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Monster Hunter Stories 2: Wings Of Ruin – “I mostri sono amici, non armature”

Monster Hunter Stories 2: Wings Of Ruin

Recensione

Cinque anni dopo il primo capitolo (un capolavoro, a mio parere) torna sui nostri schermi l’unico spin-off di Monster Hunter, con il suo secondo titolo: Monster Hunter Stories 2: Wings Of Ruin.

Mi aspettavo molto da questo gioco e le mie aspettative non sono state per nulla deluse, ma andiamo per gradi.

Nota: volevo ringraziare Capcom Italia e Koch Media Italia per averci fornito il titolo e per avermi dato la possibilità di provarlo su PC (è disponibile anche su Switch).

Ho avuto l’impressione di rigiocare lo stesso titolo? La risposta è ANCHE NO.

Mi spiego, la struttura del gioco è essenzialmente uguale: ci troviamo in una dimensione parallela a quella dei Monster Hunter classici, una dimensione dove i cacciatori convivono con i Rider, degli individui che, invece di uccidere i mostri, utilizzano il potere delle Pietre del Legame per stringere dei rapporti con loro, quando nascono dalle uova, rendendoli monstie!

I monstie sono il punto centrale del gioco, ci serviranno per qualsiasi movimento sulla mappa, per rompere rocce, effettuare salti e arrampicate, ma soprattutto a combattere!

Carta, Forbice, Sassoh!

Il sistema di combattimento è, di base, come carta-forbice-sasso, sostituiti da velocità, potenza e tecnica; ogni mostro avrà il suo tipo di attacco preferito, capibile anche dalla fisionomia e dalle caratteristiche dell’essere. Durante il combattimento, strutturato a turni, il giocatore potrà scegliere la sua mossa, mentre il monstie agirà per sé, ognuno scegliendo il proprio bersaglio.

Quando due personaggi si attaccano a vicenda, partirà il cosiddetto “testa a testa” che verrà vinto da chi avrà usato il tipo di mossa che batte l’altra (per essere chiari: velocità batte potenza, potenza batte tecnica e tecnica batte velocità).  La vittoria del “testa a testa” permetterà di fare più danno al nemico e di riceverne di meno.

Questa è la regola base dei combattimenti, ovviamente sono molto più complessi di così; nel corso degli scontri caricheremo la barra del legame, che funziona un po’ come il mana di qualsiasi RPG: usandone un po’, potremmo lanciare una mossa speciale, oppure, quando sarà piena, saltare in sella al nostro monstie e scagliare un colpo potentissimo.

Ma non è ancora finita! Ci sono molte altre caratteristiche che rendono il combattimento unico, come il poter mirare a diverse parti del mostro (ognuna con le sue debolezze) o il poter avere diverse armi (tre a scelta tra corno, arco, spada e scudo, martello, lancia-fucile e spadone) per utilizzare sempre la strategia migliore e colpire più duramente l’avversario.

Open World(?)

Eh si, bellissimo, però mi sento di dire che questo titolo è un Semi-open World, diciamo che la mappa è divisa in aree, ognuna delle quali avrà un “bioma” specifico e conterrà mostri di un certo tipo.

Certo, il mondo sarà visitabile in lungo e in largo, ma le aree sono divise da zone e caricamenti, inoltre le zone bonus e le tane di mostro sono corridoi, magari con deviazioni, ma comunque corridoi.

All’interno delle tane di mostro si possono trovare le uova che poi si trasformeranno in futuri monstie!

Più monsties, mio signore!

Trovate le uova, basterà andare in un villaggio e schiuderle per ottenere un monstie nuovo di zecca: più l’uovo sarà pesante e odoroso, più il mostro sarà raro e avrà geni speciali!

I geni sono una meccanica molto particolare: ogni mostro ha un potenziale spazio di 6 geni, alla sua nascita esso avrà alcuni di questi spazi occupati, altri liberi. Ogni gene possiede le sue caratteristiche: può regalare caratteristiche passive o mosse speciali, può essere di uno tra i tre tipi di abilità (potenza, velocità e tecnica) e può avere una caratteristica elementale. Esistono anche dei geni speciali, che valgono come “jolly“!

Ci sono due caratteristiche che rendono questi geni una cosa complessissima: la possibilità di modificare la posizione dei geni e il poterli potenziare. Attraverso questi due strumenti saremo in grado di creare dei mostri potentissimi.

ATTENZIONE: sfruttare appieno questa parte del gioco richiede una grande quantità di farming, spero che siate pronti!

Conclusioni

Per concludere, vorrei riprendere la domanda che mi sono posto all’inizio: mi è parso di giocare allo stesso gioco? No!

Il miglioramento grafico, di qualità della vita, sulla storia e sulle meccaniche mi ha proprio fatto affermare: sto giocando un titolo diverso. Tanto ha fatto anche lo svolgersi degli eventi, molti anni dopo il primo capitolo, cosa confermato dal mitico Navirou, presente anche in questo gioco.

Per non parlare della musica, assolutamente eccezionale, allegra e mai ripetitiva.

In questo articolo non ho appositamente menzionato la storia, infatti penso sia una parte troppo importante del gioco per spoilerarvi qualsiasi cosa!

Nerdando in breve

Monster Hunter Stories 2: Wings Of Ruin è un RPG sviluppato da Capcom, nel quale la meccanica principale è quella di farsi amici mostri sempre più potenti e combattere con loro al nostro fianco, per capire i misteriosi eventi che stanno capitando nel mondo!

Trailer

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