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Elite Dangerous: Odissey – Nello spazio, a piedi

Recensione

Qualche mese fa introducevo il pubblico di Nerdando alle meraviglie di Elite Dangerous, in attesa come molti del nuovo aggiornamento, Elite Dangerous: Odissey, che prometteva finalmente le “spacelegs” ovvero la possibilità di uscire dall’abitacolo e compiere missioni via terra. Il giorno è arrivato e dopo diverse ore di gioco voglio parlarvi del titolo e delle sue novità.

Le missioni a terra

Come i primi anfibi, abbiamo sviluppato le gambe anche noi uomini spaziali e possiamo muoverci liberamente su molti pianeti, alcuni dotati anche di atmosfera.
Gli avamposti planetari hanno tutto un altro aspetto ora, sono più vivi, vibranti. In gioco ne esistono di vari tipi: ricerca, militare, turistico, produzione, raffinazione; ognuno con le sue caratteristiche e tutti con una struttura diversa. In questa fase sono disponibili più di 400.000 avamposti planetari. E’ possibile accedere a tali strutture (a patto di non far arrabbiare i coloni locali), esplorare, rubacchiare materiale quando non si tratta di svolgere veri e propri “lavoretti” non esattamente legali. Per un pugno di crediti, come sempre insomma, un western spaziale fin troppo realistico. Le missioni disponibili spaziano da lavori di riattivazione di avamposti danneggiati, a recupero materiali o dati per arrivare alle missioni di assassinio e sono tutte caratterizzate da un livello di difficolta piuttosto elevato e ciò è stato oggetto di critiche nei confronti di Frontier che tuttavia non sembra disposta a scendere a compromessi.

Le stazioni

Qui si respira fantascienza. Una delle trovate migliori di questa espansione è la possibilità di accedere ai “concurse” ovvero una sorta di Terminal in stile aeroportuale all’interno delle stazioni e avamposti presenti nel gioco, oltre a poter accedere ad alcune sezioni di megaships, navi prigione e avamposti ingegneristici. In questa fase i giocatori hanno la possibilità di accedere a missioni via terra che sono generalmente affidate da patroni presenti nella stazione. È possibile anche commerciare, acquistare equipaggiamento specifico per le missioni a terra, accedere a missioni mercenarie su remoti planetoidi del sistema e combattere per le fazioni e chissà cos’altro verrà implementato in futuro.

Nonostante condividano la stessa struttura, anche il concurse delle stazioni cambia continuamente “flavour” proiettando i giocatori in un ambiente avveniristico che ricorda molto quello di The Expanse, Traveller o Battlestar Galactica. C’è vita in Elite, insomma. Siamo lontani dai dettagli di altri giochi FPS ma il feeling è quello giusto. Presso le stazioni è possibile anche vendere dati biologici delle piante che incontreremo sui vari pianeti e partecipare a missioni di combattimento mercenarie nei confronti delle fazioni di sistema o delle superpotenze della galassia.

L’esplorazione

Come per le missioni in avamposto, anche l’esplorazione acquisisce un’altra dimensione con la possibilità di poter scendere a piedi su pianeti inesplorati al fine di catalogare vegetali e funghi sulla loro superficie o indagare su luoghi d’impatto di navette o satelliti al fine di recuperare dati e materiali. L’introduzione di pianeti dotati di atmosfera dona al gioco maggiore realismo sebbene Frontier sia dovuta scendere a compromessi con il motore di generazione planetario che sembra invece meno avanzato rispetto a quello di Horizon (la DLC precedente) e presenta meno dettagli e rilievi. Una cosa che ha fatto storcere il naso a molti utenti.

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La sensazione è che con Odissey siano state poste delle basi per costruire un gioco più completo e maturo. Fauna aliena? Magari ostile? Biomi più complessi ed esplorazione più coinvolgente e immersiva? Pianeti di tipo terrestre esplorabili? Thargoidi su zampe? Sono tante le speculazioni e le richieste dei giocatori a questo punto ma Frontier non ha mai fatto strappi o scatti in avanti quindi difficilmente dovremo aspettarci novità a breve. Personalmente spero davvero un avvicinamento a lavori come No Man’s Sky (gioco che si è molto riscattato nel tempo) ma credo serviranno molti mesi se non anni per vedere qualche nuovo elemento.

I Problemi

Il lancio non è stato ottimale dal punto di vista tecnico. Calo di framerate in avamposti e stazioni, problemi con le luci dinamiche, server instabili e motore grafico poco dettagliato rispetto a Horizon sono stati problemi evidenti che hanno fatto inarcare più di un sopracciglio.
Un peccato perché la fase di alfa è durata tre mesi e c’era evidentemente tempo per preparare un lancio più stabile.

Come avevo anticipato, altri giochi (EVE ONline su tutti) hanno provato ad introdurre le “spacelegs”, fallendo miseramente. Frontier ha lanciato il prodotto ma sta man mano sistemando alcuni aspetti del gioco tramite hotfix e patch. Un comportamento apprezzabile e che dimostra la vicinanza del team di sviluppo inglese alla community del gioco e al prodotto ma che tuttavia rischia di azzoppare questo DLC almeno nel breve termine. Oggi difficilmente queste cose vengono perdonate dalla fanbase, anche a un gioco complesso come Elite Dangerous.

Conclusioni

Odissey apre una dimensione totalmente nuova al gioco che potenzialmente potrà portare nuovi comandanti nella galassia di Elite. Personalmente le nuove missioni e le nuove modalità via terra mi entusiasmano e aumentano ancora di più l’immersività che forse è davvero la forza trainante di questo titolo. Peccato per i bug e le molte cose da ottimizzare. Frontier Development non è un grande editore di videogames ma si poteva fare meglio, forse.

Nerdandometro: [usr 3.8]

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