Film & Serie TV

Nerdando Awards 2020 – Film

Nerdando Awards
Dopo i fumetti e le serie TV è la volta dei film. Ogni redattore ha premiato il miglior film con cui è venuto in contatto quest’anno per la prima volta (quindi non necessariamente del 2020).
Il vincitore assoluto è il titolo che ha ricevuto più Awards o, in caso di pareggio, quello scelto – dopo una nuova discussione – dalla redazione.

A questo link potrete trovare tutte le informazioni sulle edizioni passate.

Clack – Jojo Rabbit

Il 2020 per il mondo cinematografico non è stato certo un anno positivo. Ciononostante, da casa, ho guardato davvero tantissime pellicole, molte più del solito, a dire la verità. Tra le tante, ho scelto l’ultima che ho guardato in una sala cinematografica: Jojo Rabbit è molto di più di un film sulla Seconda Guerra Mondiale. È un film che sa parlare di argomenti tragici con ironia. E non è affatto semplice come potrebbe sembrare. È un film poetico, magistralmente interpretato e profondamente toccante. In una parola: geniale, come il suo autore, Taika Waititi.
Menzione d’onore a un grande classico che io ho scoperto solo quest’anno: Coffee and Cigarettes di quel visionario di Jim Jarmush.

drpbrock – La vita davanti a sé

La vita davanti a sé non è un film nerd ma una pellicola che merita una visione, se non altro perché probabilmente sarà l’ultimo lavoro grosso per Sophia Loren.

Fedrizzi – Borat – Seguito di film cinema

Borat – Seguito di film cinema è una pellicola incredibile, geniale, irriverente ed estremamente divertente, sconsigliato ai nazionalisti americani e a chi si offende per poco. Null’altro da aggiungere.

FrankieDedo – Jojo Rabbit

Anche se il 2020 è stato povero di uscite cinematografiche (sarebbe meglio dire, ormai, di lungometraggi) già a febbraio sapevo che sarebbe stato difficile battere l’ultimo film di Taika Waititi. Jojo Rabbit è liberamente ispirato al romanzo “Il cielo in gabbia” di Christine Leunens e racconta le avventure di un bambino nella Germania nazista del 1945. Fin qui, tutto molto “classico”, se non fosse che Jojo, il bambino protagonista, ha un amico immaginario: Adolf Hitler. Ovviamente, la premessa è quantomeno demenziale, ma la messa in scena complessiva ci mostra semplicemente la visione filtrata di un bambino trovatosi in una situazione così drammatica, dove la sua personalità ingenua è messa in discussione, fra i frutti del lavaggio del cervello del regime nazista e i valori umani di altruismo e compassione. Un cast fenomenale, a partire dai bambini è ciò che ti attrae. La storia originale, schietta e a tratti sarcastica è ciò che ti convince a rimanere a guardare, ma è la tematica più attuale di quel che si immagina, a farti innamorare del film. Quella e il finale, che senza una parola, comunica più di mille scene.

Gattiveria – Parasite

Sarò banale, ma quest’anno punto su una scelta pluripremiata: dopo averne sentito parlare per mesi, ho deciso con una certa diffidenza di scoprire Parasite e ne sono rimasta conquistata. La geniale scorrevolezza della trama, i dialoghi e le trovate degli squallidi protagonisti di questo film sudcoreano, giustificano pienamente i quattro premi Oscar ricevuti e per me la candidatura al Nerdando Awards.

Giakimo – Mank

Nell’anno in cui il cinema è morto e in cui non è uscito nessun film di supereroi o di qualche nome grosso, è difficile fare un bilancio. L’ultimo film che ho visto al cinema è stato Jojo Rabbit a febbraio. Per il resto ho passato la prima quarantena a guardare film della Golden Age hollywoodiana per l’escapismo puro che mi dava. Tantissimi grandi film, ma sarebbe sembrato strano indicare come il mio film dell’anno qualcosa uscita nel 1934. Per fortuna proprio in questi giorni David Fincher è venuto in mio soccorso.
Su Netflix è uscita la sua ultima fatica, Mank, che coniuga perfettamente i miei interessi cinematografici di quest’anno balordo. Per chi non lo sapesse, Mank racconta la storia di Herman J. Mankiewicz, giornalista, drammaturgo e sceneggiatore cinematografico che scrisse insieme a Orson Welles la sceneggiatura di Quarto Potere, uno dei più grandi film di sempre e che all’epoca fu un vero film scandalo. Mank racconta parte di quella storia, ovvero di come Mankiewicz conoscesse William Randolph Hearst e l’amante Marion Davies e di come trasse ispirazione per i protagonisti di Quarto Potere.
Non è un film facile Mank, perché la sceneggiatura, scritta dal padre di Fincher, è una vera e propria immersione totale negli anni ’30 e nel mondo hollywoodiano. Si rischia concretamente di perdere qualche pezzo, a meno che non siate come me pazzi per quel periodo storico. Non compromette la visione, ma di sicuro lascia qualche punto in sospeso. Io, che queste cose un po’ le masticavo, mi sono trovato di fronte un grandissimo film, sorretto da grandissimi interpreti e levigato alla perfezione da Fincher e da tutto il comparto tecnico. In certi momenti sembrava proprio di guardare un film del 1941.
Insomma, un film non sul cinema, ma sull’uomo Mank e su un mondo lontano ma con tanti punti di contatto con il mondo moderno. Da vedere e da accompagnare con la visione o revisione di Quarto Potere, che ci sta sempre benissimo.

Giando – Tenet

In un 2020 che è stato decisamente strano anche dal punto di vista cinematografico, la mia nomination va a Tenet, ultima fatica di Nolan che ho apprezzato davvero tanto. Resta vero che, come solito, non ci si capisce molto, però ho trovato il film dotato di una sua logica ed è stato bello spremersi un po’ le meningi per qualcosa di diverso dal solito. Ottima la prova di Pattinson che non ho mai amato ma in questo film è veramente un figo. Non trovo strano il fatto di vederlo due volte per capirlo meglio, da quand’è che il cinema è fatto solo di realtà lineari?

jedi.lord – Parasite

Adoro il cinema e quest’anno, come potrete ben immaginare, ho sofferto veramente molto il non poter frequentare le sale cinematografiche. Sì, guardare film a casa è bello, ma non c’è proprio paragone con la sala.
Tutto questo per dire che mi sono reso conto di quanti pochi film nuovi io abbia guardato quest’anno, perché a casa ho, non so per quale motivo sinceramente, dato la precedenza a tante serie TV. La shortlist del mio award è presto fatta, perciò: i finalisti sono Parasite e Tenet, perché non sono uno di quelli che criticano i film di Nolan perché faffigo, e non sono uno di quelli che lo ama per partito preso (si, Interstellar non mi è piaciuto).
Il premio lo strappa Parasite, perché mi è piaciuto da pazzi, perché mi ha fatto venire voglia di approfondire la cinematografia coreana (che so essere molto interessante) e perché mi ha tirato un sacco di cazzotti allo stomaco. E tanto basta, per me. Probabilmente avrebbe vinto lui anche se avessi guardato molti più film (oddio, non so, perché in tempi normali sarebbe uscito Dune).
Giusto per chiudere: Tenet mi è piaciuto, e pure tanto, ho trovato bella l’idea sul quale è basato e merita perciò la menzione d’onore.

LC – Parasite

Quest’anno ho avuto modo di vedere un sacco di film, per ovvie ragioni. Sul migliore però, ho pochi dubbi: è nient’altro che il vincitore dell’Oscar Parasite. Si tratta veramente di un film incredibile, che mi ha preso sotto ogni punto di vista e più di quanto mi aspettassi. Non penso sia il caso di dire di più, se non che se non l’avete ancora guardato dovreste farlo. Ora.

Morgana – Jojo Rabbit

Uno dei pochissimi film che ho visto al cinema quest’anno, Jojo Rabbit di Taika Waititi mi ha colpita al cuore: di una dolcezza e tenerezza uniche, racconta il nazismo e la Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista di un bambino tedesco, in modo fresco e schietto. Secondo me andrebbe fatto vedere in tutte le scuole.

Penny – Le pagine della nostra vita

Ne ho parlato in radio, ve lo ripeto adesso: se volete un film commovente, drammatico ma con un finale lieto e un po’ di romanticherie nel mezzo, quello che vi serve è Le pagine della nostra vita. Tratto da un romanzo di Nicholas Sparks (che ammetto di non aver letto), il film del 2004 racconta l’intera vita di due persone innamorate, preferendo un ordine utile ai fini narrativi a uno cronologico. Molto toccante e pregevole, da accompagnare con Mara e il Maestrale (la canzone di Murubuto di cui vi invito a leggere il testo). È il miglior film che ho visto quest’anno? Probabilmente no, ma è quello che sicuramente mi ha colpita maggiormente, tanto da ricordarmene anche a fine dicembre. Per questo gli assegno l’Award: se a distanza di mesi lo ricordo ancora così bene, forse è davvero uno di quelli che #nonpuoinonaverlovisto.

Tencar – Hereditary – Le radici del male

Ho visto una vagonata di horror, durante il lockdown, ma non mi spiegherò mai perché ho atteso due anni per vedere Hereditary – Le radici del male.
La storia non è così originale ma è stata narrata in maniera magistrale da Ari Aster: fossero tutte così, le opere prime!

Zeno2k – Se succede qualcosa, vi voglio bene

Non c’è stata molta occasione di vedere film quest’anno, ma qualcosa sono riuscito a recuperare. Devo dire di aver apprezzato molto Enola Holmes, dove finalmente abbiamo potuto ammirare Millie Bobby Brown in un ruolo diverso (anche se quasi “supereroistico”) e il manzo del millennio Henry Cavill, nei panni di un fuggevole ma intrigante Sherlock Holmes.
Purtroppo ci sono state le enormi delusioni di Artemis Fowl e Mulan; ma a vincere una volta tanto non è un lungo bensì un cortometraggio, apparso quasi in sordina su Netflix: Se succede qualcosa, vi voglio bene sono 12 minuti animati con grazia e garbo, e raccontano l’inconsolabile lutto di una coppia di genitori a cui la figlia viene strappata da una sparatoria a scuola.
In quanto padre di due figlie, l’esperienza mi ha profondamente toccato.

AND THE WINNER IS… Jojo Rabbit

Abbiamo deciso di premiare Jojo Rabbit (nonostante il pareggio con Parasite) per via della magistrale scrittura e interpretazione di Taika Waititi.

PREMIO DEL PUBBLICO: Tenet

Il pubblico ha votato, praticamente all’unanimità, per Tenet.

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