Fiere

Play 2019 – Un resoconto semiserio

Io sono un ingegnere, e sono portato naturalmente a fidarmi dei numeri.

Se leggo che quest’anno il Play – Festival del Gioco ha visto 44’000 persone passare per i cancelli della Fiera di Modena, 4000 in più dello scorso anno, mi viene da pensare che è un successo e se lo merita.

Perché il Play, sostanzialmente, oltre ad essere un posto brulicante di matti scocciati appassionati di carte, meeple, pezzi di legno e plance di cartone, è un posto dove entri e ti diverti.

Entra, scegli, gioca” è il motto ed è adeguatissimo.

Sono arrivato, sabato, e dopo essermi scioccato per una coda di gente che aveva il biglietto fatto online lunghissima, e nulla per chi doveva farlo in biglietteria, sono entrato, ho preso il caffè, ho scelto, mi sono seduto e ho giocato.

Ho giocato tanto, perché sennò che ci vai a fare al Play?

Una marea di tavoli, tantissimi eroici volontari che si sono sobbarcati tre giorni di spiegazioni, entusiasmo, gente che non capisce le regole, pasti saltati e crampi alle gambe per vedere il sorriso di perfetti sconosciuti che si sedevano al tavolo per godersi il tempo di condividere un gioco, beh, direi che è lo spirito puro di un posto dove vai per divertirti.

Tante le novità, tante le opportunità per tutti, che vi piacessero giochi di ruolo, giochi da tavolo, giochi di legno, LEGO o i mitici librogame, a Modena trovavate di tutto.

Da par mio, sono riuscito a provare alcune succose novità, come Chronicles of Crime di uplay.it, un investigativo da giocare con l’app per cellulare, che ci regala un’esperienza che va oltre la semplice plancia per  metterci nei panni di un team impegnato a risolvere un crimine.

Coinvolgimento e coesione del gruppo alle stelle in tempo zero. Bella la possibilità di esplorare la scena del crimine tramite la realtà virtuale e di manipolare gli indizi mettendoli sulla plancia a mo’ di bacheca, e del tempo che scorre in base alle attività intraprese: semplicissimo perdere l’indizio fondamentale e andare completamente fuoristrada!

Seconda novità grossa provata è sicuramente Nemesis, in uscita per Cranio Creations, in pratica un film horror spaziale tipo Alien o Event Horizon tramutato in cartone e fighissime miniature.

Cosa può andar male durante un viaggio spaziale? Tutto, secondo ogni canone fantascientifico che si rispetti. Ti svegli dall’ibernazione all’improvviso, non ti ricordi neanche cosa hai mangiato a colazione prima di entrare nella vasca criogenica, figurati la planimetria di una nave dove sei solo salito. Ve lo devo anche dire che sul più bello arrivano dei mostri che farebbero venire gli incubi a Giger, il cui unico scopo è mangiarvi le cervella?

Qui siamo dalle parti di un semi-cooperativo, perché c’è da scegliere tra un obiettivo personale ed uno generale e molto spesso l’obiettivo personale non va molto d’accordo con la voglia di sopravvivenza degli altri compagni.

Altra cosa secondo me interessante è che il primo sfortunato a crepare diventa egli stesso la mente suprema degli alieni. Ecco, considerate questo: al tavolo c’era anche la mia fidanzata che eroicamente sacrifica il suo personaggio per salvare il mio, si fa sbranare da un coso deforme alto sei metri e diventa lei l’alieno.

Dato che l’amore non conosce confini, per sfuggire ad un agguato di obbrobri dallo spazio profondo fuggo verso un’altra stanza, sbaglio e finisco nel nido alieno. L’amore è per sempre, tempo un turno e il mio personaggio è stato già bello che digerito.

Molto positive anche le giocate a Vast: Le caverne di cristallo (MS Edizioni), praticamente 5 giochi in 1 in base al ruolo scelto, infarcito di bastardate e manate in faccia da tirare agli amici e a The Long Road, uscito a Lucca per uplay.it ma provato solo ora, che già è un bel giochino di suo, ma quando te lo spiega chi lo ha concepito con amore e perizia, beh, la storia cambia radicalmente.

Di questo ve ne parleremo a breve sulle nostre pagine perché a Modena è uscita la mini espansione e recuperiamo pure la recensione, che al tempo non facemmo, perché è un titolo che merita il vostro tempo e il vostro divertimento; se vi piace il vecchio West, ancora meglio.

Nel frattempo ho trovato un modo di fare un salto sulla Luna, per la precisione sul sito di atterraggio dell’Apollo 11 (di cui quest’anno ricorre il 50esimo anniversario) nel Mare della Tranquillità, per esplorarlo e per rimanere meravigliato quando, con lo sguardo all’insù, ho ammirato il nostro fragile pianeta azzurro da un suolo alieno. Meraviglie della realtà virtuale e della collaborazione che quest’anno il Play ha messo in campo con INAF – Istituto Nazionale di AstroFisica e con valide realtà di divulgazione scientifica. C’era persino un librogame a tema lunare da giocare attaccato al muro nel corridoio principale!

Anche la fidanzata, alla sua prima esperienza, si è divertita da matti e,  a suo dire, si è rilassata giocando e conoscendo tante persone con le quali, casualmente, abbiamo condiviso tavoli e risate. È rimasta colpita dall’atmosfera giocosa e allegra, come darle torto?

Avrei ancora molto da dirvi e troppo che purtroppo non ho potuto vedere con un solo giorno di fiera, perché il Play, se non si fosse capito, è un evento che mi piace davvero tanto, ma poi si fa tardi, che pure voi avrete il vostro bel da fare.

Perciò, lascio la parola all’ottimo Zeno2k e vi do appuntamento all’anno prossimo, magari attorno ad un tavolo in quel di Modena!

Il parere di Zeno2k

Terza, quarta, forse quinta volta al Modena Play, ma sempre emozionante come la prima.

Una delle cose che più mi entusiasmano, e che non smettono mai di sorprendermi, è come questa incredibile passione per il gioco da tavolo travalichi qualsiasi tipo di etichetta e di classificazione. Bambini, adulti, uomini e donne, professionisti e semplici appassionati di tutte le età; tutti riuniti attorno ai tavoli per tre giorni di festa, di divertimento che è difficile da spiegare a chi non condivide questo amore.

Ogni anno sempre uguale, eppure ogni anno diversa.

Ritrovare volti amici, incontrare altri appassionati e soprattutto scoprire quali incredibili giochi siano stati partoriti dalle menti estrose di game designer di tutto il mondo. Questo è tutto quello che mi fa adorare il Play! e adoro condividere con gli amici.

In questa edizione sono rimasto piacevolmente sorpreso da un progetto di cui parleremo sicuramente in futuro: Anno Vrbis, dedicato ovviamente ai primi anni di Roma, ma non è stato certo l’unico. Tra tutti, però, devo sicuramente fare un plauso a Nemesis: una nave spaziale in avaria, alieni orrendi, miniature stupende, e tanta tanta ansia sci-fi. Cosa chiedere di più? Ah sì, che arrivi presto maggio per poterlo avere tra le mani.

Splendida anche la novità ornitologia di Ghenos: Wingspan, un gioco da tavola con componenti e meccaniche sopraffine.

Insomma: anche quest’anno è stata una grande festa.

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