è il vincitore.
Nel regolamento sono comprese alcune piccole varianti al regolamento chiamate Sfide, ma nulla di così clamoroso da modificare il flusso di gioco: implementatele anche da subito, se vi stuzzicano.
Tutto qui? Già.
È divertente? Dannatamente, dannatamente divertente!
The Island offre esattamente quello che promette: carognate, caciara, insulti e risate. Astenersi, perciò, coloro che giocano soltanto titoli in cui si può tenere a bada tutto e che odiano l’interazione diretta, qui si gioca praticamente solo ed esclusivamente per quello, ed è bellissimo.
È un gioco vecchio stile, senza dubbio, ma funziona tuttora e garantisce quell’ora di sano divertimento che ci vuole, sperando che le persone cui lo proponete non siano eccessivamente permalose, o forse anche proprio se lo sono: mandare un bel serpente marino ad inghiottire una barca con i meeple dei vostri tre avversari e deriderli è sempre una grossa soddisfazione.
L’alea c’è per la pesca delle tessere, ma non penso proprio che in questo caso sia un difetto, anzi! La parte strategica, di contro, è limitata al posizionamento e movimento dei meeple di maggior valore, o alle alleanze forzate che si possono creare occupando le barche in modo ibrido, ma onestamente se voglio giocare ad un gioco di strategia, non è The Island che intavolo.
Questo è un family game che va messo sul tavolo nei momenti in cui si vuole far giocare e divertire tutti, anche persone non avvezze: secondo me il risultato è garantito.
La scalabilità è buona in tutte le configurazioni, con la particolarità che in 2 è decisamente meglio giocare con due colori a testa; va da sé che in un gioco simile, più si è meglio è. In quattro è royal rumble, in sei è il Vietnam (vedi paragrafo dedicato all’espansione).
L’espansione: The Island – Il ritorno
Contestualmente all’uscita del gioco base, Asmodee ha pubblicato anche un pacchetto chiamato The Island – Il ritorno, che contiene tutte le espansioni e le varianti concepite nel corso degli anni, tra le quali l’allargamento dei giocatori fino a 6 (come vi dicevo, qui più si è, meglio è) e la famosa piovra gigante!
Purtroppo noi non abbiamo provato l’espansione, quindi non possiamo valutarla; ma siamo abbastanza certi che sia un ottimo strumento per far diventare ancora più divertenti e cattive le vostre partite!
In conclusione
The Island è un gioco immortale che, anno dopo anno (anzi, decennio dopo decennio) non perde un briciolo della propria capacità di divertire chi lo gioca, puntando al massimo su bastardate ed interazione diretta.
Dategli un posto sul vostro scaffale, perché è intavolabile con chiunque e farà divertire chiunque, a parte forse i permalosi.
L’edizione a cura di Asmodee è completamente tradotta in italiano, anche se il gioco in sé è indipendente dalla lingua.
Nerdando in breve
The Island è un grande classico del gioco da tavolo, ed è bene che lo si ristampi di tanto in tanto: divertimento, colpi bassi e risate, questi gli ingredienti che lo rendono immortale.
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