Estati su grande schermo
Ah, l’estate! Stagione amata follemente da alcuni e cordialmente detestata da altri. Il periodo dell’anno caratterizzato dal sole, dal caldo e dall’ottimismo corrisponde spesso ad un momento di nuove esperienze e, inevitabilmente, di crescita personale.
E il cinema, come spesso accade, si è fatto in più di un’occasione testimone di questa realtà e dei sentimenti che l’accompagnano, dando vita a indimenticabili estati su grande schermo.
Tra i tanti film possibili, ho scelto i 5 (più due titoli bonus) che secondo me rappresentano le migliori storie di formazione legate all’estate apparse al cinema o, comunque, quelle a cui sono più affezionata.
Stand by me – Ricordo di un’estate (1986)
Non si può assolutamente iniziare un discorso sulle estati iconiche del grande schermo senza citare questo film, diretto da Rob Reiner a partire dal racconto The Body del maestro del brivido Stephen King.
La pellicola, citatissima in ogni ambito, è diventata rapidamente un cult, rappresentando appieno lo spirito dell’estate, dell’adolescenza e della crescita.
Nell’estate del 1959, quattro amici dodicenni si avventurano lungo una ferrovia alla ricerca del cadavere di un ragazzino smarrito nel bosco, con l’obiettivo di riscattarsi e venire visti come degli eroi dalla cittadinanza.
Il viaggio sarà per loro un’incredibile occasione di confronto reciproco e crescita personale.
Nel cast possiamo ricordare il compianto River Phoenix (fratello di Joaquin) e l’allora sulla cresta dell’onda Corey Feldman, già interprete di Gremlins e I Goonies.
Il buio oltre la siepe (1962)
Diretto da Robert Mulligan e premiato con tre Oscar, il film è una fedele e ispirata trasposizione dello stupendo romanzo omonimo di Harper Lee, uscito nel 1960 e tra i miei libri preferiti in assoluto.
Una storia di formazione, naturalmente, ma anche un punto di vista decisamente moderno su un tema scottante oggi come allora: quello del razzismo.
Nell’Alabama del 1932, i piccoli Scout e Jem trascorrono un’estate di giochi nella natura insieme all’amico di città Dill.
Quando il padre di Scout e Jem, l’avvocato Atticus Finch, accetterà di difendere Tom Robinson, bracciante di colore accusato di una violenza carnale che non ha mai commesso, i ragazzini si confronteranno con una realtà chiusa e gretta che non conoscevano, compiendo il primo passo nell’età adulta.
Il personaggio di Atticus Finch è incarnato alla perfezione da Gregory Peck (non a caso è lui a primeggiare nella classifica dei migliori personaggi buoni nella storia del cinema). Nel film appare anche Robert Duvall, che sarebbe poi stato reso famoso dal film Il Padrino.
Come è noto, infine, la figura di Dill è dichiaratamente ispirata allo scrittore Truman Capote, grande amico di Harper Lee: proprio lui aveva convinto l’autrice a scrivere il romanzo.
Il sorpasso (1962)
Il 1962 è stato un’ottima annata per le estati al cinema: è infatti uscito quell’anno anche il capolavoro indiscusso di Dino Risi, uno dei più rappresentativi e disincantati affreschi dell’Italia del boom economico.
Il sorpasso non risparmia una feroce critica alla società italiana di quegli anni, motivo per cui fu inizialmente accolto freddamente nel nostro paese. Il film divenne invece un immediato successo negli Stati Uniti, fungendo da fonte di ispirazione anche per Easy Rider, considerato il capolavoro dei road movie.
Il Ferragosto del 1962 unisce inaspettatamente le strade di Bruno, smargiasso e smaliziato, e Roberto, timido e mite studente di giurisprudenza. Dopo essersi conosciuti perché il primo aveva bisogno di fare una telefonata, Bruno convince il giovane Roberto ad accompagnarlo in un viaggio a bordo della sua Lancia Aurelia, che per Roberto sarà anche un percorso di iniziazione alla vita.
Nel ruolo di Bruno troviamo un impareggiabile Vittorio Gassman, mentre Roberto è interpretato da Jean-Louis Tritignant.
C’era una volta un’estate (2013)
Facciamo un deciso salto in avanti per renderci conto che, al cinema, l’estate continua a fare da sfondo a percorsi di formazione personale anche ai giorni nostri.
C’era una volta un’estate è scritto e diretto da Nat Faxon e Jim Rash (il Preside di Community) e incarna la più classica delle storie di crescita personale accompagnate dalla calura estiva.
Duncan è un timido quattordicenne con un rapporto conflittuale col nuovo compagno di sua madre. L’insolita amicizia col direttore di uno squallido parco acquatico gli permetterà di acquistare fiducia in se stesso e ad uscire dal proprio guscio.
Nel cast spicca Steve Carell, accompagnato per l’occasione anche da Toni Collette e Sam Rockwell.
Un mercoledì da leoni (1978)
Torniamo nuovamente indietro nel tempo per questo classico parzialmente autobiografico di John Milius dedicato al mondo del surf, che più estivo non si potrebbe.
La vita di tre amici uniti dalla passione per il cavalcare le onde viene fotografata attraverso gli anni e le vicende che li porteranno a maturare e trovare ciascuno il proprio equilibrio.
Le quattro grandi mareggiate che colpirono la California nel 1962, nel 1965, nel 1968 e nel 1972 scandiscono il loro percorso di vita.
Inutile dire che la pellicola ha influenzato tutto il cinema successivo dedicato al mondo del surf e addirittura Katheryn Bigelow ne ha riutilizzato breve sequenze per il suo Point Break.
Bonus
Abbiamo già fatto un’ampia carrellata ma non potevo lasciarvi senza menzionarvi brevemente anche altre due pellicole cui resto molto affezionata e perfette da scoprire (o riscoprire) se vi piace questo genere.
Si tratta di Basilicata coast to coast (diretto nel 2010 da Rocco Papaleo e da lui interpretato insieme ad Alessandro Gassman, Vittoria Mezzogiorno e Max Gazzè) e Mamma mia! (diretto da Phyllida Lloyd nel 2008 e interpretato da un cast di stelle tra cui Meryl Streep, Colin Firth e Pierce Brosnan).
Pur essendo molto diversi, entrambi raccontano una storia di crescita personale con l’estate in sottofondo e sono uniti anche dal fatto di fare della musica una protagonista assoluta.
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