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Spike Volleyball – Voliamo sopra la rete

Spike Volleyball

Recensione

Sviluppato dal team francese di Black Sheep Studio, e distribuito da Bigben Interactive, arriva dopo lunghissima attesa un vero simulatore di pallavolo indoor: Spike Volleyball che promette di farci dimenticare delle infinite rappresentazioni di beach volley per portarci all’interno dei palazzetti, a giocare vere partite di altissimo livello.

Aspettavo da anni un videogioco dedicato alla pallavolo indoor, il mio grande amore di gioventù che ho praticato per anni da ragazzo e che mi diletto a praticare ancora oggi, nonostante la veneranda età. Sebbene abbia sempre apprezzato anche i giochi dedicati al beach volley, un vero simulatore indoor mancava ed ho quindi atteso con grande impazienza l’arrivo di questo Spike Volleyball.

Spike Volleyball

Gameplay

Pronti, via: e siamo subito in campo per il tutorial. I comandi base sono abbastanza semplici: si riceve con un tasto, l’alzata è pressoché automatica ma va indirizzata verso il giocatore che desideriamo far volare a rete, pronto a regalarci un punto con la sua schiacciata (la “spike” del titolo, per intenderci).
Se la palla viene ricevuta correttamente e gli avversari si preparano a contrattaccare, possiamo provare a difenderci con il muro, facendo però attenzione ad esseri pronti a ricevere una palla sporcata dal muro stesso o una schiacciata a terra.

In questo genere di simulazione la tempistica è tutto, davvero tutto. Dalla battuta alla ricezione, dal palleggio alla schiacciata. Non si tratta di premere tasti in sequenza e aspettare che l’intelligenza artificiale faccia il resto: c’è un momento preciso per agire, uno per indirizzare la palla, uno per decidere se forzare la battuta, se tentare un pallonetto, se provare a ottenere un muro-fuori.

Ho dedico una serata intera a destreggiarmi con Spike Volleyball e devo dire di essere rimasto sorpreso dalla cura messa nei dettagli delle formazioni: si gioca normalmente con il libero (opposto al centrale d’attacco) e si può giostrare con diverse formazioni, valutando se tentare di sorprendere gli avversari con attacchi in primo tempo (la volgarmente detta “veloce”), se tentare dalla seconda linea, magari sfruttando la banda, o se puntare sul pallonetto per superare il muro o ancora se ingannare gli avversari schiacciando in posizione uno, facendo alzare la palla all’indietro.

Insomma: per chi ama questo sport e vuole dedicarsi alla tecnica, c’è di che divertirsi ad indovinare la tattica migliore avversario per avversario, puntando su tecnica o su potenza, in base agli skill dei rivali; magari giostrando con la formazioni, spostando giocatori e puntando sulle abilità e sulle tecniche dei singoli, per cui il titolo ci regali abbondanza di dettagli.

Spike Volleyball

Per quanto riguarda lo svolgimento del gioco, oltre alle normali amichevoli, dal menù di gioco (simile per interfaccia a Fifa) è possibile optare per campionati con le squadre nazionali, maschili e femminili, oppure per creare una propria squadra personalizzata, andare in giro con gli scout a trovare i migliori talenti sul mercato e aggiudicarsi il campionato vincendo partita dopo partita.

Manca invece la modalità “carriera” con il singolo giocatore: mi sarebbe piaciuto vedere una sorta di “viaggio”, in cui si intraprende la storia di un pallavolista, con allenamenti dedicati ai diversi ruoli e una progressione dei suoi successi personali.

Comparto tecnico

La prima cosa che salta all’occhio, ahimè, è la mancanza di licenze ufficiali. Confesso di essere rimasto abbastanza dispiaciuto dal vedere che la maglia della nostra nazionale è molto diversa da quella reale, e che non solo facce e nomi sono lontani anni luce da quelli veri (sia per gli uomini che per le donne), ma che non ci si avvicinano nemmeno per assonanza.
Avevo sperato di volare sopra la rete con la mitica Paola Egonu o con l’immenso Ivan Zaytsev, ma è importante ricordare che gli sviluppatori sono parte di un piccolo studio, e che sicuramente il costo delle licenze sarebbe stato decisamente proibitivo.

Buon lavoro è stato fatto col motion capture, con i movimenti riprodotti fedelmente in tutte le fasi del gioco, dalla ricezione alla schiacciata.

Molte le personalizzazioni a disposizione: oltre alla difficoltà degli avversari è possibile regolare il numero di set e i punti per set. Ad esempio di base i punti per la vittoria sono 20 invece dei reali 25, ma è possibile modificare a piacere questo parametro.
Si può anche optare per giocare con una visione laterale (sconsigliato) o posteriore del campo.

Il gioco è interamente in italiano, mentre il commento tecnico è in inglese. Ma è davvero così sporadico (presentazione partita, due parole sul vincitore del set e della partita) che dopo un attimo ci se ne scorda direttamente.

Spike Volleyball

Per quanto riguarda la fisica, purtroppo, arrivano le note dolenti. Il titolo è afflitto da numerosi bug, con il pallone che a volte scompare per ricomparire (a volte doppio) da altre parti. Non sempre i giocatori rispondono con la tempistica attesa, e capita di perdere punto su punto perché non si capisce bene che cosa stiano facendo in campo.
Sicuramente molto è imputabile alla tempistica dei comandi, ma capita che il pallone non segua traiettorie verosimili, o che cada tra le mani e i piedi dei giocatori; a volte mi è capitato di vedere i palleggiatori aspettare un tempo infinito prima di alzare la palla, per poi gettarsi in un salvataggio forzato con palleggi a dir poco inverosimili.

Anche la rete risente di problemi di fisica applicata: si gonfia in modo innaturale, e il nastro (croce e delizia dei pallavolisti) non risponde come ci si aspetterebbe.
Maluccio anche la gestione del muro, che sembra godere talvolta di vita e volontà proprie: i giocatori non sempre vanno dove gli viene chiesto, e l’incidenza dei muri effettuati con successo, dei muri-fuori e dei fallimenti sembra più attribuibile al caso che non alla capacità del giocatore.

I modelli 3D sembrano difettare della giusta cura di dettagli: i corpi sono sproporzionati, la pelle è plasticosa, le animazioni legnose e i volti sembrano usciti dalle console della generazione precedente. In compenso grandissima cura è stata posta nella realizzazione degli stadi e dei diversi campi indoor, che sembrano davvero perfetti.

Andando online i bug sembrano addirittura peggiorare e non è possibile imputarlo ad una scarsità di banda, avendolo testato io con la fibra ottica.
La mia speranza è che nei prossimi giorni vengano rilasciati dei bug fix per arginare queste sbavature che, al momento, rischiano di compromettere seriamente l’esperienza di un gioco che invece ha enormi potenzialità e che si vanta sicuramente di grande lavoro fatto da chi questo sport lo ama veramente.

Spike Volleyball è disponibile per PC, Xbox One e Playstation 4.

Nerdando in breve

Spike Volleyball è la simulazione di pallavolo indoor. Non perfetta ma apprezzabile dagli amanti di questo sport.

Nerdandometro: [usr 3.0]

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