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DoroHeDoro – Pazzia allo stato puro

DoroHeDoro

Siate me, Ogariad arriva un giorno in chiamata vocale e ti dice: “Sto guardando sto anime che è una cosa pazzesca, si chiama DoroHeDoro” continuando poi con uno sproloquio riguardante molteplici dimensioni, degli stregoni che trasformano in animali e un caimano.

Preso da una curiosità ossessiva, mi precipito a guardarlo. Inizialmente turbato dalla scritta “Anime originale Netflix”, mi sono poi ricreduto e l’ho divorato in quattro giorni o poco più.

Trama

La trama di questo anime è complessa, non che l’intreccio sia contorto o gli eventi inspiegabili, ma semplicemente ogni episodio è curato nel dettaglio per darti quelle poche informazioni necessarie semplicemente a guardarlo e che ti lasciano quel pizzico di curiosità che potrai risolvere solamente guardando gli episodi successivi.

Diciamo pure che non è nemmeno il solito anime in cui coesistono due dimensioni parallele, infatti il mondo egli umani e il mondo egli stregoni coesistono liberamente, anche se il primo viene trattato come periferia e covo di cavie dal secondo.

In che senso covo di cavie? è presto detto, gli stregoni usano come magia il fumo, ma il fumo di ogni mago ha un effetto diverso, e per qualche motivo si diverte a sperimentare sugli umani fino a dove il suo potere può arrivare.

Il nostro protagonista, Caiman, è iracondo, ce l’ha con questi stregoni, ed è in cerca di quello che lo ha trasformato da umano a caimano antropomorfo. C’è però un bel twist, dentro alla sua bocca vive un uomo dagli occhi crociati:  non si sa se Caiman e questo essere sono la stessa persona, cosa che, un po’, mi ha (personate il francesismo) fottuto il cervello.

Che poi, ho detto tutto, fuorché il fatto che la trama si basa su Caiman e sulla sua ricerca, va da sé che poi ci sono infinite altre sottoquestioni (guardatevi l’anime e capirete).

Gore

Se c’è una cosa che è diversa in questo anime è il gore, più precisamente il modo in cui viene presentato.

I protagonisti delle azioni finiscono sempre mutilati in qualche modo, però hanno tutti una sopportazione del dolore alquanto inverosimile, che non viene giustificata, ma non sembra esserci bisogno di una giustificazione, nell’anime viene resa come se fosse normale, quasi il dolore fosse una cosa ironica, divertente.

Vi dirò, mi affascinerà pure la medicina, però queste scene non sono così orripilanti, strappano quasi una risata, alle volte.

Conclusione

Questo anime è diverso, non riesco a dire altro.

All’inizio non si capisce nulla, ma piano piano diventi più consapevole di tutto quello che succede, per poi ritrovarti con ancora più domande senza risposta, che, a volte, sembrano anche buchi di trama, che poi vengono riempiti, lasciandoti però sempre quel dubbio, che, alla fine dell’ultimo episodio, ti lascia con un pensiero soltanto:

“COSA CAVOLO HO APPENA GUARDATO?”

Però è un anime carino, ve lo consiglio.

Trailer

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