Dungeons & Dragons

Solasta – Crown of the Magister, D&D su Steam

Solasta – Crown of the Magister è il primo gioco sviluppato dalla casa indipendente francese Tactical Adventures e di cui ci è stata gentilmente fornita una chiave per Steam per provarlo in early access.

Finanziato tramite una campagna Kickstarter ampiamente di successo e con la licenza della Wizards of the Coast, Solasta è un gioco che punta a portare quanto più possibile la quinta edizione di Dungeons & Dragons dentro un videogioco.

Il gioco è uscito dalla versione early access il 27 maggio 2021.

Recensione

Solasta è, come nelle promesse degli sviluppatori, un gioco estremamente fedele alla quinta edizione di D&D: non solo abbiamo classi, razze e incantesimi ripresi dai manuali del gioco, ma la struttura a turni e tutte le regole varie sono le stesse del gioco da tavola. È possibile persino vedere (e scegliere) i dadi che vengono lanciati al compiere azioni.

Il paragone immediato sarebbe con Baldur’s Gate o Neverwinter Nights, ma tra le innumerevoli colpe dello spreco di ossigeno che batte tasti a caso per quest’indegna recensione c’è anche quella di non aver mai provato nessuno dei due (l’eccezione sarebbe Dark Alliance, che però è piuttosto diverso che io sappia).

Tralasciando questi, dunque, com’è Solasta come gioco di D&D? La nota positiva è che indubbiamente, oltre all’essere fedele alla lettera al gioco da tavola (anche nelle regole che odio su peso e materiali per gli incantesimi), è in grado di creare l’atmosfera e la sensazione di una campagna del gioco di ruolo.

Non solo, ma eccelle dove un videogioco dovrebbe essere avvantaggiato rispetto all’originale, ovvero nella tattica dei combattimenti e nella possibilità di interagire con lo scenario.

Questo ovviamente significa che ci sono due modi di approcciare Solasta: il primo è di quelli che sono appassionati di D&D, ci giocano o ci hanno giocato; il secondo è di quelli che invece non hanno avuto questa fortuna.

Per chi, come me, ha avuto svariate occasioni di far rotolare solidi a 20 facce su di un tavolo coperto di briciole di patatine, Solasta assume immediatamente il sapore familiare del gioco a cui si è dedicate tante ore.

In caso contrario, immagino che molti aspetti del videogioco potrebbero sembrare strani o complessi da interpretare, anche se si venisse da altri giochi di ruolo. In tal senso, non so quanto possa aver senso giocare a Solasta invece che ad altro, come Baldur’s Gate, Divinity o Pillars of Eternity.

Oltre all’aspetto legato a D&D, Solasta è un gioco che mostra chiaramente di essere ancora in alto mare sotto il punto di vista dello sviluppo. Non lo dico come una lamentela e capisco perfettamente la scelta degli sviluppatori di volerlo rilasciare in early access mentre continuano a lavorarci su, tuttavia posso solo giudicare ciò che ho davanti agli occhi ora ed è un prodotto con difetti evidenti di cui parlerò più avanti.

Trama & Ambientazione

Prima di parlare della storia di Solasta, c’è da fare un secondo mea culpa: per ragioni di tempistiche non mi è stato possibile avanzare particolarmente con il gioco e ho potuto quindi solo assaggiare l’inizio.

La base dell’ambientazione è classica dell’high fantasy: un regno fiorente e avanzato è stato spazzato via da un cataclisma di origine magica. Secoli dopo, i nuovi regni sorti attorno alle rovine dell’antico reame cercano di scoprirne i segreti e carpirne il potere, mentre mostri e congiure di ogni tipo si nascondono nell’area divenuta inabitabile.

I protagonisti sono un gruppo di avventurieri come tanti altri che si ritrova nell’occhio del ciclone di intrighi e scoperte.

Come detto, non si tratta di un’idea incredibilmente originale, anzi, ma quanto ho avuto modo di vedere non era nemmeno banale. Al contrario, vi erano alcuni spunti interessanti legati ad alcuni png. D’altro canto però, non mancavano nemmeno dialoghi che facevano un po’ cadere le braccia nella loro mancanza di credibilità o di innovazione.

Nel complesso, trama e ambientazione sembrano essere senza infamia e senza lode, quantomeno di primo acchito.

Sistema di gioco & Combattimento

Nei paragrafi precedenti mi sono già ampiamente dilungato nel dire che Solasta riprende in maniera più letterale possibile le regole di D&D quinta edizione.

Per chi conosce il gioco, non dovrebbe essere difficile immaginare cosa questo voglia dire. Per gli altri: in sostanza, tanto i personaggi quanto alleati e avversari degli stessi tirano dadi a cui applicano bonus e malus per compiere azioni, siano esse all’interno di un combattimento (come lo sferrare un colpo di spada) o fuori (come il capire se qualcuno stia mentendo o meno).

A questo si aggiunge un uso molto interessante della natura tridimensionale del combattimento e di altri dettagli, come luce e suono, rendendo quindi l’azione in Solasta non soltanto più fedele al gioco da tavola, ma anche più avvincente dal punto di vista tattico.

Questa componente tattica mi è piaciuta parecchio, anche grazie a un’interfaccia che, sebbene difficile da interpretare all’inizio, mostra tutto chiaramente una volta che la si impara a leggere.

L’altro aspetto che ho apprezzato è come gli sviluppatori siano stati in grado di integrare in maniera non banale le abilità fuori dal combattimento, come il seguire tracce o il non farsi scoprire.

Si può ben dire che il sistema di gioco, dentro e fuori le battaglie, sia l’aspetto più intrigante e meglio fatto di Solasta.

Grafica & Sonoro

Il lato invece più negativo di Solasta è invece quello estetico.

Personalmente, non sono una persona che si interessa della grafica di un gioco solitamente. Questo però, fintanto che non diventi un coacervo di glitch e di animazioni ridicole o modelli dalle proporzioni inguardabili, com’è al momento per Solasta.

Nelle cutscene i personaggi, oltre a essere tutti più o meno uguali per la limitatissima selezione al momento della creazione, si dilettano in mimiche facciali degne di Ace Ventura, mentre gli umani maschi fanno mostra di petti delle dimensioni della Basilicata.

Anche per quanto riguarda il sonoro ci sono vari problemi legati prevalentemente ai personaggi: molte interazioni sono doppiate, ma, al di là della limitatissima selezione per le voci, la qualità dei doppiatori non sembra essere esattamente eccelsa.

Non me la sento di penalizzare troppo la Tactical Adventures per questi problemi, visto che è il loro primo gioco e che è ancora in costante aggiornamento.

Aggiornamento

Dalla scrittura dell’articolo, quando il gioco era ancora in early access, alla versione completa vi sono stati vari aggiornamenti, che hanno prolungato la storia, ribilanciato vari elementi e migliorato il gioco in generale. L’aggiunta però più significativa è il Dungeon Maker, uno strumento che consente a chi vuole di creare il proprio dungeon, con tanto di trigger, tesori, mostri, trappole e così via.

Si tratta ancora di una versione beta e chiaramente c’è molto da lavorare, tanto sull’interfaccia quanto sulla varietà degli elementi. Si tratta però di uno strumento particolarmente interessante, tanto per il gioco in sé, visto che consente potenzialmente alla comunità di giocatori di creare un’infinità di avventure, tanto come supporto per campagne di D&D vero e proprio.

Forse mi sto illudendo, ma penso che sarebbe un ottimo modo per iniziare nuovi giocatori al gioco di ruolo, dandogli un modo di visualizzare dungeon e mostri, con abilità e tutto il resto automatiche, invece che dover tener traccia di tutto.

In Conclusione

Solasta è un gioco molto piacevole da giocare per chiunque sia appassionato di D&D e voglia visualizzare ciò che normalmente immagina solo durante le proprie sessioni. In tal senso, creare i personaggi della propria campagna è particolarmente divertente.

Sebbene non abbia una premessa necessariamente eccezionale per quanto riguarda l’ambientazione e pecchi un po’ nei dialoghi, la trama sembra essere interessante a sufficienza da voler andare avanti nelle proprie avventure.

Il sistema di gioco è avvincente e una riproduzione non solo fedele, ma molto ben fatta della quinta edizione di D&D. Il combattimento in particolare è tattico e divertente, ma anche il resto non è affatto male.

Non è una sorpresa però che il punto debole di questo indie siano il doppiaggio e la grafica, con la speranza che però possano migliorare in futuro.

Il mio consiglio per ora è di provare quantomeno la demo gratuita se si è appassionati di D&D. Se non lo si fosse, prendetelo come una scusa per appassionarsi e iniziare questo splendido hobby.

Nerdando In Breve

Solasta – Crown of the Magister è un videogioco prodotto da Tactical Adventures. Fedele alle regole della quinta edizione di Dungeons & Dragons, porta i giocatori in un mondo high fantasy dove un gruppo di avventurieri si ritrova a esplorare e combattere mostri.

Nerdandometro: [usr 3.5]

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