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Ascanio Day – Perché l’8 di gennaio è diventato una festività nerd

Ascanio Day

Ascanio Day

Ehi lascia entrare Ascanio
Dall’8 di gennaio

Probabilmente chiunque di noi ha sentito canticchiare questa insolita melodia almeno una volta nella vita.
Esce ma non mi rosica, l’improbabile hit da cui è estratta questa strofa, è passata così di bocca in bocca, diventando un’icona e trasformando il suo inconsapevole autore in un mito indiscusso.
Ed è così che l’8 gennaio è diventato ufficialmente l’Ascanio Day, festività laica del nuovo millennio, celebrata da milioni di utenti di internet ogni anno.

Ma chi c’è dietro lo pseudonimo di Ascanio? Da dove nasce una hit tanto insolita? E come un cantuatore apparentemente neomelodico iraniano diventa l’idolo di Youtube in Italia? Proviamo a fare un po’ d’ordine. E poi, chiaramente, prepariamoci a lasciar entrare Ascanio anche quest’anno.

Esce ma non mi rosica

Per ricordare le origini di Esce ma non mi rosica e dell’Ascanio Day dobbiamo tornare indietro fino al 2008, quando su Youtube era particolarmente in voga italianizzare canzoni straniere in maniera divertente e volutamente trash, giocando sull’assonanza dei suoni per dare vita a testi italiani esilaranti e privi di un vero e proprio senso logico.

Nella marea di prodotti di questo tipo che popolano in quel periodo Youtube, l’utente Celestinocamicia carica con il titolo di Esce ma non mi rosica una canzone iraniana: sulle immagini del video originale del brano scorre un testo italianizzato particolarmente divertente, anche grazie all’effetto omofonico che il testo in persiano permette con l’italiano. A un ascoltatore che non parli persiano, infatti, sembra davvero che il cantante stia pronunciando le parole italiane immaginate da Celestinocamicia.

Esce ma non mi rosica, con le sue strofe iniziali che sembrano recitare “Dai, lascia entrare Ascanio, dall’8 di gennaio” diventa immediatamente popolare, rimbalzando di computer in computer. Nel 2010, poi, ci pensa il Trio Medusa a rendere il pezzo ancora più famoso, trasmettendolo su Radio Deejay nella rubrica Canzoni Travisate. Da allora, il successo è stato inarrestabile, perfino i Nanowar of Steel nel 2018 hanno realizzato una cover della canzone.
Il resto è storia.

Shahram Shabpareh

In molti, comunque, dopo aver canticchiato la melodia e aver virtualmente aperto la porta ad Ascanio ogni anno, vi sarete domandati chi diavolo ci fosse dietro la canzone originale.
L’autore si chiama Shahram Shabpareh ed è un cantante e attore iraniano. E nemmeno il primo che passava: Shabpareh, infatti, è tra i nomi più noti della scena pop e rock in Iran e ha venduto, nel corso della sua carriera, milioni di album in tutto il mondo.

Ha iniziato la propria carriera musicale negli anni Sessanta, a 13 anni, suonando la batteria, per poi fondare la sua prima band, i Rebels, a 17 anni.
È negli anni Settanta, però, che raggiunge la massima popolarità in patria, diventando uno dei cantanti solisti più noti del paese e venendo riconosciuto come il miglior batterista dell’Iran.

C’è però anche un risvolto tragico nella sua vita: nel 1979, infatti, in Iran avviene la rivoluzione islamica e la musica rock viene messa al bando, così come tutti i dischi di Shahram, che è così costretto a trasferirsi in California, senza poter più fare ritorno in madrepatria.
Nonostante ciò, dagli Stati Uniti continua a dare il suo contributo alla scena pop iraniana, conducendo uno show televisivo in lingua persiana e promuovendo le nuove leve della scena musicale del suo paese d’origine.

E la canzone Esce ma non mi rosica? In realtà si intitola Pariya, è stata composta nel 1986, ed è una canzone d’amore.
Shahram Shabpareh, che qualche anno fa ha tenuto il suo primo e finora unico concerto in Italia a Milano, sembra essere consapevole che la sua Pariya ha avuto un grandissimo successo in Italia, pur ignorandone il motivo.

Come ciliegina sulla torta, poi, c’è il processo inverso: nel 2020 un ragazzo italiano ha partecipato a Persia’s Got Talent con una cover proprio di Pariya, cantandola ovviamente con il testo italiano. Prima che lo chiediate: no, non ha vinto. Ma l’idea resta comunque geniale.

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