Recensione
Alzi la mano chi non ha guardato la stupenda serie Netflix The Queen’s Gambit (in Italia: La Regina degli Scacchi) che, così, de botto, ha riportato in auge, presso il grande pubblico generalista, uno dei giochi migliori di tutti i tempi: gli scacchi.
A prescindere dal vostro interesse per gli scacchi, io la serie ve la consiglio perché è proprio gradevole e fruibile anche da chi non sa cos’è il gambetto di donna (sì, il titolo originale è veramente molto, molto meglio). Ora che abbiamo chiarito in che ambito ci muoviamo, vi chiedo: quale potrebbe essere un gioco tratto da questa serie? Gli scacchi? Ok, banale.
Ma a parte gli scacchi? Bene, sappiate che la BlueMatter Games ha tirato fuori un gioco da tavolo dalla serie la Regina degli Scacchi…che c’entra con gli scacchi, ma non è scacchi.
State calmi, non vi agitate, che vi spiego subito.
Componentistica
I componenti del gioco sono sobri come ci si aspetterebbe da qualcosa ispirato agli scacchi: oltre al tabellone-scacchiera e alle pedine di cartone che rappresentano i pezzi degli scacchi, ognuno con un punteggio diverso stampato sopra, abbiamo 48 carte illustrate anch’esse in modo sobrio e il Gambetto, la pedina principale del giocatore che altro non è che una Regina grossa e colorata.
Non offendetevi scacchisti, ma è proprio il pezzo che si chiama Gambetto, come fosse Marco, Andrea o Giovanni. In pratica si chiama Bond, Gambetto Bond.
Ricapitolando, ecco il contenuto:
- 1 Tabellone
- 4 Gambetti
- 4 Mazzi da 12 Carte ognuno
- 4 Carte Preparazione
- 4 Carte Consultazione
- 36 Segnalini Scacchi
- 1 Regolamento
Direi che ora siamo pronti a giocare.
Come si gioca
The queen’s gambit: Il gioco da tavolo si gioca da 2 a 4 giocatori, e le partite durano all’incirca 15 minuti.
La plancia di gioco, che è a tutti gli effetti una scacchiera, va preparata utilizzando uno degli otto differenti schemi di gioco, disponendo pedine e posizioni di partenza. Poi, i giocatori scelgono una delle posizioni di partenza sulle quali posizionare il proprio Gambetto, e si può cominciare.
Ciascun giocatore dispone di un mazzo di 12 carte raffiguranti 4 diversi pezzi degli scacchi: Cavallo, Torre, Alfiere e Regina. Ebbene, ogni giocatore pesca 5 carte, ne mette a terra 3 coperte e ne pesca una per rimpinguare la sua mano.
A cosa servono queste carte messe giù? Esse saranno il modo in cui muoveremo il nostro Gambetto, che sarà in grado, di volta in volta, di muoversi sul tabellone come il pezzo raffigurato sulla carta che volteremo al nostro turno.
Si volta la carta più a sinistra delle 3, si muove il Gambetto, se si finisce addosso ad una pedina la si “mangia”, accumulando punti. La carta utilizzata si scarta, e dalla mano si mette giù una nuova carta collocandola alla destra delle altre due.
Quando l’ultimo segnalino è stato “mangiato”, la partita termina e si contano i punti dati dai segnalini scacchi: chi ha fatto più punti, ha vinto!
Come avrete potuto capire, il gioco ha nella pianificazione delle mosse il suo maggior punto di interesse: dobbiamo prevedere cosa vogliamo fare, e giocare le carte in modo da poter fare le mosse che ci servono, e al contempo cercare di capire cosa vogliano fare gli avversari, e reagire di conseguenza.
Una semplificazione, insomma, di ciò che avviene nelle partite di scacchi di chi ci sa fare: sempre pensare qualche mossa avanti ed avere pronta la contromossa.
Il gioco richiede anche una componente di memoria, poiché una volta messe giù le carte non potremo più riguardarle per vedere cos’erano: un meccanismo carino per richiedere concentrazione al giocatore.
Il gioco in due ha un feeling molto scacchistico, mentre in più giocatori può diventare molto meno controllabile e più “caciarone”; comunque sia, la programmazione delle proprie mosse e il saper reagire alle mosse avversarie, nonché tentare di vanificarne i piani è il cuore di questo gioco, e devo dire che questo lo fa bene.
In conclusione
The Queen’s Gambit: Il gioco da tavolo ha un problema grosso che ho riscontrato gironzolando su internet, che è nel suo nome. Purtroppo il fatto di essere il gioco tratto da una serie di successo, per di più legata ad un gioco vero e proprio, tende a farlo cadere vittima di un pregiudizio a mio avviso ingiustificato.
È un gioco a tema scacchistico, e nessuno mi sembra si sia mai lamentato contro i famosi giochini che si trovano pure sulla Settimana Enigmistica a tema scacchi. Richiede memoria, programmazione, immaginazione nel cercare di capire cosa farà l’avversario, e in questo non è affatto male.
Non è il gioco dell’anno, ma non credo che pretendesse di esserlo: è un buon titolo che si gioca rapidamente, offre una bella sfida, si può proporre a tutti e costa pure poco. Per i fan dello show, inoltre, è anche un bell’oggetto di merchandise!
Ringraziamo Asmodee, che ha pubblicato il gioco in Italia per il materiale della recensione.
Ci tengo a sottolineare che il gioco è indipendente dalla lingua.
Nerdando in breve
The Queen’s Gambit: Il gioco da tavolo è un gioco ispirato dalla celebre serie TV in cui dovremo sfidare gli avversari sulla scacchiera con abilità di pianificazione e memoria, come la Regina degli Scacchi!
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