Fiere

Ravenna Nightmare Film Fest – L’arrivo di Wang: sci-fi secondo i Manetti Bros.

L'arrivo di Wang

Recensione

Il Ravenna Nightmare Film Fest 2020 si accende di cinema di autore con la proiezione de L’arrivo di Wang, riuscito esperimento sci-fi dei Manetti Bros. risalente al 2011.
L’occasione per recuperarlo è data dalla premiazione del duo, insignito del Premio Medaglia al Valore 2020.

Di anno in anno, il riconoscimento viene assegnato ai registi che hanno contribuito alla ricerca e alla sperimentazione della narrazione, addentrandosi in nuovi ed originali percorsi: definizione che aderisce benissimo al cinema dei Manetti Bros.
Il recente e apprezzato Ammore e malavita ne è un ottimo esempio ma, ancora prima, proprio L’arrivo di Wang, coraggiosa e originale rilettura del genere fantascientifico, metteva in luce tutta l’innovazione presente nel cinema dei due fratelli romani.

L’arrivo di Wang parte come un giallo dei più classici, l’ennesimo interrogatorio a un presunto terrorista. La storia, però, prende rapidamente una piega inaspettata quando scopriamo che il “signor Wang” altri non è che un alieno dalle intenzioni sconosciute. Già questo sarebbe un colpo di scena sufficiente ma i Manetti Bros. non si fermano qui, mettendo in scena lo scontro di opinioni tra il Commissario Curti, un bravissimo Ennio Fantastichini, che tende a non fidarsi minimamente dell’alieno e la traduttrice Gaia Aloisi, dalla mentalità aperta e inclusiva, portata per sua natura ad empatizzare con lo straniero. Chi dei due avrà visto giusto?

Trama

La giovane Gaia Aloisi, interprete di cinese, viene convocata d’urgenza da misteriosi esponenti governativi. La ragazza viene trasportata in un luogo segreto e dovrà tradurre, in una stanza completamente al buio, le domande del Commissario Curti a qualcuno che parla solamente cinese.

Già allarmata da una situazione così insolita, Gaia ottiene infine da Curti di poter vedere il suo interlocutore, che, dal livello di segretezza della struttura e dalle domande del Commissario, sospetta essere un potenziale terrorista. La verità, invece, è ben oltre la sua immaginazione: il signor Wang è infatti un alieno spuntato improvvisamente a Roma e catturato mentre cercava di utilizzare un misterioso dispositivo.

Superato lo shock iniziale, Gaia continua la sua traduzione e gradualmente rimane sempre più colpita negativamente dall’aggressività del Commissario Curti, che sembra fermamente convinto che l’alieno stia mentendo. Gaia, invece, empatizza con lui e si fida della versione data dal signor Wang, che afferma di avere intenzioni pacifiche e di voler solo conoscere la forma di vita terrestre, in una sorta di scambio culturale.

Concludendo

L’arrivo di Wang mescola benissimo fantascienza classica e giallo, costruendo la tensione pian piano e giocando con la protagonista e lo spettatore allo stesso tempo.
Pur svolgendosi di fatto tutto in una stanza, il film vira improvvisamente e inaspettatamente in più di un’occasione, spiazzando lo spettatore proprio quando era convinto di aver dipanato la matassa.

Un gioiellino tutto italiano che merita di essere riscoperto.

Nerdando in breve

L’arrivo di Wang: quando lo sci-fi incontra il thriller e con pochi elementi riesce a tenerci incollati alla sedia. Applausi ai Manetti Bros.

Nerdandometro: [usr 4.5]

Contenuti

To Top