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NerdandoSu Il Muro di Berlino – Il mio pezzo di Storia

NerdandoSu: il muro di Berlino - il mio pezzo di Storia

Il 9 novembre si celebra la caduta del muro di Berlino. 30 anni fa per migliaia di persone è finito un incubo. Un insulto alla libertà che in 28 anni ha provocato direttamente o indirettamente la morte di 133 persone (secondo le fonti ufficiali, anche se in realtà sono state più di 200), per motivazioni talmente futili che non dovrebbero essere accettate neanche per una sceneggiatura di bassa qualità.

Io c’ero, avevo 16 anni e con la mia famiglia sono andata a vedere questo muro, o meglio quello che ne restava. L’immagine che vedete sopra è il pezzo di muro che all’epoca portammo a casa. Nell’agosto del 1990, quando nei bagni della dogana cecoslovacca il sapone era infilato in una rete di nylon e legato con una catena alla parete per paura che la gente se lo portasse via. Quando nei negozi dei paesi dell’Est vendevano addirittura le lame per i temperini sfuse e passando da una parte della città all’altra sembrava di fare un tuffo nel passato nel giro di pochi metri: da un lato edifici moderni, vetri e specchi nei grattacieli e dall’altra i resti dei carri armati russi ed i banchi in cui si vendevano i colbacchi e le divise dell’Unione Sovietica.

Fa una certa impressione pensare di aver attraversato un momento storico fondamentale ed averlo visto da vicino. Non tanto perché ci si senta vecchi ma perché aiuta a capire quanto le nostre vite siano piccole di fronte ai cambiamenti a volte di portata enorme. Ecco di seguito qualche info sui cult dei soggetti nerd che nel 1989 vivevano la propria giovinezza.

La colonna sonora di un evento

Mentre Tina Turner urlava You’re simply the best, Madonna spronava le ragazzine ad emanciparsi con Express Yourself e riscopriva le proprie origini con Like a Prayer, Phil Collins ci faceva sognare con Another day in Paradise e i più sciolti di bacino si lasciavano andare al ritmo della Lambada. Freddie l’onnipresente dichiarava I Want It All, Prince era in piena Batdance e i Milli Vanilli stavano per essere svergognati con lo scandalo delle voci non originali: già erano due fighi pazzeschi, che avessero anche una bella voce era improbabile in effetti. In Italia era il momento di Raf, che ancora aveva una voce e si chiedeva Cosa resterà di questi anni ’80, Zucchero tirava fuori il Diavolo in sé e il mare impetuoso al tramonto e Mia Martini incantava con Almeno tu nell’Universo.
Parlando del muro più in generale e non solo del 1989, vanno assolutamente citati due tra i riferimenti musicali più importanti di sempre e del loro legame con la città.

Il Duca Bianco a Berlino passò parecchio tempo, soprattutto per riprendersi dall’abisso in cui le dipendenze lo avevano portato e partecipò attivamente in più occasioni per sostenere l’abbattimento del Muro. Heroes, uno dei suoi capolavori, nacque proprio a ridosso del muro, dietro il quale si nascondevano due amanti clandestini di sua conoscenza. Nel 1987 organizzò un concerto facendo installare il palco talmente vicino al confine orientale della città da far risuonare la sua musica aldilà della barriera di cemento e la reazione del pubblico dell’Est fu talmente forte da far vibrare le vetrate di Platz Der Republik.

Tantissimi sono stati i musicisti che hanno lasciato un segno nella storia del muro (Lou Reed, Bruce Springsteen, Scorpions e U2 ad esempio) ma per assurdo quella che viene più comunemente associata a questo momento storico ha per oggetto un muro che in realtà è quello mentale del protagonista della canzone. Another brick in the Wall, il brano del ’79 dei Pink Floyd comunque si presta e diviene il 21 luglio del 1990 la registrazione dal vivo dell’Opera rock The Wall, eseguita a Berlino, davanti ad una platea di 350.000 spettatori.

Il post guerra fredda al cinema

Il primo Batman di Tim Burton con Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger.
Indiana Jones e l’ultima crociata di Steven Spielberg con Harrison Ford e Sean Connery.
La sirenetta Disney.
Harry ti presento Sally con Billy Crystal e Meg Ryan.
Ritorno al Futuro parte II.

Devo aggiungere altro?

A cosa si giocava nell’89?

Per quanto riguarda l’ambito dei videogiochi nel periodo del crollo del muro di Berlino esordiva Prince of Persia, si costruivano le città con SimCity, è stato inventato Campo minato, semplicissima droga da PC in cui si cercavano le mine senza esplodere. Il GameBoy dovevi averlo per non essere uno sfigato. E quei pochi ragazzini che passavano i pomeriggi con quel trabiccolo in mano invece di giocare a calcio erano considerati nerd (non necessariamente con accezione positiva).

La tv senza l’on demand

Le serie Tv nel 1989 erano sostanzialmente molto diverse da adesso, si guardavano al pomeriggio, non c’erano durante il weekend ed erano piene zeppe di pubblicità. C’era quel gran figo di McGyver che con una graffetta di metallo ed una scatola di cotton fioc creava un esplosivo, c’era Baywatch quando ancora David Hasselhoff si reggeva in piedi, Cybill Sheperd affiancava un capelluto Bruce Willis in Moonlighting e Scott Bakula viaggiava nel tempo in Quantum Leap. Il capitano Picard affrontava la Next Generation e Johnny Depp era un bel visino sconosciuto in 21 Jump Street.

Conclusioni

Se siete di nuova generazione ecco quello che vi siete persi non avendo vissuto in diretta il crollo del Muro di Berlino.
Se invece appartenete alla categoria di quelli che certi passaggi li hanno metabolizzati come parte della propria crescita verso il mondo adulto, chiedo una monetina per ogni assenso con la testa che avrete fatto leggendo.

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