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Tom Clancy’s Jack Ryan – Nuove versioni per vecchi eroi

Recensione

Come quasi tutti, anche io amo le spy story e i film di James Bond (che ho visto tutti svariate volte), più una buona fetta dei suoi epigoni, tra cui ovviamente c’è Jack Ryan, che dopo svariati tentativi cinematografici è sbarcato in streaming su Amazon Prime con una serie Tom Clancy’s Jack Ryan, creata da Carlton Cuse e Graham Roland e completamente disponibile dal 31 agosto 2018.

Chi è Jack Ryan? Forse il protagonista di uno dei franchise più lunghi ma meno noti di sempre. Il personaggio è stato creato da Tom Clancy nel 1984 e da allora è comparso al cinema ben cinque volte, ma con quattro interpreti diversi. In ordine cronologico, Alec Baldwin (nel bellissimo Caccia a Ottobre Rosso), Harrison Ford (in due film, Giochi di Potere e Sotto il segno del pericolo), Ben Affleck (Al vertice della tensione) e Chris Pine (Jack Ryan – L’iniziazione).

Per la serie tv il personaggio è interpretato da John Krasinski (anche produttore), marito di Emily Blunt, regista di A quiet place e attore soprattutto televisivo (la versione americana di The Office), con qualche puntata cinematografica come 13 hours, uno dei film migliori di Michael Bay (sì, quel Michael Bay).

Tom Clancy’s Jack Ryan è come accennato una spy story, come del resto tutta la serie letteraria. Siamo però di fronte ad un reboot totale della serie. Vengono mantenute alcune caratteristiche base del personaggio (come il passato da marine), ma viene tutto aggiornato al giorno d’oggi.

Storia

All’inizio della serie Ryan è un analista dell’anti-terrorismo della CIA, che si occupa principalmente di finanza. Gli eventi lo porteranno lontano dalla comfort zone di un ufficio a Langley e lo metteranno sulla via che nelle serie letteraria lo porta a diventare Presidente degli Stati Uniti.

Ovviamente aggiornata è la minaccia affrontata da Ryan. Caccia a Ottobre Rosso è forse uno dei film più famosi sulla Guerra Fredda, ma l’ultima volta che ho controllato l’Unione Sovietica non esiste più dal 1991, quindi niente più russi dall’accento torvo. Qual è la minaccia numero uno oggi? Probabilmente il terrorismo islamico, che infatti è il focus della serie (la seconda serie, già confermata, dovrebbe occuparsi del narcotraffico in Sudamerica).

Ryan fiuta una pista su un fantomatico Suleiman che muove milioni di dollari tra Siria e Yemen e si trova catapultato nel centro dell’azione tra Medio Oriente, Francia e Stati Uniti.

Non andrò oltre nel raccontare che succede, ma la serie ha il coraggio di andare in luoghi cruciali e attualissimi nel mondo moderno: Siria, campi profughi in Turchia, banlieu parigine, insomma un compendio di luoghi e situazioni che troppo spesso abbiamo visto nei telegiornali.

Ovviamente ci sono delle semplificazioni e delle soluzioni che vanno bene per un prodotto americano ma che se si conoscono meglio i luoghi reali stonano un po’, ma comunque finalmente ho avuto la possibilità di vedere un prodotto di genere che affronta i problemi odierni e non le solite storie stereotipate.

La storia prosegue a barra dritta senza particolari scossoni, ci sono alcune esagerazioni che si possono catalogare come ‘effetti tipici delle americanate’ e ‘cose che succedono nei romanzi di Tom Clancy’ (fidatevi, se ne avete letti un paio sapete di cosa parlo). Però va detto che è una serie piena di esplosioni per cui a me bastano quelle.

In questo rientra la quasi onnipotenza di Ryan, che è un personaggio a volte troppo brillante, troppo forte, troppo tutto. Ma è una caratteristica del personaggio, quindi la facciamo passare, anche perché ci sono anche dei momenti in cui Ryan dimostra la sua inesperienza e va bene così.

Tra gli attori, John Krasinski mi è piaciuto molto come Jack Ryan. Bietolone americano, grosso, con la mascella squadrata, Krasinski è americano come la torta di mele, ed è credibile sia come ex-marine che come topo d’ufficio. Raggiungere l’equilibrio necessario tra eroe d’azione ed eroe di riflessione è un po’ la chiave di volta per rappresentare bene il personaggio e Krasinski ce la fa.

Al suo fianco, Abbie Cornish funziona come interesse amoroso (e futura moglie), anche se non sempre si vede molta chimica tra lei e Krasinski, mentre a volte Wendell Pierce ruba la scena a Krasinski come James Greer, il capo caduto in disgrazia dell’unità di Ryan.

In queste serie non è solo l’eroe protagonista a contare, ma anche il cattivo. E Suleiman è interpretato dall’attore arabo Ali Suliman (nomen omen). Il suo ruolo contiene parecchie scene in cui lui deve solo osservare il panorama con sguardo torvo, ma anche di sembrare minaccioso e sibillino quando serve e lui ci riesce benissimo.

Nerdando in breve

Una serie moderna e appassionante, non cambia il mondo ma intrattiene alla grande.

Nerdandometro: [usr 3.9]

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