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Dragon Ball Z: la maledizione della prima visione di una millennial all’estero

di Marijana “Kibeth” Kvesic

Dragon Ball Z

Anni Novanta, Europa e Dragon Ball Z

Correva l’anno 2000: nuovo millennio e nuove fantasmagoriche prospettive ed invenzioni all’orizzonte, ma soprattutto, per i miei interessi dell’epoca, la prima messa in onda di Dragon Ball Z!

Attendevo con ansia questo anime, perché avevo già divorato la prima serie di Dragon Ball, ma qui è necessaria una premessa: mio malgrado, nel 1996 mi ritrovai a vivere in un paesino sperduto della Bosnia Erzegovina, dove la TV locale contemplava soltanto tre noiosissimi canali nel suo palinsesto, senza neanche l’ombra di tutte quelle meravigliose serie che sfornava Mamma Mediaset negli anni ’90.

Somma disperazione fino alla tanto agognata installazione dell’antenna parabolica, seguita però da un nuovo trauma: delle reti italiane, si riusciva a prendere solo la Rai, ma non la Mediaset.
Giornata di tristezza in tutto il regno!

Fu così, complice anche la classe obbligatoria di tedesco che frequentavo a scuola, che arrivai a convertirmi al canale RTL2, all’epoca gemella perfetta della nostra Italia 1, se non anche migliore: infatti, complice una censura inesistente rispetto alla nostra, passarono molti anime meravigliosi che qui in Italia purtroppo non sono mai stati neanche presi in considerazione, ma questa è un’altra storia.

Torniamo a Dragon Ball: terminata la prima serie in tedesco, ovviamente attendevo il “Capitolo Z” con ansia infinita, ma i mesi passavano e RTL 2 a tutto pareva interessarsi, fuorché a lui.

Arrivarono le tanto agognate vacanze estive e, una volta arrivata in Italia, meraviglia delle meraviglie, finalmente lo trovai in onda su Italia 1, anche se ormai abbondantemente iniziato, ma ciò creava un problema fino ad un certo punto, perché ne conosciamo fin troppo bene i tempi matusalemmici.

In due mesi di vacanza, infatti, l’unico sviluppo della trama fu la battaglia apparentemente infinita di Gohan, Piccolo, Crilin e Vegeta contro Freezer, mentre Goku riprendeva le energie nella capsula di rigenerazione; il ritorno in Bosnia si avvicinava ed io ero in crisi, sapendo di non poter continuare la visione!

Poi, alla vigilia della partenza, il dramma supremo: la morte di Crilin! Adesso, ripensandoci, sinceramente mi viene anche da ridere, soprattutto pensando a tutte le sue morti (canoniche e non) nell’anime, ma permettetemi, all’epoca fu un trauma!

Alla ricerca delle sfere del drago (o del canale TV)

Finita la puntata, con tanto di lacrimoni, andai a preparare la valigia e, il giorno dopo, mi ritrovai già in crisi d’astinenza davanti alla TV di casa mia.

Per qualche giorno, si consumò la “tragedia” che solo i veri membri della Generazione Y possono capire: niente internet, niente Youtube, Netflix, Prime, EMule, il nulla cosmico e, quindi, perdersi una o più puntate di un cartone era il MALE, si poteva solo sperare in una replica nell’arco di qualche anno, altrimenti il buco di trama sarebbe rimasto tale per sempre.

In preda alla disperazione, iniziai a fare zapping tra i millemila canali della parabolica, fino a quando, dopo un paio di giorni, il miracolo: Dragon Ball Z, in tutto il suo splendore, a qualche puntata dalla morte di Crilin, quindi avrei potuto riprendere proprio da dove mi ero stoppata in Italia!

Unico piccolo, insignificante e trascurabilissimo problema: lo trovai sulla TV polacca!

Imparando il polacco con Goku

Cosa importava, penserete voi, a mali estremi era già più che sufficiente poter vedere le immagini; ma in realtà non era così!

Dovete sapere che la TV polacca all’epoca (e spero vivamente per loro che abbiano cambiato politica adesso) aveva un modo tutto suo di mandare in onda i programmi televisivi che non facevano parte del palinsesto nazionale: evidentemente acquistavano il programma dall’emittente straniera più conveniente (in quel caso mi capitò l’originale francese), dopodiché non inserivano i sottotitoli e neppure si davano la briga di doppiarlo nel senso più comune del termine, ma affidavano l’intera traduzione ad un’unica voce narrante monocorde, maschile, che doppiava praticamente tutto, personaggi femminili compresi, con l’audio originale comunque presente in sottofondo, leggermente attenuato!

Ascoltare per credere!

In parole povere, per disperazione e nervosismo, i primi tempi guardai le puntate silenziando totalmente la TV, era una tortura per le orecchie passare dall’eccellenza del doppiaggio italiano a quello scempio!

Poi però, complice la mia conoscenza madrelingua dell’italiano e del croato, decisi di affrontare di petto la situazione e di attingere per quanto possibile alle somiglianze lessicali italo/francesi e croato/polacche: piano piano, iniziai a capire perlomeno il senso di ciò che accadeva, per poi arrivare finalmente a comprendere il preciso significato di parecchie parole!

Noi Millenials sappiamo che queste sono le esperienze che segnano per la vita: ancora oggi, tornata in Italia, dopo aver visto e rivisto infinite repliche di Dragon Ball Z e successivi, mi ritrovo a sorridere ogni volta che sento parlare di auree potentissime, perché nella mia mente sento solo “Jesteś bardzo silny

Dagli anni 2000 è tutto!

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