In questo periodo di quarantena, con di fronte lunghe e interminabili giornate tutte uguali da passare in casa, sto guardando moltissimi film che finora non avevo mai trovato il tempo e l’occasione di godermi. Allo stesso tempo, ero alla disperata ricerca di una serie “filler” che potesse accompagnarmi in questo tempo sospeso.
Per serie “filler” intendo una sitcom o comunque una serie dalle puntate brevi, circa 20 minuti ciascuna, di argomento divertente o leggero, che possa permettermi di svagarmi il cervello (perché, diciamolo, in questo periodo siamo tutti in cerca di sensazioni positive) e, pur coinvolgendomi, non necessiti un livello di attenzione altissimo per essere compresa e seguita.
La mia ricerca ha trovato il suo Sacro Graal grazie a Netflix, che di recente ha aggiunto al suo catalogo le sei stagioni complete di Community. E già dopo le prime puntate ho potuto constatare come fosse esattamente quello di cui avevo bisogno!
Community, creata da Dan Harmon, è stata prodotta dal 2009 al 2015 per un totale di sei stagioni con episodi di 22 minuti. Ne avevo molto sentito parlare, in realtà, ma non avevo mai avuto occasione di guardarla. Mi ci sono avvicinata quindi con curiosità e da subito sono rimasta conquistata dalla sua autentica follia.
La storia si ambienta all’interno del Greendale Community College: l’avvocato Jeff Winger (Joel McHale) è costretto a riprendere gli studi dopo che si è scoperto che esercitava la professione con una laurea falsa. Con l’obiettivo di sedurre la studentessa Britta (Gillian Jacobs), Jeff dà vita ad un finto gruppo di studio di spagnolo a cui però si aggiungono anche altri studenti: lo stranissimo Abed (Danny Pudi), lo sportivo Troy (Donald Glover), la maniaca del controllo Annie (Alison Brie), la mamma single Shirley (Yvette Nicole Brown) e l’attempato Pierce (Chevy Chase).
I membri del gruppo cominciano così a fare amicizia e ad affrontare insieme le stranezze della vita al Greendale, tra professori insoliti (come Chang, interpretato da Ken Jeong, visto anche in Una notte dal leoni) e rettori sopra le righe (il rettore Craig Pelton, interpretato da Jim Rash).
Il pregio principale di Community è quello di essere una serie diversa da tutte le altre, che punta su situazioni paradossali e uno stile variegato, che dà vita a puntate molto particolari e girate con gli stili più disparati (non mancano episodi in stop motion, animati o in computer graphic). Pur partendo da una situazione normale come può essere la vita universitaria, la serie segue la follia dei protagonisti, dando origine ad un microcosmo di follia e divertimento.
Merito anche degli interpreti, su tutti Danny Pudi (Abed è il personaggio più coinvolgente di tutti) e Ken Jeong (il suo Chang è totalmente fuori di testa).
La serie è anche ricca di citazioni alla cultura pop, denotando un grandissimo amore per il cinema e il mezzo televisivo. Tantissime puntate si rifanno apertamente a film famosi (come Pulp Fiction, Il Signore degli Anelli, Le ali della libertà) ma anche nella serie di cui Abed è fan a un livello quasi patologico, L’ispettore Spazio-Tempo è impossibile non cogliere un preciso rimando a Doctor Who.
Insomma, una serie perfetta per questo periodo perché intelligente e divertente: un modo ottimo di tirarsi su il morale durante la quarantena. Con le voci sempre più insistenti sulla realizzazione di un film, poi, diventa anche una visione decisamente attuale. Io ve la consiglio, la trovate su Netflix!