Afghanistan
Nelle ultime settimane non si è fatto che parlare di Afghanistan, vista la recente (e apparentemente repentina) ascesa al potere dei Talebani, il cui regime era stato rovesciato da una missione occidentale nel 2001.
Dopo vent’anni di collaborazione con le forze europee e americane e una serie di faticosi ma decisivi passi avanti per i diritti delle donne e per la loro autodeterminazione, il destino del Paese appare incerto e i primi momenti del cambio al vertice sono stati caratterizzati da paura, confusione e disperazione.
Mentre il mondo aspetta con il fiato sospeso di scoprire cosa ne sarà del futuro dell’Afghanistan e, soprattutto, del futuro delle sue donne, abbiamo pensato di approfondire la questione a modo nostro: non siamo analisti politici né esperti di medio-oriente, vogliamo però suggerirvi la visione di 5 film che permettano di comprendere più da vicino l’Afghanistan e le sue mille sfaccettature, in modo da capire più da vicino la situazione attuale e i suoi risvolti.
Viaggio a Kandahar
Diretto nel 2001 da Mohsen Makhmalbaf, è stato girato proprio nel periodo di passaggio tra il regime dei Talebani e il nuovo governo filo-occidentale. Proprio in virtù della delicatezza del momento, parte delle riprese si è svolta in Iran mentre, per girare in Afghanistan, è stato necessario procedere di nascosto.
Tratto in parte da una storia vera, il film racconta il viaggio di Nafas, afghana trasferitasi da tempo in Canada, che ritorno nel Paese d’origine dopo aver ricevuto una lettera da parte della sorella, nella quale annuncia il suicidio durante l’ultima eclisse di sole del millennio. Durante il suo viaggio, Nafas si renderà conto della durezza dei Talebani e delle devastazioni della guerra.
Il cacciatore di aquiloni
Tratto dall’omonimo best seller di Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni è stato diretto nel 2007 da Marc Forster e racconta, ancora una volta, un ritorno in Afghanistan e il fare pace con un passato doloroso e mai del tutto accettato.
Amir e Hassan sono due bambini molto amici nella Kabul pre-invasione sovietica. Un trauma, però, li allontana progressivamente fino a farli perdere completamente di vista quando Amir fugge con la famiglia negli Stati Uniti.
Molti anni dopo, un Amir ormai adulto si troverà a fare ritorno in Afghanistan e a confrontarsi con verità mai rivelate ed errori mai del tutto perdonati, in un personale cammino verso la redenzione.
Come pietra paziente
In questi anni la cinematografia afghana è stata più che mai viva e ha preso spunto, in molti casi, dalla realtà quotidiana, raccontando le contraddizioni e i timori che venivano vissuti dal popolo afghano.
Tra i prodotti di questo ultimo ventennio, possiamo ricordare Come pietra paziente, coproduzione afghano-francese del 2012 diretta da Atiq Rahimi.
In una città devastata dalla guerra, una giovane donna si prende cura del marito, in stato vegetativo dopo una ferita. Sola, circondata da macerie e scontri, la ragazza affronterà il suo personale percorso emotivo attraverso i dialoghi con il corpo vivo e immobile dell’uomo.
Osama
Vincitore del Golden Globe per il miglior film straniero, Osama, uscito nel 2003, è il primo film girato in Afghanistan dopo la caduta dei Talebani e utilizza comuni cittadini nei ruoli principali.
Tema centrale della pellicola sono le enormi difficoltà che vivono le donne sotto i governi fondamentalisti.
Protagonista è Maria, ragazza afghana appartenente a una famiglia di sole donne che, per sopravvivere insieme alle familiari, si traveste da uomo, in modo da poter lavorare. Maria diventa così Osama ma fa fatica ad adattarsi al sistema di vita degli uomini talebani.
I racconti di Parvana – The Breadwinner
Concludiamo con un tuffo nell’animazione per un progetto candidato al Premio Oscar e diretto da Nora Twomey. Tratto dal romanzo Sotto il burqa di Deborah Ellis, il film si ambienta in una Kabul controllata dai Talebani.
Protagonista è la piccola Parvana, di 11 anni, che coraggiosamente prende in mano le redini e il destino della sua famiglia quando il padre, unico uomo del nucleo familiare, viene ingiustamente arrestato.
Contenuti