Edward Mani di Forbice
Sono particolarmente felice di poter celebrare questo anniversario perché, lo devo ammettere, Edward Mani di Forbice è il mio film preferito.
E pensare che avevamo cominciato malissimo e da bambina mi bastava intravederne la pubblicità per terrorizzarmi e trascorrere notti insonni.
Questo perché Edward Mani di Forbice rappresenta perfettamente lo spirito di Tim Burton: l’unione equilibrata di macabro e di poesia. Il suo cinema è costellato di personaggi tragici, profondamente teneri e sensibili che per lo più sono incompresi da chi li circonda, a causa di una patina di stranezza lugubre che li accompagna. Il diverso spaventa, a prescindere da come è davvero. E questo è il filo conduttore dei lavori di Tim Burton, proprio perché si tratta di un sentimento che ha vissuto sulla sua pelle. Non è certo un caso, probabilmente, che lo stesso regista dichiari che questo è il suo preferito tra i film che ha realizzato (seppure non lo consideri il migliore).
Quello che è certo, comunque, è che 30 anni dopo Edward Mani di Forbice resta ancora un gran bel film, che merita di essere guardato e riguardato. Per festeggiarlo, ho pensato di raccogliere qualche curiosità sulla pellicola.
L’idea
L’idea iniziale per il film, come succede spesso a Tim Burton, è venuta da un disegno. Quando era adolescente, il futuro regista aveva ritratto un personaggio in tutto e per tutto simile a Edward: Burton viveva un momento di solitudine e quello che aveva ritratto era in un certo senso la personificazione del suo stato d’animo.
Ma non solo, tutta la cittadina che vediamo nella pellicola rimanda ad esperienze di vita di Tim Burton: il regista era infatti cresciuto a Burbank, in California e aveva sempre vissuto il senso di oppressione di una città apparentemente perfetta. Il maniero gotico in cui vive Edward, invece, si rifà agli anni universitari di Burton. L’università di Valencia, che ha frequentato, si trova infatti su di una collina che sovrasta una cittadina di periferia.
Casting
Tim Burton e Johnny Depp non si conoscevano prima di questo film. Può sembrare impossibile, alla luce della lunga amicizia e del lunghissimo sodalizio artistico che li lega oggi, ma è proprio con Edward Mani di Forbice che tutto è cominciato.
All’epoca del film, Depp era considerato un idolo teen, ruolo che, nemmeno a dirlo, gli stava molto stretto e che non vedeva l’ora di scrollarsi di dosso. Il film di Tim Burton sembrava l’occasione perfetta.
Per il ruolo erano stati presi in considerazione Tom Cruise, Robert Downey Jr., Jim Carrey ma a Burton bastò vedere una foto di Johnny Depp per convincersi di aver trovato il suo protagonista.
L’attore si impegnò molto per il ruolo: non si toglieva mai il costume di scena per meglio immedesimarsi nella parte, nonostante fosse fatto quasi interamente di pelle e in Florida, dove stavano girando, c’era un caldo torrido. Depp ottenne anche in anticipo le forbici del personaggio, per poterle indossare in anticipo e comprendere meglio come doveva sentirsi Edward costretto in quella condizione di vita.
Il look di Edward, che naturalmente spaventava molto i produttori del film, che per questa ragione ne vennero tenuti all’oscuro il più a lungo possibile, era realizzato con moltissimo trucco ma c’è una cosa che è vera: i capelli sono quelli di Johnny Depp, acconciati ispirandosi al look del cantante dei Cure Robert Smith. Smith era stato anche contattato dal regista per occuparsi della colonna sonora ma, non conoscendo Tim Burton, rifiutò. Danny Elfman ringrazia.
Nel cast figurano anche Winona Ryder, alla seconda collaborazione con Tim Burton dopo Beetlejuice e Vincent Price. Tim Burton aveva una autentica venerazione per l’attore, tanto da avergli dedicato il suo primo cortometraggio, Vincent, nel quale Price ha recitato la voce narrante. Edward Mani di Forbice è stata l’ultima interpretazione del grande attore.
Location
La cittadina in cui si svolge Edward Mani di Forbice può sembrare fiabesca ma in realtà esiste davvero: il film è stato infatti girato in Florida. Per le riprese la troupe dovette occupare un intero quartiere e affittare ben 50 abitazioni. I proprietari si trasferirono in hotel di lusso (a spese della produzione) e alcuni parteciparono anche come comparsa. I colori pastello delle case sono stati un’aggiunta voluta del regista: a fine riprese, la troupe fu costretta a ridipingere tutti gli edifici del rispettivo colore originale.
Anche le sculture topiarie realizzate da Edward furono rimosse: alcune, tuttavia, sono ancora visibili presso il ristorante Tavern on The Green, a New York.
Sequel
Nonostante Tim Burton abbia sempre dichiarato che non avrebbe mai realizzato un sequel del film perché sarebbe stata una scelta che ne avrebbe sconvolto il senso, in realtà esiste un seguito per Edward Mani di Forbice. Si tratta del fumetto Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo, scritto da Kate Leth e disegnato da Drew Rausch, pubblicato in Italia da Nicola Pesce Editore. Si tratta naturalmente di un apocrifo ambientato molti anni dopo la vicenda che vediamo nel film.
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