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NBA 2K22 – Una passione, mille missioni

Siamo arrivati alle porte dell’autunno, siamo arrivati al momento di NBA 2k22! Ormai re incontrastato dei giochi sul basket, sviluppato da Visual Concepts ed edito da 2k (sussidiaria, ricordiamolo, di Take-Two), anche quest’anno la saga NBA 2k ci propone un grande, nuovo capitolo. Quest’anno, poi, lo abbiamo testato direttamente su PlayStation 5, un assaggio di next gen. Andiamo subito a gonfiare il pallone, è tempo di schiacciare!

Recensione

NBA 2k22 continua nel solco già ottimamente scavato da qualche anno a questa parte, facendo di tante modalità il fulcro del gioco, a seconda delle preferenze degli utenti. Una delle principali (nonché la mia preferita) è sicuramente quella My Career, dove dovremo creare un nuovo giocatore per scalare i ranghi e, finalmente, giocare in NBA. Possiamo quindi definire questa come la modalità “storia” del gioco!

Quest’anno impersoniamo MP, giovane streetballer che si è fatto un nome grazie ad alcuni video YouTube. Assieme al suo amico fraterno Rick, però, conviene che è il momento di decidere “cosa fare da grande“: college, per affinare i suoi talenti? G-League, per allenare il suo fisico e giocare nella “serie B”? Oppure tentare direttamente la strada del draft, col rischio di essere pescato nelle ultime scelte – salvo essersi fatti un nome prima, ovviamente? NBA 2k22 ci dà molte possibilità di scelta e, in una maniera veramente strutturata e organizzata, quest’anno abbiamo la possibilità di girare nella città più grande di sempre, dove potremo compiere un gran numero di missioni che ci serviranno a migliorare tutti gli aspetti del nostro “personal brand“. Eh sì, perché il tema di quest’anno è l’immagine, intesa come concetto a 360 gradi, che riguarderà il nostro gioco, le nostre scelte stilistiche, come comunichiamo con la stampa e cosa rappresentiamo per i tifosi e non solo. MP sarà quindi combattuto tra la volontà di fama e la costruzione di un’immagine forte, che si basi su solide realtà ma che gli permetta di sentirsi libero. Insomma, non un lavoro da poco, vero? Infine, un piccolo spoiler: ci saranno due vecchie conoscenze della saga che faranno capolino… a voi il gusto di scoprirle!

Gameplay

La modalità My Career, come dicevo, vi permetterà di costruire un giocatore e portarlo ai massimi livelli durante le stagioni NBA. Ma cos’altro ci riserva NBA 2k22? Ovviamente l’altro grande elemento di divertimento è la modalità My Team. Quest’ultima, in maniera simile a quanto accade con il FUT di Fifa, vi darà la possibilità di costruire la squadra dei vostri sogni grazie a delle carte giocatore sempre più forti e sempre più personalizzabili. A differenza del FUT, qui l’esperienza single player è molto ben strutturata, poiché sono presenti numerose modalità con le quali mettervi alla prova e cercare di conquistare premi sempre migliori. Ma è la componente multiplayer a regalare ancor più modalità divertenti, tra le quali spicca il Draft, ossia una squadra creata scegliendo 3 carte su 5 per ruolo, e poi conservandone due, per poi giocare online contro altri giocatori che hanno a loro volta draftato. 3 partite perse, e sei fuori! Devo dire che l’online funziona bene, anche se noto come in un titolo come questo il lag faccia molto la differenza, specie rispetto al rilascio del tiro, che se non dotati di connessione solida potrebbe essere difficile da gestire.

Quest’anno un grande ampliamento è stato anche fatto sul versante “The W“, ossia l’esperienza in WNBA, la lega femminile di basket. Potrei quasi dire che si tratta di un gioco nel gioco, dato che le principali modalità saranno disponibili in chiave WNBA, andando a potenzialmente raddoppiare l’esperienza di gioco. (Piccola riflessione personale: se si volessero giocare questi titoli davvero al 101%, credo che non ci si potrebbe quasi dedicare ad altro nell’anno che intercorre tra due nuovi capitoli! ndGiando) C’è da dire che, nella sezione WNBA, alcune modalità sono comunque più limitate rispetto a quanto si può trovare nella zona dedicata al “fratello maggiore” NBA. Comprensibile, anche se spero che negli anni futuri le due modalità siano quasi completamente speculari, così da fornire un’esperienza davvero completa.

Non aggiungo molto altro, poiché arcinote e senza nulla di particolare da dichiarare, sulle altre modalità quali My NBA (dove saremo un GM di una squadra) e così via, che sono sempre molto belle.

Ciao, Black Mamba…

Per quanto riguarda invece il feeling “sul campo” di NBA 2k22, direi che andiamo sempre meglio! Abbandonato quello strano esperimento per il tiro dell’anno scorso, torniamo alla classica barra che, molto più grande e chiara di alcune scorse edizioni, è sempre il modo più facile per cercare di andare a canestro. Quest’anno, in realtà, la novità che mi ha più “scosso” è la gestione delle schiacciate spettacolari (quelle effettuate tenendo la leva destra verso il basso), dove dovremo rilasciare la levetta in un momento preciso per effettuare correttamente la schiacciata, pena il rimbalzo della palla sul ferro e la derisione degli astanti. Realistico, eh, non fraintendetemi, però le prime volte che provavo a schiacciare mi veniva un po’ di ansia!

Audio e Video

Graficamente e sonoramente siamo al top in NBA 2k22, inutile negarlo, i giocatori sono pazzeschi e la sensazione di trovarsi nello stadio è davvero bella. L’audio vi avvolgerà (specie se giocate in cuffia o col surround), e potrete persino sentire degli specifici tifosi gridare frasi verso di voi o la vostra squadra – no, non succederà come quella volta tra Detroit e Indiana, tranquilli. I rumori sono tutti perfetti e davvero non c’è nulla che non sia realistico, persino il rumore di fondo della grande città dove vi ritroverete a girare.

La grafica in game è ottima (il sudore!) e i volti di quasi tutti i grandi protagonisti dell’NBA sono davvero ben realizzati; qualche punto in meno lo do alla grafica in città, che non trovo all’altezza del resto del gioco. Ok, non è quella la modalità importante, non stiamo giocando a GTA, vero, però qualche cura in più in alcuni dettagli non avrebbe guastato. L’effetto di “pattinaggio” sul campo è molto ridotto e i riflessi sono veramente belli, il parquet non è mai stato così lucido!

Anche la grafica dei menu ha subito il giusto restyling, ed è abbastanza chiara e forse, in alcuni momenti, anche un po’ troppo “seriosa” – e, fun fact, alcune icone del menu di pausa mi ricordano tantissimo il logo attuale (o meglio, il suo stile) dei Denver Nuggets! Un pelo confusi forse alcuni menu nella parte My Team, però nulla che non si risolva con qualche ora di gioco, il giusto per prendere dimistichezza con la nuova grafica.

Concludendo

NBA 2k22 è il re incontrastato dei giochi di basket. Detto ciò, a questo punto avete solo due scelte: se non vi piace il basket, lasciatelo sullo scaffale, ma se vi piace, fate vostro questo gioco. Non c’è altro da dire!

Nerdando in breve

Con NBA 2k22 torniamo ancora una volta sul parquet, sempre più con toni da next-gen: salto, tiro, solo retina.

Trailer

Ringraziamo 2K Games per la copia recensione (versione PlayStation 5).

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