Recensione
Dopo il successo di Face a Story e de I Racconti della Luna, il team creativo GaFFe è pronto a conquistare nuovi lettori con I Tre Archeologi, opera che promette di portare la contaminazione tra mondo del fumetto e mondo romanzesco ad un livello nuovo.
Da sempre attenti a creare prodotti originali ed in grado di fondere le diverse qualità degli autori coinvolti, il sodalizio creato da Federica Talanca e Federico Summa si reinventa e, anche alla luce della recente esperienza con la casa editrice Il Viandante, si cimenta in un genere inedito.
Trama
I Tre Archeologi narra, sotto forma di diario, le avventure di Selvaggia e Federico che, da comuni liceali, entrano a far parte dell’organizzazione ERA.
Questa organizzazione, sotto la sapiente guida del misterioso Arthur Wanderer, si occupa di risolvere misteri e recuperare tesori del passato che, per valore o per mistici poteri, devono essere custoditi e salvaguardati da loschi individui.
Insieme alla giovane Giulia, i nostri due eroi verranno così catapultati in un mondo fatto di intrighi e inganni, in un viaggio che promette di svelare uno dei misteri più antichi di sempre: che fine ha fatto il tesoro della piramide di Cheope?
Stile letterario
Come sopra accennato, il volume si presenta come un diario e, precisamente, funge da resoconto di viaggio e viene utilizzato dai protagonisti per annotare tutti i dettagli delle loro missioni.
Con una suddivisione in capitoli che si traveste da riproposizione di “estratti” tratti dal suddetto quaderno, il lettore viene guidato, insieme ai personaggi, nel fitto del mistero e, complice una narrazione snella e scorrevole, alla soluzione dell’enigma.
La parte realizzata sotto forma di storia a fumetti, molto ridotta rispetto al resto del testo, viene trattata esattamente come il resto degli appunti e, quindi, rappresenta in breve una sezione del racconto.
Nonostante l’ottimo espediente utilizzato per l’esposizione del racconto e, quindi, del progredire nella storia per mezzo delle annotazioni degli stessi protagonisti, devo dire che lo stile scelto a livello di scrittura non mi ha convinto totalmente. Nonostante l’ottima resa espositiva, infatti, il linguaggio è fluido e scorrevole, ma più vicino ad un racconto o ad un romanzo che a delle pagine di un diario e, in generale, allo stile della cronaca.
Per una maggiore immedesimazione del lettore e per generare un maggiore senso di immersione, trovo che sarebbe stato meglio ricorrere, quindi, ad un metodo espositivo più aderente al genere.
Per quanto riguarda la parte prettamente fumettistica, cui sopra è stato accennato, si può notare il grande affiatamento tra i due autori.
La sintesi effettuata tramite le immagini da Federica Talanca sposa alla perfezione le atmosfere e i testi di Federico Summa e costituisce, a mio modo di vedere, un esempio della grande crescita e della grande maturità raggiunte dal team creativo.
Dispiace, personalmente, che questa parte sia così breve e poco sviluppata all’interno del testo.
Aspetto visivo
Per quanto riguarda le illustrazioni, il testo ne risulta riccamente corredato anche al di fuori della propria veste fumettistica.
Ottimamente realizzate e perfettamente nello stile della narrazione, le immagini risultano anche beneficiare dello stile adottato nella colorazione, per la prima volta effettuata dalla disegnatrice stessa. Dettagliati, snelli e puliti, i tratti dell’artista classe ’91 si dimostrano perfetti per lo stile del volume.
Degno di plauso, poi, l’impegno profuso nella realizzazione dell’aspetto tipografico.
Oltre l’adozione del carattere OpenDyslexic, appositamente studiato per migliorare la leggibilità dei testi, ogni singolo aspetto del libro testimonia una cura maniacale per il dettaglio.
E’ proprio attraverso questi piccoli tocchi che si nota l’amore per quello che si sta facendo e il team GaFFe, si vede, di amore ne ha messo parecchio nella realizzazione della propria creatura.
Concludendo
L’opera, anche alla luce della passaggio dall’autoproduzione alla produzione editoriale, mostra una maturità nuova nei ragazzi del team GaFFe.
Costituito da una qualità generale semplicemente ineccepibile, il volume paga leggermente il fio di qualche refuso sparso nel testo e di qualche scelta che, personalmente, non ho trovato pienamente convincente.
Ciò nonostante, alcuni tocchi di classe, quali il sopracitato carattere scelto per la messa a testo dell’opera, le illustrazioni ben realizzate e la piacevole leggibilità, fanno immergere il lettore in un mistero ben confezionato e avvincente.
La grande qualità profusa nella realizzazione visiva dell’opera viene calando leggermente quando si entra nel corpus fumettistico, il quale a volte sembra essere stato realizzato con una semplificazione di linee e ombreggiature a tratti eccessiva e, anche se riferito a un pubblico giovanile, si perde in termini di accuratezza.
In definitiva, nonostante qualche sbavatura, aprendo I Tre Archeologi ci si trova davanti ad un testo ben scritto, divertente e, soprattutto, adatto ai lettori più giovani.
Nerdando in breve
Un prodotto interessante e ottimamente confezionato immerge il lettore in un’atmosfera ricca di storia e mistero.
Nerdandometro: [usr 3.5]
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