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Feud – Una faida… multimediale!

Feud

Feud è uscita nel 2017 ed è da allora che aspettavo di gustarmela. Creata da Ryan Murphy, interpretata da due mostri sacri come Jessica Lange e Susan Sarandon, racconta la faida tra due altrettanto grandi dive del passato: Joan Crawford e Bette Davis, fotografate durante la lavorazione di uno dei più bei film mai girati, Che fine ha fatto Baby Jane?

Di carne al fuoco ce n’è tanta, per una miniserie che doveva diventare la prima stagione di una serie antologica incentrata sulle rivalità più famose e che doveva proseguire con una seconda stagione dedicata al rapporto tra Carlo e Diana di Inghilterra.
Il progetto è naufragato ed è un vero peccato. Ma ci resta una prima stagione da urlo, che ho potuto finalmente recuperare grazie a Disney+, che l’ha distribuita in Italia.

La serie

Joan Crawford e Bette Davis sono state due stelle di primo piano nella Hollywood degli anni Trenta e Quaranta, autentico oro per i botteghini e autrici di performance straordinarie.
Come spesso accade tra grandi dive, non è mai corso buon sangue tra le due. Anzi, potremmo addirittura dire che tra Crawford e Davis scorreva cordialissimo quanto profondo disprezzo.

Eppure, nella fase declinante delle rispettive carriere, precisamente nel 1962, quando Hollywood sembrava non avere più posto per due ormai attempate ex galline dalle uova d’oro, le due attrici si trovarono a condividere il set e, nonostante i dissapori, a dare vita ad un film memorabile.

Feud ci mostra proprio questo momento, raccontandoci la travagliata lavorazione del film, la successiva gara di ripicche in fase di promozione e di premiazioni agli Oscar e puntando i riflettori sulle due dive, gettando luce sulla loro vita privata e il loro percorso artistico e personale.
Diciamolo subito: c’è molto di romanzato in Feud (e d’altra parte è sempre così nei prodotti a firma Ryan Murphy) ma, nel complesso, la storia che guardiamo sullo schermo a grandi linee è fedele a quella che è andata in scena nella vita vera.

Jessica Lange e Susan Sarandon sono straordinarie nell’interpretare le due grandissime dive (impresa che avrebbe spaventato molti e in cui invece loro si sono rivelate eccellenti) e sono accompagnate da un cast perfetto, in cui spiccano Alfred Molina nei panni del regista Robert Aldritch e il sempre bravo Stanley Tucci, che dà vita a Jack Warner.

Feud si concentra, naturalmente, sul dissidio Crawford-Davis ma comprimaria è anche lei, la Hollywood degli anni Sessanta. Murphy è bravo a rappresentare il grande cinema del passato, lo ha dimostrato in più di un’occasione e qui non manca certo il colpo.

Insomma, la miniserie io ve la consiglio perché mi ha convinto veramente veramente tanto. E, soprattutto, mi ha spinta a scoprire qualcosa di più sulle protagoniste e sul retroterra di Feud, che è composto da un film (come abbiamo già detto) ma anche da un libro. E tutti e due meritano attenzione.

Il film

Che fine ha fatto Baby Jane? io lo avevo già visto, un paio di anni fa e ne ero rimasta folgorata.
Una storia forte e ricca di spunti di psicanalisi, resa immortale da due attrici in stato di grazia. Bette Davis, in particolare, è stata superba, delineando un personaggio affatto facile, che è diventato (a ragione) uno dei più famosi della storia del cinema.

Nel film Davis e Crawford interpretano le sorelle Jane e Blanche Hudson, ex attrici ormai abbondantemente sul viale del tramonto unite da un rapporto morboso fatto di gelosie, risentimenti e senso di colpa.
Delle due, Jane ha fatto da traino diventando da bambina una stella di primo piano del Vaudeville: Baby Jane era l’idolo delle folle e tutti facevano la fila per ammirarla e applaudirla.

Tuttavia, crescendo, Jane non è riuscita ad evolvere e staccarsi dal personaggio che l’aveva portata al successo, perdendo progressivamente fan e ingaggi.
Mentre la stella di Jane si spegneva, quella di Blanche si faceva sempre più luminosa: divenuta una delle attrici più belle e talentuose del periodo, la sorella minore vedeva spalancarsi le porte del successo. Con buona pace di Baby Jane.

Nel corso degli anni Trenta, tuttavia, all’apice del successo, Blanche rimane paralizzata in seguito a un incidente automobilistico dai contorni poco chiari, ponendo così fine a un promettente carriera cinematografica.
Con queste premesse, seguiamo le protagoniste nel 1962: entrambe ancorate al passato e alle prese con rivalità mai risolte, vivono insieme in una enorme casa, mentre Jane dà sempre più segni di squilibrio.

Che fine ha fatto Baby Jane? è un thriller psicologico appassionante, soprattutto grazie al grande lavoro di caratterizzazione svolto da Bette Davis, giustamente candidata all’Oscar (ma non vincitrice: a ritirare l’Oscar, quell’anno, fu proprio l’eterna rivale Joan Crawford, che non era nemmeno candidata. Ma questa è un’altra storia e, se guarderete Feud, la scoprirerete).

Ci sarebbe tantissimo da raccontare su questo film, così tanto che magari ne parleremo in un approfondimento apposito.
Per adesso vi dico che merita davvero di essere riscoperto, perché regala emozioni, riflessioni e un’interpretazione magistrale.

Feud

Il libro

Forse non lo sapevate ma Che fine ha fatto Baby Jane? prima di essere un film è stato un libro, con lo stesso titolo, scritto da Henry Farrell nel 1960.

Farrell, autore di racconti gialli e noir, tra l’altro, è autore anche del “seguito putativo” di Che fine ha fatto Baby Jane?: What ever happen to cousin Charlotte?, infatti, è stato portato al cinema con il titolo di Piano… piano, dolce Carlotta che avrebbe dovuto riunire sullo schermo la coppia Bette Davis-Joan Crawford e che, alla fine, fu interpretato da Bette Davis accompagnata da Olivia de Havilland (e anche di questo troverete spiegazione in Feud, dove Olivia de Havilland è interpretata da una Catherine Zeta-Jones perfettamente in parte).

Che fine ha fatto Baby Jane?, il libro, si è rivelato un best seller e, per me, è stato l’artefice di tutto: comprato per caso in autogrill durante una trasferta di lavoro, mi ha catturata e incuriosita a guardare anche il film e poi la serie.

La storia e lo svolgimento sono gli stessi che vediamo sul grande schermo e, a conti fatti, la trasposizione filmica è molto fedele al prototipo. L’unica differenza è che il libro si dimostra più crudo della controparte cinematografica, da cui sono stati eliminati i dettagli più cruenti.

Si tratta di un romanzo veloce e coinvolgente, che ha saputo tenermi davvero incollata alla pagina, incapace di interrompere la lettura e ansiosa di scoprire cosa sarebbe successo dopo.
Io ve lo consiglio tantissimo, a inizio o completamento della visione di Feud e di Che fine ha fatto Baby Jane?

Piccola curiosità: per il suo libro, l’autore si è ispirato alla vicenda di Blanche Monnier, utilizzando anche il suo nome per una delle due protagoniste.
Se non sapete chi sia Blanche Monnier, vi dico che è nota anche come La sequestrata di Poitiers, essendo stata segregata in casa dalla famiglia per ben 25 anni.
Una storia scabrosa e drammatica, che in effetti si è rivelata perfetta per ispirare il romanziere. Ma anche quella di Blanche Monnier è un’altra storia.

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