Molti dicono che non si vive di sole citazioni cinematografiche ma io invece affermo forte e chiaro che SI PUÒ FARE!
Tanti non capiranno e mi guarderanno come se fossi pazza ma io francamente me ne infischio e vado per la mia strada.
Il cinema è uno stile di vita e noi cinefili incalliti in un certo senso siamo in missione per conto di Dio: abbiamo il sacro dovere di diffondere le bellezze della settima arte.
La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita e qualunque situazione quotidiana può prestarsi ad essere risolta con una citazione cinematografica ad hoc. Certo, la prima regola del fight club è che non si parla del fight club ma con l’amore per il cinema è diverso: se ne deve parlare eccome! Bisogna cercare di contagiare quante più persone possibile con questa passione un po’ molesta.
Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall’età in cui si dice “un giorno farò così” all’età in cui si dice “è andata così”. Quindi, prima si inizia e meglio è!
Fare o non fare, non c’è provare: non fatevi problemi, uscite di casa e tempestate il mondo di citazioni cinematografiche. Cogliete l’attimo, rendete straordinaria la vostra vita. Il pensare è per gli stupidi mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione, per cui non preoccupatevi troppo e seguite l’istinto. Vi stupirete di quante occasioni una giornata qualunque possa offrirvi per colorare il mondo di grande cinema.
Non ci credete? Facciamo un esempio, allora!
Suona la sveglia, inizia una nuova giornata. Amo l’odore del napalm al mattino, mi alzo piena di energie. Spalanco la finestra e mi guardo intorno: c’è così tanta bellezza nel mondo, sarà anche perché è il mio compleanno. Decido che sarà una giornata positiva e mi preparo ad affrontarla; mezz’ora dopo sono già in strada con la grinta giusta. Il tempo di uscire dal portone e mi rendo conto che sta piovigginando: la prudenza vorrebbe che tornassi a prendere un ombrello ma la prospettiva di rifare sei piani di scale senza ascensore rischia di rovinarmi l’umore, così mi dico che non può piovere per sempre e mi avvio ugualmente per la mia strada. Inforco le cuffiette, la canzone che seleziono è sempre la stessa, sussurrando un deciso suonala ancora, Sam al mio cellulare.
La mia prima tappa è il mio bar preferito per regalarmi una perfetta colazione da compleanno. Mentre mi metto in fila, visualizzo il mio obiettivo: l’ultima ciambella alla crema. Naturalmente, proprio come succederebbe in un classico film, il tizio due persone avanti a me ha esattamente la mia stessa idea e, con aria allegramente inconsapevole, ordina proprio l’oggetto del mio desiderio. L’istinto di urlargli contro “Ehi tu porco, levale le mani di dosso! È il mio regalo a me per il mio compleanno” è fortissimo. Riesco a trattenermi e valuto l’ipotesi di provare a corromperlo o di fargli un’offerta che non potrà rifiutare, al limite. Alla fine il buon senso prevale e decido di seguire l’esempio della signora subito prima di me, che ha ordinato un croissant, sempre alla crema. È un ripiego ma a volte sei tu che mangi l’orso e a volte è l’orso che mangia te. Dopo un malinconico “Quello che ha preso lei” rivolto alla cassiera decido che consumerò la mia colazione davanti alle vetrine di Tiffany. Io vado pazza per Tiffany… specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie. E il giorno in cui diventi un po’ più vecchia è decisamente quello perfetto per farsi prendere dalle paturnie.
Il giro da Tiffany, come mi aspettavo, è rigenerante: sono pronta per affrontare una giornata di lavoro. Il progetto a cui sto lavorando si rivela una sfida impegnativa ma d’altra parte la più grande beffa che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste e io non sono da meno in quanto a scaltrezza, quindi posso farcela! Sicuramente l’atteggiamento dispotico del capo non aiuta ma dopo una discussione in cui gli dico di tutto, a partire da un minaccioso “Stai parlando con me?” per finire con un ribelle “sei solo chiacchiere e distintivo!”, la mia libertà creativa sembra ristabilita definitivamente. Proprio quando la giornata sembra aver preso il verso giusto, arriva puntuale la richiesta d’aiuto del collega. Mi sento buona oggi e in fondo sono a buon punto col mio lavoro, così decido di dargli una mano. D’altra parte, quando qualcuno ti chiede se sei un dio, tu gli devi dire sì! Appena aperto il suo progetto, però, me ne pento immediatamente. È un disastro! Ma come hai fatto?! Disonore su di te, disonore sulla tua mucca! Con oggi ho segnato almeno nove punti sul mio schifezzometro! Ci sarà parecchio da fare… ma raccolgo la sfida, nessuno può mettere baby in un angolo!
Ci metto quasi tutta la giornata ma alla fine sono decisamente soddisfatta: questo potrebbe essere il mio capolavoro. Posso uscire dall’ufficio con un animo più che positivo, d’altra parte è proprio vero: sorridi e il mondo sorriderà con te, piangi e piangerai da solo. Mi fermo a fare quattro chiacchiere con i colleghi, vorrei potessimo parlare più a lungo ma… sto per avere un vecchio amico a cena stasera.
Resta infatti la parte finale della giornata, che è anche la più piacevole: la festa con gli amici. Arrivo in leggero anticipo davanti al locale, giusto per avere il tempo di selezionare con cura la citazione perfetta per avviare i festeggiamenti. Ne passo in rassegna molte, potrei affacciarmi a metà dalla porta dichiarando a denti stretti “Sono il lupo cattivo”. Oppure potrei introdurmi a suon di musica e domandare agli astanti: “Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?”. Tutte opzioni valide ma alla fine la trovo, l’entrata d’effetto. Mi sistemo il vestito e i capelli e faccio il mio ingresso nel ristorante, pronunciando la mia citazione, al mio segnale scatenate l’Inferno.
Si dimostra una serata piacevole, ricca di conversazioni interessanti che si rivelano tutte ottimi spunti per introdurre citazioni a profusione. Come rispondere che ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi a chi mi domanda com’è andata la giornata o elargire la massima che con la forza della verità in vita ho conquistato l’universo a chi si lancia in elucubrazioni filosofiche.
A chi poi si lamenta del fatto che il mio smisurato amore per il cinema di una volta sia sintomo di decadenza, non posso che rispondere che io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo.
Tra una chiacchiera e un bicchiere di vino, arriva il momento dei ringraziamenti e dei saluti. È stata una serata perfetta e mi ha anche permesso di dimostrare a tutti voi come si possa tranquillamente riempire una giornata qualunque di citazioni cinematografiche, per cui non posso che concludere la festa affermando che conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell’affetto che meritate.
E tu che leggi, le hai colte tutte le citazioni in questo articolo? Sì? Bravo! Hai vinto un mappamondo! No? Beh… Nessuno è perfetto!