Recensione
Una manciata di euro e tanto piombo per festeggiare i 25 anni del gioco che ha cambiato per sempre generazioni di milioni di giocatori.
Armati di tutto punto torniamo ad affrontare i labirinti dell’inferno con la prima trilogia di DOOM, disponibile da questa settimana su Switch, Xbox One e PlayStation 4. E per gli amanti del gioco mobile, su dispositivi iOS e Android sono invece disponibili i primi due.
L’occasione è ghiottissima per farmi fare un tuffo nel passato. A conti fatti, se ripenso alla mia infanzia e agli anni ’90, per me il videogioco era indissolubilmente legato all’Amiga 500, mio primo grande e ineguagliabile amore.
Tuttavia venne anche per me il momento di acquistare un PC e il primo gioco che feci girare fu, indovinate un po’? Esatto: tempeste di piombo contro orde di demoni, armature, medikit, munizioni… una girandola infernale frenetica e senza soluzione di continuità, il tutto con un incessante sottofondo heavy metal da sparare a tutto volume in cuffia.
Tornare oggi, a distanza di 25 anni, ed impugnando un controller, è tutt’altro vivere. A tratti un po’ disorientante, ma vi assicuro che passati i primi 10 minuti di panico, il resto è tutto discesa (agli inferi, ovviamente).
Mi riferisco soprattutto ai primi due capitoli, mentre nel terzo, armati di torcia, vivremo un’esperienza molto più vicina ai survival horror claustrofobili, che de facto lo rende un titolo completamente differente.
Una delle cose che più ho apprezzato è stata la scelta di Bethesda di rendere disponibili i tre titoli singolarmente e non come bundle unico: così, chi vuole cimentarsi unicamente con gli fps duri e puri della nostra giovinezza, può tranquillamente evitare il terzo capitolo e regalarsi comunque un viaggio fantastico negli anni ’90.
A proposito di contenuti, da notare che i primi due capitoli supportino il deathmatch in locale fino a quattro giocatori; DOOM 1, inoltre, contiene l’espansione Thy Flesh Consumed, per nove livelli aggiuntivi; DOOM 2 invece è corredato da 20 livelli creati dalla community; DOOM 3, infine, comprenderà le espansioni Resurrection of Evil e Lost Missions.
La cifra per rivivere tutte queste emozioni è davvero esigua: i primi due capitoli costano appena 4,99 euro mentre per DOOM sono necessari 9,99 euro. In pratica: con meno di 20 euro ci assicuriamo un bel biglietto di sola andare per l’Inferno.
Insomma: un vero antipasto in attesa del prossimo capitolo, Doom Eternal, atteso per novembre.
Questa uscita, però, non è stata esente da critiche e polemiche agguerrite, per le decisioni di Bethesda di rendere obbligatoria tanto la connessione ad internet che la registrazione di un account al portale Bethesda.net.
Questi vincoli, che su Xbox e PlayStation possono anche essere marginali, diventano del tutto incomprensibili per una console come la Switch che ha fatto della mobilità il suo grande punto di forza.
Intendiamoci: è bellissimo avere titoli “non pucciosi” anche sulla piattaforma nipponica, ma sinceramente è incomprensibile costringere gli utenti Switch a giocare solo da casa o a cercare un wifi anche in villeggiatura.
La posizione ufficiale con cui Bethesda ha reagito alle critiche è stata quella di indicare la volontà di premiare i giocatori dei titoli classici inserendoli nel club Slayers, e assicurare loro premi da riscattare in Doom Eternal ai giocatori. Per questa ragione sembra che la software house sia già all’opera per rimuove l’obbligatorietà del login. Mentre per l’online non c’è ancora una risposta definitiva.
Al netto di questi vincoli, però, posso assicurarvi che l’esperienza non vi lascerà indifferenti. Certo alcune cose oggi fanno sorridere, se confrontate ai gameplay moderni, ma ritornando con la memoria ai tempi che furono, Doom si è garantito un posto tra le pietre miliari della storia videoludica, e questo omaggio ne è la prova.
Nerdando in breve
Se volete passare un’estate al caldo dell’inferno, niente di meglio che tornare a giocare la trilogia classica di DOOM.
Trailer
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