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Reaver Vol. 1: Sei guerrieri per un inferno – Fantasy suicida

Recensione

Dei prigionieri vengono convinti con le buone e con le cattive a partecipare ad una missione suicida. A guidarli è Lee Marvin. No, aspettate un attimo, non è Quella Sporca Dozzina, ma il primo volume di Reaver, serie fantasy Image portata in Italia dalla sempre gentile SaldaPress.

Trama

Nel continente di Madras guerre intestine tra imperiali, nativi e ribelli sono a un punto morto. I ribelli però sembrano sapere in anticipo tutte le mosse degli imperiali. Non c’entra lo spionaggio ma la magia. Toccherà a sei prigionieri imbarcarsi in una missione suicida nella fortezza nemica l’Incudine.

La trama imbastita da Justin Jordan come potete capire facilmente, non brilla per l’originalità. Quello della missione suicida è un topos letterario stra-abusato. Eppure ho sempre un debole per queste storie. Ho iniziato il volume senza sapere a cosa andavo incontro e tempo poche pagine ho capito subito tutto: “È Quella Sporca Dozzina senza i nazisti ma con la magia! Grande!”.

Gli elementi ci sono tutti, c’è il protagonista roso dai dubbi che partecipa per riscattare l’onore, c’è il viscido senza rimorsi, c’è il mostro con più di una sfaccettatura, c’è il forzuto taciturno. Insomma siamo tra i cliché del fantasy e tra quelli della missione suicida. Ci si annoia? Direi di no.

La storia non è originale e va bene, allora Jordan punta sui personaggi. Pur non essendo originali manco loro, sono scritti bene e mi hanno generalmente appassionato alle loro sorti. All’inizio la storia si concentra su Mahan e la sua ricerca dell’onore perduto, ma nel finale spuntano fuori sopratutto Rekala e Essen Breaker, il figlio del diavolo. Non è mai banale scrivere storie corali dunque l’essere riusciti a dare spazio a tutti è un gran merito di Jordan.

Mondo oscuro

Il mondo entro cui si muovono i protagonisti è gelido, perverso e violento. Non ci sono hobbit o creaturine simpatiche. Siamo più dalle parti di Game of Thrones con la magia e le perversioni umane a farla da padrone. In linea con altre opere di genere, il mondo di Reaver, mi è sembrato ispirato a un preciso momento storico, in questo caso il Nord America durante la guerra d’indipendenza americana.

Diversamente da tanto fantasy, c’è tanta violenza e tante perversioni. La magia di questo mondo è oscura e necessita di sacrifici violenti per funzionare. Al punto che diventa quasi normale avere un personaggio cannibale – tra l’altro il personaggio a mio avviso migliore.

Tanto sangue e tanta violenza sono resi graficamente da Rebekah Isaacs, che ha anche collaborato al soggetto. Non tanto ricchi di sfondi ma comunque funzionali, hanno comunque la necessaria forza espressiva per raccontare al meglio la storia. Insomma, magari non restiamo a bocca aperta a guardare una tavola, ma è tutto dove deve essere per piacerci.

Concludendo

A prima vista una storia senza molta originalità, Reaver è una bella lettura che soddisfa. Il canovaccio è abusato ma funziona. Sopratutto serve solo come pretesto per iniziare una nuova serie, visto che questo volume è solo il primo di una serie che ha parecchi elementi ancora da sfruttare. Questo primo volume è in ogni caso perfettamente leggibile da solo. Da provare per chi vuole leggersi un fumetto fantasy allo stesso tempo classico e moderno.

Edizione

Reaver Vol. 1: Sei guerrieri per un inferno è un volume cartonato a cura SaldaPress di 144 pagine uscito al prezzo di €19.90.

Nerdando in breve

Game of Thrones incontra Quella Sporca Dozzina in un fantasy divertente anche se non originalissimo.

Nerdandometro [usr 3.7]

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