Un segnalibro realizzato con vera pellicola del nostro film preferito? È il sogno di ogni appassionato di cinema e letteratura e anche quello a cui dà vita il progetto Filmalibri. Ho conosciuto meglio la mente dietro la pellicola, Sandra Mariani, e ne ho approfittato per chiederle qualcosa in più sulla sua attività.
Clack: Com’è nata l’idea alla base di Filmalibri?
Sandra: La mia famiglia è stata proprietaria di un piccolo cinema monosala per 40 anni. Negli ultimi anni mio padre, il proiezionista, senza dirci nulla ha iniziato a mettere da parte alcuni trailer dopo aver scoperto che a fine corsa sarebbero finiti al macero. Abbiamo scoperto solo anni dopo la chiusura del cinema che aveva messo via più di 600 pizze contenenti altrettanti trailer e a quel punto nessuno sapeva cosa farsene. Essendo io una appassionata lettrice dalla fervida immaginazione, ho immaginato dei pezzi di pellicola plastificati e usati come segnalibri. Sono così nati i primissimi Filmalibri, segnalibri da film.
C: Sei cresciuta in un cinema: che ricordi hai di questa esperienza? Pensi abbia influito sul tuo modo di relazionarti alla vita?
S: Il cinema è stato la mia baby sitter, il mio migliore amico, una spalla sulla quale piangere e una finestra sul mondo, per me. Avendo la casa attaccata al cinema, io vivevo letteralmente dentro il cinema. La mattina giocavo a nascondino tra le poltroncine o andavo in bici usando i corridoi come una pista mentre il pomeriggio o la sera, d’estate, invece di vedere la TV, vedevo un film, anche se lo avevo già visto.
Il cinema ha influito moltissimo sul modo che ho di relazionarmi alla vita. Sono cresciuta piena di ideali, di aspettative e di fantasie e confesso che molto spesso la vita mi è sembrata deludente, perché mai all’altezza dei tantissimi film di cui mi sono nutrita per anni. C’è però da dire che il cinema mi ha aiutato a crescere e mi ha fornito una spinta perenne a rendere la mia vita meravigliosa, non accontentandomi mai della banalità. È come se dentro di me volessi che la mia vita fosse come un film, idealmente, e anche solo il tentare la rende in qualche modo speciale.
C: Puoi svelarci qualcosa su come nasce un Filmalibro? In che modo metti mano alle pellicole originali?
S: Banalmente per realizzare i Filmalibri prendo la pizza della pellicola e inizio a srotolarla. All’inizio ci sono le code, parti nere o trasparenti che servivano ai proiezionisti (o operatori cinematografici) a tagliare e montare i trailer tra loro e, tutti insieme, al primo tempo del film. Quelle parti le taglio e le tengo da parte, non si sa mai che un giorno mi venga qualche idea per utilizzare anche quelle parti nere che non vuole nessuno… magari per farne delle tende da sole…
Poi conto i fotogrammi e taglio a seconda del prodotto che devo realizzare. Per i segnalibri, per esempio, utilizzo 8 fotogrammi, che corrispondono alla proiezione che avveniva al cinema in 1/3 di secondo.
C: Quanto tempo ci vuole per realizzare un segnalibro?
S: Non realizzo mai un unico segnalibro, ma diversi tutti insieme, quindi non so dire con precisione. Però tra il taglio, la plastificazione e la rifilatura, per realizzare una ventina di segnalibri posso impiegare anche un’ora. La parte più interessante è scoprire le scene mano a mano che srotolo la pellicola, quella più noiosa è la rifilatura, perché molto meccanica.
C: Come scegli i fotogrammi? Ti avvali di qualche strumento tecnico oppure sbobini manualmente?
S: Mio padre dovrebbe avere ancora nella vecchia cabina di proiezione uno sbobinatore a manovella, ma per il taglio è più pratico farlo a mano, perché poi finisco con l’avere tanti rotolini quante sono più o meno le scene trovate. Quindi srotolo a mano, poi taglio. A volte taglio mano a mano che srotolo, altre volte, se incontro scene di paesaggi o buie o molto lunghe, creo un rotolino con quella scena, sul quale scrivo di cosa si tratta per tagli futuri. E poi arrotolo la pellicola srotolata a mano….. il che è lungo e difficoltoso perché stiamo parlando di km di pellicola. Per questo preferisco procedere un pochino alla volta.
C: Come conservi pellicole e segnalibri?
S: Le pellicole le conservo quasi tutte all’interno delle scatole di latta originali con le quali ce le portava il trasportatore. Le scatole hanno sui bordi laterali scritto il titolo del film a pennarello e quindi le tengo impilate in ordine alfabetico. A volte la scritta non si legge più perché la scatola è molto vecchia e arrugginita, altre volte si legge meglio. Per alcuni film, però, ho inserito le pellicole all’interno di contenitori di plastica trasparente. Questo l’ho fatto soprattutto per le saghe come Harry Potter, Star Wars o Il signore degli anelli, così sono tutti insieme e per me è più semplice la loro gestione.
C: Applichi qualche trattamento particolare che permette ai segnalibri di non sbiadire nel tempo?
S: In realtà la pellicola cinematografica non è foto sensibile, perché era studiata proprio per essere sottoposta alla proiezione, che avveniva grazie ad una potentissima lampada inserita all’interno della macchina di proiezione. Questo significa che non scolorisce. I segnalibri in particolare vengono realizzati plastificando alcuni fotogrammi di pellicola e al massimo si rovina la plastificazione, graffiandosi nell’uso quotidiano, ma senza per questo alterare la qualità o la godibilità della scena. Da non fare mai: piegare il segnalibro. Ogni piega crea una bolla nella plastificazione e una volta piegata, la pellicola sarà rovinata per sempre.
C: Il primo amore non si scorda mai: c’è un episodio particolare legato al primo Filmalibro che ti andrebbe di raccontarci?
S: Il mio primo Filmalibro è stato di Harry Potter. Avevo trovato tra le tantissime pizze messe da parte da mio padre il trailer del secondo film, La camera dei segreti, e ho pensato di iniziare a fare esperimenti con Harry. All’inizio non sapevo cosa sarebbe accaduto passando la pellicola all’interno di una plastificatrice, ma per fortuna è andato tutto bene. Per me ho scelto un pezzo in cui Harry Potter alza la bacchetta per il saluto prima di iniziare a duellare con Draco Malfoy al Club dei duellanti, ma ho fatto in modo di far capitare solo 5 fotogrammi con Harry Potter e utilizzare per i restanti 3 fotogrammi la pellicola nera nella quale sfumava la scena, proprio per non usare come esperimento una scena così bella. Ho usato quel segnalibro per 4 anni prima di decidermi a provare a vendere i Filmalibri, perché volevo essere sicura che resistessero nel tempo e all’epoca per inserire la nappina foravo direttamente la pellicola, cosa che non faccio più. E nonostante sia un pezzo monco, forato e graffiato, capita ancora qualcuno che vede una sola foto e mi chiede quello specifico pezzo, anche se usato.
C: Quali sono le domande più frequenti che ricevi dai committenti?
S: Tutti mi chiedono come fare per scegliere la scena, il che è esattamente l’unica cosa che non si può fare. Il problema è che la pellicola scorre e le scene terminano e non ho una fabbrica di pellicole, per cui una volta che una scena è terminata, lo è per sempre. A meno che io non riesca a reperire altra pellicola di quel trailer. Inoltre molti non capiscono che si tratta di trailer, e quindi di una selezione di scene non voluta da me, ma dal montatore. Non tutte le scene del film sono presenti nel trailer e delle volte non ci sono le scene clou (ad esempio nel trailer di Titanic non compare la scena della zattera di fortuna, perché sarebbe stato uno spoiler).
C: Film preferito o con il quale senti un legame speciale?
S: Ho avuto difficoltà a tagliare il trailer di Grease, il mio film preferito da bambina. Il cuore mi diceva che stavo commettendo un sacrilegio. Ma poi ho immaginato la gioia di chi, come me, ha amato quel film nel ricevere il proprio segnalibro e ho scelto di diffondere quella Magia piuttosto che tenerla chiusa in una scatola.
Adoro Matrix ed è uno di quei trailer in cui ogni scena è per me perfetta. Avevo scelto un segnalibro per me, con il codice matrix verde che sfumava in pellicola vuota, ma una ragazza ha visto la foto e me lo ha chiesto con tale insistenza che mio malgrado ho dovuto separarmene.
E poi c’è Gandalf, il mio personaggio preferito in assoluto, che ora è sul segnalibro che utilizzo quotidianamente e questo non lo venderò mai a nessuno.
C: E il più richiesto dai tuoi clienti, invece?
S: Ovviamente Harry Potter. C’è da dire che la mia clientela è principalmente in quella fascia di età di bambini cresciuti a pane e Harry Potter e quindi Harry ha un posto speciale nel cuore della maggior parte di loro. Di Harry Potter ho quasi tutti i trailer (anche se alcuni sono agli sgoccioli) e sono riuscita anche a reperire il film intero de Il prigioniero di Azkaban, che mi assicura una scorta infinita.
C: Film e libri: sono universi legati? Come mai hai scelto di unirli nei tuoi Filmalibri?
S: Io sono cresciuta in un piccolo paesino di provincia che mi stava molto stretto mentalmente. Ho sempre avuto bisogno di evasione e per me i film e i libri erano finestre spalancate su mondi meravigliosi. Sono da sempre una appassionata lettrice, divoro libri come pane e non passa giorno senza che io abbia letto anche solo poche pagine. Penso che i libri siano superiori ai film, perché possono permettersi il lusso di spiegare tante cose che nei film, per forza di cose, vengono tralasciate. Rimane però sempre una magia per me andare al cinema a vedere l’ennesima trasposizione di un libro che ho amato, anche se so che ne resterò in ogni caso un po’ delusa. L’unione dei due universi è talmente radicata in me che i Filmalibri sono nati spontaneamente. Ho visto la pellicola e l’ho immaginata conservata tra le pagine di un libro. Semplice.
C: Non solo segnalibri, comunque: la tua produzione comprende anche prodotti diversi, ti va di parlarcene?
S: Per diverso tempo mi sono occupata solo di segnalibri, ma poi ho sentito il bisogno di sperimentare altre tecniche. Il principio di base è sempre quello di mantenere la trasparenza, perché la pellicola è apprezzabile solo in controluce. Quindi ho pensato a lampade, ma anche a quadri da scrivania, che avessero il fondo in vetro. Ci sono poi i portachiavi, con struttura in plexiglass, e in questi giorni sto facendo esperimenti con la resina. Credo che la varietà sia vincente, perché, se è vero che tutti abbiamo un film del cuore, è anche vero che non tutti sono lettori e quindi non tutti sanno che farsene di un segnalibro.
C: Pensi che con l’avvento del digitale e il conseguente abbandono della pellicola il cinema abbia perso qualcosa del suo fascino?
S: Penso che il digitale sia per i film quello che i CD furono per il vinile. Abbiamo sacrificato il fascino sull’altare della perfezione tecnica. Io però non sono una intenditrice e da semplice fruitrice di cinema posso dire che non sento la mancanza dei graffi, delle impurità, dei fuori quadro e delle piccole imperfezioni della pellicola cinematografica. Quando vado al cinema, se il film è fatto bene, mi perdo nella storia e non faccio caso ai dettagli tecnici, come penso accada al 99% degli spettatori. E’ un po come l’eterna diatriba: meglio il libro cartaceo o il digitale? La mia risposta è sempre la stessa: è meglio leggere un buon libro. Se ho in mano un buon libro, mi perdo tra le sue pagine, che siano esse cartacee o digitali. Non è il supporto che fa la differenza, è la storia!
C: C’è un film, da spettatrice, che aspetti più degli altri tra quelli in uscita nei prossimi mesi?
S: Andrò sicuramente a vedere il nuovo Matrix, anche se non ho mai visto il 2° e il 3° film. Matrix è stato una pietra miliare nella mia educazione e ho un debole per Neo e Morpheus. Probabilmente sarà una delusione, ma non posso farne a meno. Aspetto anche il film su Occhio di falco della Marvel, il mio preferito subito dopo Tony Stark e aspetterò con molta ansia il seguito di Dune, che mi è piaciuto davvero molto. Sto quasi pensando di leggere i libri per sapere cosa succederà!
C: Potremo incontrarti in fiere o eventi di settore quest’anno?
S: Ho iniziato a partecipare alle fiere di settore solo questa estate, con il Rimini Comix, ma conto di inserirne di più in agenda per il 2022. Intanto il 9 e 10 ottobre sarò al Pescara Comix, che è vicino casa e al quale non posso mancare.
C: Infine, vuoi svelarci qualche anticipazione sulla nuova stagione di Filmalibri?
S: Come accennato, sto facendo degli esperimenti con la resina perché mi piacerebbe inserire in catalogo anche orecchini e ciondoli per collane. A me piacerebbe portare i primi pezzi già al Pescara Comix, ma vedremo come procedono gli esperimenti.
C: Grazie davvero per il tuo tempo!
S: Grazie a te!