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#NerdandoACasa – 10 musical per stare in allegria, seconda parte

Stiamo per entrare nella famigerata Fase 2 della quarantena da coronavirus ma staremo comunque ancora chiusi in casa, passeremo ancora parecchio tempo sul divano e bisogna pur cercare qualcosa di nuovo da vedere. Quindi io e Morgana, nel nostro ruolo di esperti di musical, abbiamo deciso di consigliarvi 10 musical da vedere o rivedere per rallegrarvi la giornata.

Perché i musical? Perché sono un genere leggero e sognante per definizione. Esistono musical più drammatici e tristi – da Jesus Christ Superstar a La La Land – ma in generale è un genere ottimista e felice. Non c’è niente di reale ma tutto da sognare in un musical. E questo spirito escapista è proprio quello che ci vuole in questo periodo.

Abbiamo scelto 10 musical tra quelli che più ci sono piaciuti e ci hanno fatto sognare, con qualche consiglio extra in caso voleste vedere altro. E con due menzioni d’onore perché non ci sappiamo regolare. Qui potete recuperare i primi cinque film scelti.

Hairspray: Grasso è bello (Hairspray, 2007)

Se sono triste per qualche motivo, mi basta mettere la colonna sonora di Hairspray per sentirmi subito un po’ meglio! Dalla canzone di apertura Good morning Baltimore passando per Welcome to the 60’ fino a You can’t stop the beat, Hairspray è energia allo stato puro.

In assoluto uno dei musical più colorati e divertenti che conosco, è ispirato al film del 1988 Grasso è bello e racconta la storia di una ragazza sovrappeso che sogna di diventare una ballerina televisiva. Dopo varie peripezie sullo sfondo delle lotte razziali nella Baltimora degli anni ’50, Tracy non solo riesce a realizzare il suo sogno ma conquista anche l’amore del bel ballerino Link (Zac Efron, reduce dal successo di High School Musical).

Nel cast da notare la presenza di John Travolta nel ruolo di… Edna, la obesa e simpaticissima madre di Tracy, in una interpretazione assolutamente da non perdere.

Se vi è piaciuto: se penso gli anni 50’ penso automaticamente a Elvis. Il Re ci ha regalato un gran numero di musical, quasi sempre spensierati e allegri, e tra i miei preferiti ci sono Blue Hawaii e Viva Las Vegas.

(Morgana)

Un americano a Parigi (An american in Paris, 1951)

Una piccola nota personale: nel 2011 vivevo a Londra e andai in una grigia giornata londinese al British Film Institute per vedere Un americano a Parigi sul grande schermo. Il contrasto tra il grigiore del mondo reale e il colore in Technicolor del mondo cinematografico mi colpì particolarmente e uscii dal cinema estasiato.

Tutto questo per dirvi che Un americano a Parigi è un film straordinario, da vedere nello schermo più grande che avete alla definizione più alta possibile, vi svolterà la giornata e vi rendere più felici.

Visivamente maestoso come solo i film del periodo sapevano essere – anche grazie al tocco di Vincente Minelli in cabina di regia – Un americano a Parigi è sorretto dalle musiche di George Gershwin e da un Gene Kelly in stato di grazia. Il finale è un balletto ispirato alla pittura impressionista con Kelly e Leslie Caron a farla da padrone.

Se vi è piaciuto: Non esistono tanti film così maestosi. Ma esistono tanti film di Gene Kelly. Per cui consiglierei la visione Un giorno a New York (On the town, 1949) in cui Kelly insieme a Frank Sinatra è un marinaio in libera uscita. Sinatra canta una canzone su New York, ma non quella che pensate voi.

(Giakimo)

The Blues Brothers – I Fratelli Blues (The Blues Brothers, 1980)

Uno dei miei film preferiti, e probabilmente quello più accessibile per tutti quelli che non amano il genere. Principalmente perché è un musical sui generis, in cui molte canzoni sono esibizioni dal vivo più che sequenze musicali.

Nati come sketch comico del Saturday Night Live, i Blues Brothers John Belushi e Dan Aykroyd sono in missione per conto di Dio, riarruolano la vecchia banda e incontrano il gotha della musica afroamericana del XX secolo, rivitalizzandone le carriere e il genere. Fa strano pensare a un mondo in cui Aretha Franklin era semi-dimenticata, eppure è esistito. Non saprei indicare un pezzo più bello degli altri, ma diciamo che Think e Everybody needs somebody to love difficilmente si dimenticano.

Se vi è piaciuto: stesso genere musicale, simile background, l’unico film paragonabile è The Commitments (1991) su un gruppo soul nei bassifondi di Dublino.

(Giakimo)

Mary Poppins (1964)

Non potevamo non citare almeno un film Disney, ed eccoci qui! Non negatelo, avete visto tutti almeno una volta Mary Poppins, che non ha bisogno di presentazioni. Quante volte da piccoli abbiamo canticchiato A spoonful of sugar o Supercalifragilisticexpialidociuos?

Mary Poppins è indimenticabile non solo per la splendida interpretazione di Julie Andrews nel ruolo della protagonista, ma anche per la presenza delle sequenze animate che compaiono nel film, come quando Mary e i bambini entrano in un quadro di Bert.

Se vi è piaciuto: eviterò accuratamente di consigliare il seguito Il ritorno di Mary Poppins che personalmente ho detestato tanto da aver dovuto resistere alla tentazione di uscire dalla sala a metà film nonostante una ottima Emily Blunt come protagonista, citerò invece un’altra pietra miliare del genere e della carriera di Julie Andrews, cioè Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music, 1965), che sicuramente conoscerete anche solo per sentito nominare.

(Morgana)

Mamma mia! (2008)

La giovane Sophie sta per sposarsi nella bellissima isola greca di Kalokairi [nella realtà è Skopelos, casomai voleste programmare una vacanza, NdR], e per l’occasione decide di invitare suo padre… il problema è che non sa chi sia! In gioventù infatti la madre Donna ha avuto diverse avventure, e Sophie scopre che tre diversi uomini potrebbero essere suo padre, quindi decide di invitarli tutti e tre, tenendo la madre all’oscuro di tutto! Come andrà a finire? A voi scoprirlo!

Le canzoni degli Abba sono le protagoniste assolute di questa divertente commedia degli equivoci: da Mamma mia a Dancing Queen a Super trooper, vedrete che non potrete fare a meno di canticchiare la colonna sonora.

Se vi è piaciuto: ovviamente non posso non consigliare il seguito del 2018, Mamma Mia! Here we go again, ma vi avverto, in questo caso preparate i fazzoletti….

(Morgana)

Menzione d’onore: Sette spose per sette fratelli (Seven brides for seven brothers, 1954)

Anche per me cinque film sono pochi (magari sono tanti per voi, ma tant’è). Per cui aggiungo una menzione speciale per un film a me molto caro che avrò visto decine e decine di volte, Sette Spose per Sette Fratelli. Senza attori particolarmente famosi dietro, ma con un cast di ballerini di altissimo livello, il film è una rielaborazione western del ratto delle Sabine. In mezzo a sequenze di danza pazzesche, ho sempre amato molto la canzone Bless your beautiful hide.

(Giakimo)

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