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Call of Duty: Modern Warfare – Il ritorno della grande guerra

Recensione

Che Call of Duty sia un brand imprescindibile nei giochi di guerra, è innegabile.
Altrettanto innegabile è che la serie Modern Warfare ha lasciato un segno indelebile nella memoria dei giocatori.
Purtroppo, però, è allo stesso modo evidente come col passare degli anni e dei titoli, il franchise ha subito un crollo verticale per il quale a nulla sono valsi i tentativi di raddrizzamento con l’ausilio di metodi fantascientifici.

Infinity Ward, giusti a questo punto, era chiamata a dare un forte scossone alla serie, in modo da capire se era il momento di chiudere bottega o di dare una nuova linfa a tutto il franchise.
La scelta è ricaduta su Modern Warfare, ma non con un reboot vero e proprio, bensì come un nuovo filone che riprendesse forza da una campagna single player emozionante ed evocativa, prima di tuffarsi nel comparto multiplayer, il piatto forte.

Personalmente, e non mi vergogno a dirlo, in tutti i titoli del franchise ho speso molte più ore nella campagna che nel multiplayer, questo perché considero una totale mancanza di rispetto verso gli acquirenti l’aver ridotto, nel tempo, il single player a poco più di un tutorial per nuovi giocatori.
Ebbene: sono felice di annunciare che, sebbene drammaticamente corta, la campagna di Call of Duty: Modern Warfare garantisce un’esperienza di gioco di primissimo livello, sia dal punto di vista tecnico che di trama.

La Campagna

Nell’ondata di modernizzazione del titolo abbandoniamo le ambientazioni irachene del primo titolo per spostarci in un contesto geopolitico molto più vicino (anche troppo) ai nostri scenari di guerra contemporanei.
Parliamo ovviamente di Afganistan e Siria, di popoli russi e curdi. Nonostante la velata maschera dei nomi fittizi (Urzikstan), i riferimenti a quanto succede nel vicino Oriente è fin troppo palese.

Ma il punto forte non è tanto l’ambientazione geografica, quando i delicati equilibri politici che, ahimè, di “fanta” hanno ben poco. Americani da una parte, Russi dall’altra, nel mezzo terroristi (non) vagamente ispirati ad Al Qaida e la popolazione di ribelli locali (Curdi) che terroristi non sono e che lottano per la propria indipendenza dai popoli invasori (tanto i terroristi quanto i russi).
Insomma: carne al fuoco ce n’è molta, e la sceneggiatura (tranne per il finale non all’altezza) tiene un ottimo ritmo con grandi colpi di scena che non sfigurerebbero nemmeno sul grande schermo.

Per quanto riguarda il gameplay, invece, devo fare un altro grande plauso: le missioni sono molto varie, si passa dall’assalto frontale all’infiltrazione, dal cecchinaggio allo stealth estremo. Un vera ventata di aria fresca che appassiona ed emoziona, tenendoci sul filo del rasoio dall’inizio alla fine.
Viene aggiunta anche un’interessante novità: l’armaiolo. Tramite questa opzione possiamo andare a modificare le armi, ed ogni modifica impatterà notevolmente sul gunplay e sull’approccio alle missioni: ogni componente ha, ovviamente, sia bonus che malus e starà a noi trovare la build perfetta per il nostro stile di gioco. Da dire che il lavoro fatto per rendere alla perfezione il feedback delle armi è notevole: non solo tempi di ricarica, ma oscillazioni, rinculo e rumore. Tutto è perfetto e curato in modo maniacale.

Insomma: l’unica vera pecca per questa campagna è un finale poco ispirato e la durata che si ferma tra le 5 e le 6 ore. Davvero troppo poco.

Multiplayer

Veniamo finalmente al corposo comparto multiplayer, anche questo ricco di novità.
Mi levo subito il dente: una delle modalità che ho più amato è stata la SpecOps, che giocavo con un fido compare facendo ogni volte notte fonda per raccogliere le tre stelle.
Mi aspettavo quindi grandi cose dalle Operazioni Speciali, ma purtroppo sono rimasto dolorosamente scottato nello scoprirle davvero inadeguate: in pratica, una volta terminata la campagna, si accede a queste missioni che fungono da proseguo della campagna stessa, con mappe enormi e ondate di nemici da abbattere fino in 4 giocatori. Davvero troppo poco.

Veniamo invece alle cose belle: Call of Duty: Modern Warfare si è prefisso il compito di andare oltre i vecchi deathmach, e lo fa introducendo due modalità davvero interessanti: Gunfight e Ground War.
Nella prima ci troviamo a darci battaglia in quattro: un 2vs2 davvero intrigante ed adrenalinico con armi che cambiano ad ogni round.
La seconda invece è per chi ama le abbuffate: 64 giocatori tutti insieme in mappe enormi con l’ausilio (udite, udite!) di mezzi di trasporto come jeep, carri armati ed elicotteri (vi ricorda nulla?).

La cosa che ho più apprezzato è che sia stata molto ben calibrata la dinamica del gunplay: ora anche una schiappa come me sopravvive più di una manciata di secondi e non ha più la sensazione di dover scaricare tonnellate di piombo su qualche malcapitato prima di abbatterlo.
Davvero ottime anche le mappe, curate nei dettagli con possibilità di verticalizzazioni nuove ed interessanti per chi ama fare il cecchino.

Comparto tecnico

Call of Duty: Modern Warfare ha fatto enormi passi avanti dal punto di vista tecnico. Vi ho già parlato della cura maniacale nella personalizzazione delle armi, ma davvero notevole è anche il colpo d’occhio, soprattutto nella campagna: texture sopraffine, effetti particellari incredibilmente realistici, luci ed ombre. Una vera festa per gli occhi.

E per le orecchie: l’audio tridimensionale è da vivere con un paio di buone cuffie, anche per sopperire la scomparsa della minimappa a schermo. Il comparto audio è semplicemente sublime, coinvolge ed emoziona ad ogni passo, regalando scariche di adrenalina: un vero enorme passo in avanti rispetto i capitoli del passato.

Conclusioni

Call of Duty: Modern Warfare è un grande ritorno, un ottimo titolo di guerra che verrà apprezzato sia dagli amanti del single player che del multi. Activision ed Infinity Ward avevano il duro compito di rinverdire un franchise dal passato glorioso ma tristemente avviato sul viale del tramonto. Ci sono riusciti, ed ora vediamo cosa ci riserverà il futuro.

Nerdandometro: [usr 4.5]

Nerdando in breve

Call of Duty: Modern Warfare è il ritorno in grande stile della guerra digitale.

Trailer

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