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Skyrim: Anniversary Edition – 10 Anni di The Elder Scroll V

Recensione

Davvero occorre una recensione? Dopotutto ve ne abbiamo parlato, tempo fa. Quindi cosa cambia davvero in questa Anniversary Edition? Beh, la verità è che cambia davvero molto poco.
Guardiamoci in faccia, se pensate che Bethesda abbia raschiato il fondo del barile, con Skyrim, non siete lontani dal vero, tuttavia state approcciando la questione in modo parziale.
Il punto non è la quantità di porting, l’introduzione di mod su console, la rifinitura di texture e giochi di luce che, per quanto raffinati, non possono nascondere che siamo davanti ad un prodotto che ha compiuto 10 anni. Un prodotto di un settore che invecchia ogni mese.

Il punto focale è questo: ci sono giochi usciti pochi mesi fa che sono già stati dimenticati, a volte meteore, altri meri fuochi di paglia, altri ancora cocenti delusioni.
Skyrim, invece, festeggia 10 candeline e continua a vantare una comunità eccezionalmente attiva di giocatori.
Se la domanda che vi sorge spontanea è: “Perché non esce ancora The Elder Scroll VI?” il fatto è che ancora una volta state approcciando il problema dal punto di vista sbagliato. La vera domanda è: “Perché mai dovrebbe uscire TES 6 se ci sono ancora milioni di giocatori che collezionano centinaia di ore su Skyrim?

Quindi il focus è: com’è possibile che un gioco vecchio di 10 anni, con bug mai risolti, un’interfaccia nettamente fuori tempo massimo, guardie con frecce nelle ginocchia e tutto il resto, sia ancora sulla breccia? Scateni ancora tonnellate di meme? Inviti i modder a produrre sempre più e sempre nuove mod?
Perché, alla fine, Skyrim è davvero quello che si potrebbe definire il gioco definitivo.

Grandi affermazioni, richiedono grandi spiegoni. Ecco il mio.
Ho iniziato a giocare a Skyrim quasi subito. Arrivavo da Oblivion (e prima ancora Daggerfall) e lo ricordavo come un’esperienza totalizzante. Aggiungo anche che mi trovavo in un momento davvero difficile della mia vita, e il freddo mondo del nord, per quanto digitale, sapeva darmi quella serenità e quel calore che mi mancava nel mondo reale. Seguire le gesta del mio Sangue di Drago, immergermi nella bellezza struggente dei paesaggi innevati, esplorare le misteriose profondità dei Dwemer, scegliere come bilanciare la guerra civile tra nord ed Impero, e così via, ha saputo distrarmi almeno per un po’ dalla banalità della morte che mi circondava in quel periodo.

E come è successo a me, così a moltissimi altri giocatori in tutto il mondo, per cui vedono e vivono Skyrim come qualcosa di molto più che un semplice videogioco.
Poi, se vogliamo restare legati alle dinamiche di gameplay, beh: questo è quello che si chiama pietra miliare, un punto di svolta per cui si diventa inevitabilmente pietra di paragone per tutto ciò che arriva dopo.
La celebra generazione delle quest casuali è tale che anche oggi, a distanza di 10 anni, è possibile trovare qualcosa da fare anche quanto tutte le linee narrative sono arrivate a conclusione da tempo.

Contenuto

Ma cosa contiene questa Skyrim: Anniversary Edition?
In soldoni abbiamo una selezione di mod tratte dal Creation Club di Bethesda. Attenzione: alcuni sono gratis, altre no. Certo per i giocatori di PC il mondo delle mod è tutta un’altra storia, ma per chi ha una console, è già tanto. Il contenuto mette a disposizione nuovi oggetti e nuove quest. Alcune sono disponibili fin dall’inizio, altre invece sono accessibili più avanti nella storia.
Da segnalare la Modalità Sopravvivenza (disattivabile in ogni momento) che introduce il bisogno di mangiare e bere, riduce il peso trasportabile e modifica la gestione dell’equipaggiamento. Poi abbiamo la decantata modalità pesca, con una ventina di pesci collezionabili in diverse aree della mappa e una nuova quest line, chiamata Santi e Seduttori, che introduce nuovi avversari e nuove armi. Infine da segnalare l’introduzione della meccanica di farming con una fattoria da portare avanti in toto.

Conclusioni

Mi aspettavo qualcosa di più?
Onestamente sì: per celebrare i 10 anni avrei voluto un po’ di pulizia in più nei modelli, che ormai iniziano a sembrare dei cartonati; avrei voluto magari un’interfaccia svecchiata, che non mi facesse litigare col controller ad ogni azione.
Certamente si poteva e doveva fare di più (anche perché l’aggiornamento non è gratis); ma avrei voluto un altro gioco?
Quello no: ho preso in mano pigramente, con l’intento di fare un giretto, e mi sono scoperto ore dopo a dannarmi col mio personaggio nuovo di zecca per esplorare magari qualche dungeon che nelle mille run fatte comunque mi ero perso.

Riprendere in mano Skyrim è come tornare a casa dopo tanti anni, rispolverando dalla memoria facce e città note che pensavamo essere dimenticate e che invece faranno per sempre parte di noi.

Nerdando in breve

Skyrim: Anniversary Edition è l’edizione nata per celebrare i 10 anni di TES V.

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