Classificando

Ruggero Deodato: la classifica dei 5 migliori film


Io ho fatto solo due/tre horror, il resto sono film realistici
– Ruggero Deodato

L’anno scorso, in occasione di Cartoomics, a Milano, ho avuto il privilegio di assistere alla conferenza del maestro Ruggero Deodato. Il regista ci ha regalato un volume per presentare quello che sarebbe stato il seguito del suo film più celebre. Film che, ovviamente, non vedremo mai.

L’incontro, però, mi ha dato l’occasione di riscoprire alcuni dei suoi lavori che avevo dimenticato, ed eccovi quindi la mia personale classifica verso la vetta.

#5: Ballad in Blood – 2016

Dopo ben 23 anni lontano dalla macchina da presa, il maestro torna a dirigere un film crudo e malsano, ispirato al terribile fatto di cronaca di Meredith Kercher.
Un’opera intensa, con molti esordienti davanti alla macchina mentre dietro Deodato riesce nell’impresa di rievocare le sensazioni del suo cinema senza scadere nell’autocitazionismo.

#4: Uomini si nasce poliziotti si muore – 1976

Unico poliziesco del maestro, alla sua uscita scatenò tonnellate di critiche, nonostante l’ottimo successo al botteghino. La storia vede la violenza messa in atto (cruda e brutale, come sempre) da parte di due poliziotti che non lesinano sulle buone maniere e hanno carta bianca per mettere un freno alla crescente ondata di violenza (siamo negli anni ’70).
Se visto con un occhio superficiale, può dare adito a pensieri di squadrismo ed esaltazione della violenza; a mio avviso è invece una buona rappresentazione della brutalità dell’uomo che non disdegna di usare una divisa (quale che sia il colore) per dare sfogo alla sua indole violenta e animale.
Recenti fatti di cronaca (ogni riferimento al G8 di Genova è puramente voluto) non fanno che confermare come non ci siamo minimamente evoluti rispetto a tanti anni fa.

#3: La casa sperduta nel parco – 1980

Crudo e disarmante. Un revenge movie che è quasi doloroso, soprattutto se si riesce a mettere mano sulla versione non censurata e non tagliata (al solito la mannaia cadde impietosa all’epoca che fu).
Le scene di violenza, fisica e psicologica, non lasciano nulla all’immaginazione: rendendosi specchio vero e crudele della pochezza umana e della facilità con cui siamo capaci di scendere verso un abisso senza fine.
Torna in questa pellicola il connubio disturbante tra violenza delle immagini e dolcezza della colonna sonora, che regala un cortocircuito mentale magnetico e disorientante.

#2: The Barbarians – 1987

Messo in cantiere sulla scia di successi come Conan in Barbaro e il suo seguito, i barbari di Deodato si muovono in un Abruzzo reso teatro fantasy con palestrati eroi e signorine con ben poca stoffa indosso.
Rappresenta a mio avviso un’ottima alchimia tra il genere epico fantastico e l’ironia che spesso emergeva da queste pellicole palesemente sopra le righe, qui però volutamente messo in risalto per quel gusto raffinato del non prendersi troppo sul serio.
Da riscoprire.

#1: Cannibal Holocaust – 1980

Il capolavoro assoluto, crudo ed intenso, che non ha certo bisogno delle mie parole per essere elogiato. La sua storia controversa e travagliata, è nota a tutti. A distanza di tanti anni resta però ancora una cruda e spietata analisi di chi sono i veri selvaggi nella nostra epoca.

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