Recensione
Il Ravenna Nightmare Film Festival procede a passo spedito e, nell’ambito del concorso lungometraggi, ci sta permettendo di scoprire pellicole particolari e davvero interessante. Amigo, opera minimale del regista spagnolo Oscar Martìn, è finora quella che mi ha colpito di più, tanto da guadagnarsi il massimo dei voti da parte mia.
Con due attori e un ambiente unico, infatti, Amigo riesce a costruire la tensione passo dopo passo verso al climax conclusivo. Una visione da non perdere.
Trama
L’amicizia è un sentimento forte e indissolubile, che ci porta a farci carico dei nostri amici anche nelle situazioni più disperate. È così che David decide di portare a casa sua il migliore amico Javi, dopo che quest’ultimo è rimasto semi paralizzato dopo un terribile incidente d’auto.
Javi dipende in tutto e per tutto da David, che trascorre le sue giornate nell’isolata casa di campagna a soddisfare tutti i bisogni dello sfortunato amico.
L’arrivo di una tempesta di neve, che taglia ancora di più fuori dal mondo i due amici, però, sposta gli equilibri e lascia che tensioni e rancori mai sopiti emergano drammaticamente.
Commento
Amigo è un film su cui a prima vista non avrei scommesso. E invece ho dovuto ricredermi perché sotto la superficie c’è molto più di quello che ci si aspetterebbe. Mi aspettavo di trovarmi di fronte a un Quasi amici in versione spagnola ma, d’altra parte, il Ravenna Nightmare è il festival dell’incubo e allora ecco che in appena dieci minuti iniziamo a renderci conto di guardare qualcosa di più simile a Che fine ha fatto Baby Jane? piuttosto che una commedia dai buoni sentimenti.
Amigo non presenta sbavature né a livello tecnico né di trama. Un intero lungometraggio in un solo ambiente e con praticamente solo due attori non è facile da gestire ma per fortuna i protagonisti sono Javier Botet e David Pareja, perfetti nel tratteggiare i personaggi principali. Shining ci ha insegnato quanto possono essere devastanti gli effetti di una tempesta di neve sulla psiche delle persone e Amigo raccoglie perfettamente la lezione di Kubrick, personalizzandola.
Il film di Martìn è un perfetto gioco di atmosfere, tensione, luci e ombre che ha saputo tenermi incollata alla sedia. Il regista gioca sull’essenziale, riuscendo a renderlo incredibile. Al momento la migliore visione del concorso lungometraggi del Ravenna Nightmare 2021.
Nerdando in breve
Amigo tratteggia luci e ombre di un’amicizia spinta al limite dagli eventi. Minimale ed efficace, ve lo consiglio.
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