Spesso, quando vengono pubblicate edizioni rimasterizzate dei videogiochi, gli appassionati reagiscono in modo tiepido se non refrattario. Vuoi perché il gioco in questione è troppo nuovo, vuoi perché viene al massimo adattato a girare sulle nuove piattaforme o vuoi perché non viene svecchiato abbastanza, quando invece sarebbe necessario.
Ecco, Diablo II: Resurrected riesce ad essere immune a tutte e tre le criticità, ricordandoci come sia uno dei capisaldi del mondo videoludico e un capostipite degli (action) RPG.
Recensione
Non so quanto senso abbia disquisire della meccanica di gioco, considerato quanto è celebre il franchise di Blizzard ma soprattutto quanto il modello di questi giochi sia stato ripreso da tanti titoli successivi, più o meno moderni, in modo quasi identico. Su due piedi mi vengono in mente i vari Borderlands, Torchlight, Dungeon Siege.
Dal momento che, però, non è detto che tutti siano esperti o abbiano giocato a questo tipo di action RPG, ecco qua: il gameplay di Diablo II: Resurrected è quanto di più semplice e accessibile ci possa essere, tant’è che basta un mouse per giocarci. La tastiera è utile ma non indispensabile.
Gameplay
Si sceglie una fra sette classi di combattenti e si va a caccia di demoni biblici e della Cabala facendosi strada fra centinaia e centinaia di mostri. Come si combatte? Cliccando sui nemici, possiamo attaccare con le armi equipaggiate o con le magie che conosciamo. Ogni classe ha le sue capacità attive e passive che possono essere imparate e potenziate con i punti abilità ottenuti ad ogni nuovo livello. Oltre a questo, si possono potenziare le statistiche di Forza, Destrezza, Vitalità ed Energia con i punti statistica, che ci vengono dati anch’essi con al passaggio di livello di esperienza.
Viaggiando per i cinque mondi del gioco si incontrano mostri di potenza e abilità diverse, miniboss, boss dei dungeon e boss finali dei vari atti della storia che lasceranno a terra loot più o meno ghiotti. Gli oggetti (e anche la mappa del mondo) sono generati casualmente, quindi ogni arma, gioiello o pezzo di armatura potrebbe avere una combinazione unica di statistiche e capacità magiche, rendendo molto più divertente la creazione dei set di equipaggiamento per i nostri eroi.
Ovviamente, la modalità Hardcore, che cancella il salvataggio appena muore il vostro eroe, è ancora lì, spietata come sempre e pronta ad alzare la posta in gioco.
La base della meccanica è questa, più o meno, ed è questo il più grande punto di forza dell’originale così come di questa edizione remastered: il gioco è perfetto così com’è ed è invecchiato BENISSIMO.
Grafica e sonoro
“Facile” rimaneggiare un gioco che non ha perso un colpo in 21 anni.
E infatti, ciò che Diablo II: Resurrected fa, non è altro che dare una veste tecnica completamente rinnovata. Non lo fa snaturando il gioco, ma anzi c’è una maniacale riproduzione dell’originale, praticamente pixel per pixel. Sì, ok, va bene. Erano pochi all’epoca, non c’era molto da riprodurre. È vero, ma l’atmosfera, la musica, i giochi di luce erano già tutti lì. E premendo il tasto che come da tradizione delle edizioni remastered vi mostra il gioco nella sua veste originale, vi potete accorgere di quanto la nuova versione sia un vero e proprio potenziamento sotto ogni aspetto.
Le musiche sono le stesse, belle come sempre, con quella indimenticabile chitarra così cupa. Il doppiaggio, per i pochi dialoghi degli NPC negli insediamenti principali, è completamente in italiano e anche di discreta qualità.
Ah, ovviamente tutte le cutscene sono state completamente ricreate in modo da essere molto più cinematiche, con una grafica rinnovata e moderna. Qui le modifiche sono leggermente più visibili, ma comunque migliorano moltissimo il materiale originale, anzi, rendono anche più chiare espressioni ed emozioni dei personaggi.
Online
Così com’è stato per la versione originale, anche con Diablo II: Resurrected è possibile provare l’esperienza online fino a otto giocatori.
Nonostante il titolo sia disponibile, come indicato nel prossimo paragrafo, per più piattaforme, occorre fare un po’ di precisione: è presente il cross save, ovvero i personaggi sono condivisi tra PC e Console mediante l’account battle.net ma non è previsto, allo stato attuale, il cross platform (quindi si giocherà solo con altri player che utilizzano la nostra stessa macchina).
Prezzo
L’unico difetto che avrei potuto trovare a Diablo II è che non era più così comodo giocarlo sulle nuove piattaforme. L’edizione Resurrected colma questa lacuna portandolo di nuovo su PC, ma anche su Xbox One, Xbox Series X e S, Playstation 4, Playstation 5 e Switch. Il prezzo è di 39,90€
In conclusione
Trovare un bel gioco che dura tanto e a un buon prezzo non è semplicissimo. Diablo II: Resurrected è tutto questo, ma è anche un classico che gioca sulla nostalgia e un RPG validissimo da provare per chi non ha mai avuto occasione di farlo in passato. Non credo che fosse molto complicato riproporre questo gioco con successo, ma era altrettanto semplice rovinarlo volendo aggiungere o togliere parti ritenute incompatibili col mercato moderno.
Ecco, no, qui non succede niente di tutto questo. Il lifting a cui è stato sottoposto è così ben fatto che ho avuto difficoltà a trovare le differenze “a mente”, da tanto che la nuova veste grafica è riuscita a ricalcare l’impressione che la vecchia mi ha stampato nella memoria. È un po’ come se il gioco fosse sempre stato così e penso che non ci sia miglior complimento per una edizione rimasterizzata.
Nerdando in Breve
Diablo II: Resurrected è un gioco eterno, non risorto, ma rigenerato. Questa remastered è semplicemente perfetta e rispettosa dell’originale rendendolo nuovamente godibile al 100%
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