The Lego Movie 2: Una nuova avventura: ovvero il ritorno dello strano trio. Emmett, l’ex (non) costruttore con il vizio dell’ottimismo; Lucy “Wyldstyle”, la dark girl tutta tosta; Batman, il… beh: Batman non ha bisogno di presentazioni, soprattutto quello in formato mattoncini LEGO.
Recensione
Programmato per il 2017 ma rimandato per conflitti di programmazione, The Lego Movie 2: Una nuova avventura inizia nell’esatto punto in cui era terminato il primo film, con l’arrivo dei LEGO Duplo nella Bricksburg appena liberata dall’influsso nefasto di Lord Business. Se l’incontro del mondo adulto con quello dell’infanzia era stato complesso, l’incontro tra due stati dell’infanzia è decisamente “atomico”. Nel vero senso del termine.
Con una fantastica deriva alla Mad Max in versione mattoncini, Emmett è l’unico che mantiene intatto il suo spirito, quando ogni altro abitante si è rassegnato alla distruzione e alla rovina. Dopo aver constatato che ogni elemento “bello” e brillante non fa che attrarre gli alieni Duplo, gli abitanti si sono rassegnati ad un universo fatto di detriti, polvere e distruzione. Un post apocalittico inquietante da cui partiremo per questa “nuova avventura” e che ci porterà a vivere emozioni e confronti che portano anche molto al di là dello scontro generazionale.
All’interno di questa landa desolata, rinominata evocativamente Apocalypseburg, giunge una nuova creatura: il Generale Sconquasso, che rapirà alcuni dei protagonisti storici (tra cui Lucy e Batman) per costringerli a partecipare al matrimonio della regina mutante (omen nomen) Wello Ke Wuoglio, di cui apprezzeremo la bellezza di 40 mutazioni nel corso del film.
A tentare di salvare gli amici sarà ancora una volta l’intrepido Emmett, ma con l’aiuto di un nuovo misterioso protagonista: il super-tosto Rex Rischianto, che lo aiuterà anche a crescere e diventare finalmente adulto.
Analisi
Per godersi il film e decidere di andarlo a vedere, non c’è bisogno di aggiungere altro al racconto della trama. Ogni parola in più sarebbe uno spoiler superfluo, in una film che stenta a decollare nella prima mezz’ora, ma che quando lo fa diventa un’esplosione di luci, colori e, soprattutto, mattoncini LEGO: milioni di mattoncini.
Una delle cose che ho più apprezzato, al di là dell’infinito citazionismo che merita da solo due o tre visioni per essere apprezzato a pieno, dai film Warner alle molteplici incarnazioni di Batman, questa pellicola parla di qualcosa di molto più profondo di un semplice salvataggio rocambolesco tra combattimenti e canzoncine orecchiabili.
Parla, e lo fa alla mente e ai cuori dei bambini, soprattutto di accettazione: della propria natura e di quella di chi ci circonda, del sé e dell’altro e soprattutto dello scontro che tra questi avviene.
Che siano i nostri amici, i nostri fratelli maggiori o minori, nessuno è esattamente come noi immaginiamo e come talvolta crediamo di volere. Spesso nemmeno noi stessi siamo come qualcuno ci vorrebbe o come secondo qualcun altro dovremmo essere. La cosa importante è capire che cambiare per forza non è possibile e che crescere vuol dire sì mutare, ma non perdere la propria natura più intima e profonda.
Ed è attraverso la consapevolezza del sé e dell’altro che si nasconde la ricetta magica dell’accoglienza del diverso, con le sue ricchezze e peculiarità, con l’incredibile chance di arricchire noi stessi e gli altri di rimando. Semplicemente accettandolo e accettandoci per come siamo, accogliendo il nostro naturale percorso di crescita senza bruciare le tappe e abbracciando il crescere delle persone che amiamo.
Tecnica
Inutile girarci attorno: The Lego Movie 2: Una nuova avventura è un autentico capolavoro di regia e sceneggiatura. Milioni e milioni i mattoncini utilizzati (anche se virtuali), migliaia i pedoni, i veicoli, gli elementi presenti tutti contemporaneamente su schermo.
Tanto per dare qualche numero: sono 49.496.833 i granelli di sabbia di Apocalypseburg; 6530 modelli LEGO unici; 251 pezzi per formare il solo personaggio di Barbacciaio; e nell’esplosione più grande, i mattoni impiegati sono un milione e mezzo.
Ma abbiamo già avuto modo di vedere in passato film tecnicamente sublimi ma fragili dagli altri punti di vista. Non è questo il caso: la sceneggiatura è profonda, come ho avuto modo di dire, ma anche brillante, divertente. Le gag si susseguono a ritmo forzato, intervallate da momenti “musical” che personalmente ho apprezzato solo in parte, ma che oggettivamente hanno la loro efficacia e non sono un semplice riempitivo.
A doppiare i personaggi del film tornano le voci del primo capitolo. Emmett ha la voce di Massimo Triggiani (doppiatore, tra gli altri dei protagonisti maschili di Fallout 4 e AC:Odyssey); Lucy è invece doppiata da Barbara De Bortoli (Sarah Jessica Parker e Sarah Michelle Gellar tra le molte). E poi, naturalmente, il ritorno di Santamaria a dare voce al Cavaliere Oscuro.
L’anteprima
Accolti nello splendido cinema Odeon alle spalle del Duomo di Milano, l’anteprima è stata impreziosita dalla presenza di Claudio Santamaria (Romanzo criminale, Casino Royale, Lo chiamavano Jeeg Robot), doppiatore del Batman di Nolan e di quello in formato LEGO. Claudio, che abbiamo già avuto il piacere di ospitare sulle nostre pagine, ha regalato un momento di ilarità ai bambini in sala, doppiando dal vivo un’enorme minifigure di Batman e trattenendosi per i fan dopo la proiezione (sì, anche per me, lo ammetto).
Nerdando in breve
The Lego Movie 2: Una nuova avventura è molto più che il seguito della prima pellicola, è uno splendido film per tutta la famiglia con tanti piani di lettura.
Nerdandometro: [usr 4.6]
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