Il silenzio degli innocenti
Nel febbraio del 1991 usciva al cinema Il silenzio degli innocenti, un film che avrebbe segnato un solco profondo nel mondo del cinema. E c’è da crederci, se trent’anni dopo siamo ancora qui a parlarne.
Inserito dall’American Film Institute nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi (attualmente occupa la 64ª posizione), Il silenzio degli innocenti vanta diversi primati e, per celebrarne i trent’anni, abbiamo pensato di raccontarvi qualche curiosità sul suo conto.
Ispirazione ed eredità
Il silenzio degli innocenti è basato sull’omonimo romanzo di Thomas Harris ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è la prima apparizione cinematografica di Hannibal Lecter: il personaggio, infatti, era già stato protagonista nel 1986 di Manhunter – Frammenti di un omicidio, diretto da Micheal Mann e tratto sempre dal ciclo di romanzi di Harris. In quell’occasione il dottor Lecter era interpretato da Brian Cox ma è fuor di dubbio che a rendere arcifamoso il personaggio sia stata l’interpretazione di Anthony Hopkins nella pellicola del 1991.
Il silenzio degli innocenti si è rivelato un successo a tal punto da dare vita a più di un sequel: nel 2001 è uscito Hannibal, sempre interpretato da Anthony Hopkins, diretto questa volta da Ridley Scott. Nel 2002 è poi uscito Red Dragon, prequel de Il silenzio degli innocenti e remake di Manhunter. Anthony Hopkins torna a vestire i panni di Hannibal Lecter, accompagnato in questa occasione da Edward Norton e Ralph Fiennes.
Proprio quest’anno, inoltre, è entrata in produzione la serie televisiva Clarice, ambientata un anno dopo gli eventi mostrati nel film originale.
Non solo: nel 2007 il personaggio di Hannibal è tornato nuovamente sul grande schermo, stavolta con le fattezze di Gaspard Ulliel, in Hannibal Lecter – Le origini del male, tratto dai romanzi di Harris e ambientato prima degli eventi narrati in Il silenzio degli innocenti.
Tra il 2013 e il 2015 è inoltre andata in onda la serie TV Hannibal, in cui il pericoloso killer era interpretato da Mads Mikkelsen.
Casting
Il ruolo di Hannibal Lecter faceva gola a molti: Gene Hackman era interessato a interpretare e dirigere un film tratto dai romanzi di Thomas Harris. Non se ne fece più niente e quando la palla passò a Jonathan Demme ad essere considerati per la parte furono Sean Connery e Derek Jacobi. Alla fine a spuntarla, come sappiamo, è stato Anthony Hopkins ed è stato decisamente un bene: il suo Hannibal Lecter è un personaggio iconico e praticamente perfetto. L’attore ha preso molto seriamente la parte, documentandosi attraverso la visione di videointerviste a veri serial killer, in modo da dare un’interpretazione il più convincente possibile.
Hopkins ha inoltre una chimica formidabile con la coprotagonista Jodie Foster, che si è trovata in più di un’occasione a reagire ad improvvisazioni del suo comprimario.
Jodie Foster, tuttavia, non è stata la prima scelta per il ruolo di Clarice Sterling. La parte era stata inizialmente offerta a Michelle Pfeiffer, che tuttavia ha preferito rifiutare a causa del finale cupo che era previsto inizialmente dallo script. Jonathan Demme avrebbe allora voluto Meg Ryan ma Jodie Foster aveva un grandissimo interesse per il film, poiché in passato aveva anche cercato di acquistare i diritti sul libro e alla fine è riuscita ad essere scelta.
Questione di record
Il silenzio degli innocenti vanta un importante record: è uno dei pochissimi film ad aver vinto un premio Oscar nelle cinque categorie principali. È stato premiato infatti come miglior film, come miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attrice e miglior attore.
Un’impresa che era riuscita solo ad altri due film prima: Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo.
E anche il personaggio di Hannibal Lecter, nonostante appaia nel film appena per poco più di 24 minuti, è riuscito a guadagnare i suoi primati. Occupa infatti la prima posizione nella classifica dei cento più grandi cattivi di sempre stilata dall’American Film Institute.
Non solo: una delle sue battute, quella che recita “Uno che faceva un censimento una volta tentò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave ed un buon Chianti” è al 21° posto nella classifica delle cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi, sempre stilata dall’American Film Institute (in prima posizione? “Francamente me ne infischio” da Via col vento).
Locandina
Tra gli elementi più famosi di questo film c’è sicuramente la sua locandina, che ritrae il volto di una ragazza con una farfalla appoggiata sulle labbra. La falena è un esemplare di acherontia atropos, più conosciuta come “farfalla testa di morto” per il caratteristico disegno sul suo dorso, che ricorda un teschio.
Nella locandina del film, la farfalla ritratta è l’opera d’arte In voluptas mors di Philippe Halsmann e Salvador Dalì, in cui il motivo del teschio è riprodotto tramite un’illusione ottica realizzata con i corpi nudi di sette donne disposte ad arte per riprodurre l’immagine di un teschio.
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