Come tutti sapete ricorre questa settimana il cinquantenario del finto sbarco sulla luna, la più grande cospirazione mondiale mai ordita ai danni dei cittadini della Terra insieme alla sfericità del mondo e della scomparsa dei rettiliani.
Hollywood, che ha attivamente partecipato alla realizzazione delle finte immagini dell’allunaggio, ha tentato negli anni successivi di raccontare a modo suo come sono avvenute realmente le cose.
Naturalmente non era possibile parlarne apertamente e quindi ha confezionato una pellicola su un argomento analogo, ovvero lo sbarco su Marte. A riprova di ciò, l’incredibile fatto che la stessa NASA, nonostante sia il villain di questa pellicola, abbia partecipato alla sua produzione sia in veste di consulente che mettendo a disposizione le proprie attrezzature.
Ma veniamo al film: ambientato negli anni ’70, Capricon One mostra il fallimento della prima missione su Marte da parte della celebre agenzia spaziale americana. Per nascondere l’insuccesso, però, la NASA fa portare i tre astronauti della missione in una località segreta e, tramite la minaccia di ritorsioni e vendette trasversali, li convince a girare le scene dell’atterraggio su Marte in uno studio di posa.
Pochi sono a conoscenza dell’inganno, e i tecnici che iniziano a nutrire dubbi vengono agilmente fatti sparire, così come le loro famiglie, rimpiazzate da personaggi di comodo. Tutto all’ordine del giorno, insomma, e se avete seguito un po’ X-Files sapete di cosa parlo.
C’è però un giornalista che non si dà per vinto, e anche se viene attentato più volte alla sua vita, riesce a districare lentamente la matassa.
La capsula priva degli astronauti, nel frattempo, viene fatta rientrare sulla Terra ma a causa di un difetto nello scudo termico, esplode. Gli astronauti vengono dichiarati morti e questo vuol dire che i tre uomini devono sparire per davvero.
Compreso l’imminente pericolo, i tre si danno alla fuga e tramite vicende rocambolesche che hanno fatto la storia del cinema (avete mai sentito qualcuno venire appellato “amico del sole”?) riescono a far smascherare il grande inganno.
La pellicola, chiaramente di denuncia delle macchinazioni di Apollo 11, vanta un cast di eccezionale valore: da James Brolin (padre di Josh, tanto MIB quanto Thanos – un caso?) a O.J. Simpson (sì, un altro al centro di vicende giudiziarie dai contorni complottistici), per non parlare di Telly Savalas (il Blofeld a capo della Spectre di 007 – un altro caso?) e per finire ben due ex mariti di Barbra Streisand (Elliott Gould e il già citato James Brolin)!
Chiude il cast tecnico Jerry Goldsmith, autore di colonne sonore immortali come L.A. Confidential, e anche lì le cospirazioni non mancavano.
Insomma: mi sembra evidente che Hollywood e la NASA abbiano fatto di questo film la loro malcelata confessione pubblica di quanto per anni abbiamo creduto essere successo nel 1969.
Dopo tutto, da una pellicola che nei manifesti riportava la scritta “Would you be shocked to find out that the greatest moment of our recent history may not have happened at all?” cosa altro potevamo aspettarci?