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A Year of Rain – Uno strategico pensato per gli eSport

Anteprima

Daedalic Entertainment, casa di sviluppo di A Year of Rain, titolo di cui vi parliamo oggi, si è fatta un gran bel nome nel campo delle avventure punta e clicca; sarà che nella loro patria, la Germania, queste vanno ancora un bel po’ di moda, ma i giochi creati dal team di Amburgo negli ultimi dieci anni sono delle piccole perle che, a modo loro, hanno riportato un po’ di attenzione in un genere che stava altrimenti cadendo nel dimenticatoio.

Sono rimasto stupito, quindi, nel constatare che il loro prossimo cimento sarebbe stato con un genere abbastanza diverso come quello degli strategici in tempo reale, i cosiddetti RTS (alla Age of Empires, per capirci); il compito è reso ancora più difficile dall’aver voluto improntare la loro nuova creatura al multiplayer con uno sguardo fiero e fermo sul mondo degli eSport, fenomeno in costante ed inesorabile crescita.

Sarà colpa del fatto che le nuove generazioni cercano immediatezza in un videogioco, e non lunghe e complesse trame e dialoghi da ascoltare? Chissà.

Comunque sia, non è certo una novità associare gli RTS al mondo delle sfide online: basti pensare al mostruoso e mai troppo lodato Starcraft II, pietra di paragone di un intero genere.

Il compito di Daedalic, perciò, non è affatto semplice già in partenza: saranno riusciti a lasciare il segno in un genere di videogiochi di cui non sono esperti?

Ringraziamo, prima di iniziare, Daedalic per il materiale fornitoci per la recensione e vi informiamo che A Year of Rain è attualmente entrato in versione ad Accesso Anticipato su Steam; proprio questa è la versione sottoposta alla nostra prova.

Ambientazione

L’ambientazione scelta da Daedalic è quella di un mondo distrutto dalle guerre, abbastanza desolato ed inospitale, in cui tre fazioni (Casata Rupah, Stendardi Selvaggi e Reggimento Irrequieto) lottano per le risorse ed in particolare per il prezioso Anorium, un metallo pregiatissimo ed indispensabile anche per armi e corazze.

È inutile negare che vi sia una forte ispirazione al capolavoro, sempre di Blizzard, Warcraft III: la grafica fumettosa, il tipo di declinazione fantasy e molti altri fattori che sviscereremo tra un momento ci faranno intendere un forte tributo ad uno degli RTS più importanti di sempre.

Modalità di gioco

A Year of Rain è un gioco fortemente orientato al gioco cooperativo e competitivo contro altri giocatori umani: tutto è impostato in modo tale che si possa giocare in compagnia di un compagno, persino il tutorial! Non per niente la tagline del gioco parla del “RTS di squadra supremo“.

Le partite online sono costruite attorno ad un modello 2 vs 2, e sono presenti tutte le amenità che ci aspetteremmo da un titolo votato e pronto per l’eSport: classifiche, ranking, livellaggio del giocatore, stagioni e replay.

Esistono, inoltre, la modalità schermaglia classica e una campagna story-driven, pensata per essere affrontata in 2, ma che può essere anche giocata in solitario: in tal caso il secondo giocatore è affidato alla IA.

Tutte le modalità di gioco possono essere affrontate in solitaria oppure online.

Gameplay

Arriviamo al gameplay vero e proprio, quando sul campo stridono le lame e si sentono i rumori di ossa spezzate.

Anche in questo campo l’ombra ingombrante di sua signoria Warcraft III si sente eccome.

A Year of Rain è costruito come il più classico degli RTS: raccogli risorse (due: metallo e legno), costruisci la base, addestra truppe, vai a spaccare il nemico. In più, molte delle meccaniche che in questi anni abbiamo imparato ad apprezzare come evoluzione del gameplay classico (ad esempio le formazioni di battaglia) qui non ci sono.

Semplicità ed immediatezza, dure e pure.

La sua forte somiglianza a Warcraft, inoltre, fa sì che se avete già giocato a quello, non avete bisogno di imparare quasi nulla di nuovo, a partire dall’utilizzo degli eroi, in pratica i comandanti delle truppe in campo che livellano e hanno la possibilità di indossare oggetti e sbloccare abilità molto potenti da usare in combattimento. Tali eroi avranno la possibilità di crescere seguendo tre differenti ruoli per il personaggio, abbastanza classiche anch’essi: tank, support e damage.

Dico che non dovete imparare quasi nulla perché in realtà A Year of Rain presenta qualche diversità, dovuta proprio alla sua vocazione coop. Parlo ad esempio delle boss fight, che sembrano costruite appositamente per essere affrontate e vinte soltanto sfruttando le abilità degli eroi in tandem; o ancora, le abilità stesse degli eroi che hanno un cooldown anziché la necessità di utilizzare mana. Tutto questo strizza l’occhio anche ad un altro genere che ha avuto parecchio successo negli ultimi anni, quello dei MOBA, senza però sconfinare in eroi dalla potenza infinita che possano combattere da soli e senza truppe, giammai.

Interessante è il voler altresì alleggerire una meccanica classica degli RTS come quella della popolazione semplicemente mettendo una “tassa” sul numero di unità: più ne avremo, meno metallo riusciremo ad estrarre dalle miniere. Semplice ed efficace.

Inoltre, il fatto che tutto, dalla costruzione delle unità all’erigere edifici, sino al counter di minuti trascorsi all’interno della partita, fa pensare al fatto che sia concepito per il gioco online, molto più frenetico ed orientato alla performance rispetto al gioco in solitario.

A Year of Rain è quello che si può definire un introduttivo: è un RTS molto semplice che non va a complicare nulla dove non deve e strizza l’occhio alla semplicità di utilizzo e al coinvolgere non solo coloro che siano già avvezzi al genere, ma proprio tutti, anche i neofiti.

C’è da segnalare che la versione in Accesso Anticipato presenta ancora alcuni difetti piuttosto palesi, che si spera verranno risolti con il prosieguo dello sviluppo: il più evidente mi è sembrato quello riguardante il pathfinding delle unità, che in un RTS è fondamentale. In pratica, si parla del percorso fatto dalle unità sulla mappa quando gli viene dato il comando di muoversi: ebbene, le unità si incastrano, si perdono e rimangono bloccate che è una meraviglia. Speriamo si risolva in fretta.

Grafica e sonoro

Dal punto di vista artistico, A Year of Rain è senza infamia e senza lode: la grafica, spinta da Unreal Engine, è molto fumettosa e colorata e richiama lo stile di Warcraft (o anche di Fortnite, perché no), rifacendosi agli stilemi del high fantasy (che io personalmente non apprezzo molto, ndr). Inoltre, non pensate di trovarvi di fronte a modelli dettagliatissimi o a chissà che effetti speciali.

La grafica è però nel contempo pulita, leggera e funzionale al ritmo frenetico delle battaglie online.

Per quanto riguarda il sonoro, beh, la musica del menu è piuttosto banale ed entra in testa che è una bellezza. Maledizione.

Conclusioni

Devo essere onesto, questo A Year of Rain non mi ha fatto chissà che grande impressione all’inizio, complice una ambientazione che già di suo non è troppo nelle mie corde; poi, però, ho capito che stavo sbagliando l’approccio e non avevo compreso a pieno a chi stesse parlando Daedalic mentre creava questo titolo.

Rivolto a tutti, neofiti e non e con un occhio di riguardo al versante mutliplayer ed eSport; visto così, il titolo ha del potenziale, che sicuramente gli sviluppatori si impegneranno a tirare fuori al meglio.

Lo sconsiglierei, però, a coloro che cercano novità e più profondità di gioco, perché qui non ne troveranno e dovranno aspettare ancora per trovare il loro nuovo Company of Heroes o Age of Empires II.

A Year of Rain è un titolo esclusivo per PC, lo trovate su Steam,  e purtroppo non supporta la lingua italiana.

Nerdando in breve

A Year of Rain è uno strategico in tempo reale pensato per tutti i giocatori, con un occhio di riguardo a multiplayer ed eSport. Astenetevi se cercate novità.

Nerdandometro: [usr 3.0]

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