Recensione
Amanti dei platform, accorrete numerosi! Il gioco di cui vi sto per parlare è basato sul titolo uscito negli anni ’90 chiamato “Wonder Boy in Monster Word“, ed è stato creato in collaborazione proprio con l’autore di quest’ultimo: Ryuichi Nishizawa.
Gameplay
Come immaginerà chi ha già giocato ai titoli originali, il punto focale del gameplay di questo titolo è la mutazione: grazie ad una serie di incantesimi infatti il nostro protagonista accumulerà diverse forme in cui potrà trasformarsi a seconda delle sue necessità, ognuna con delle caratteristiche diverse: abbiamo il maialino, la rana, il leone, il serpente, il drago e ovviamente la forma umana di base. Tra una forma e l’altra il gameplay varia notevolmente, così da scongiurare il rischio di noia.
Non è comunque l’unico motivo per cui non rischiamo di annoiarci con questo titolo: nella nostra avventura troveremo infatti svariati oggetti ed equipaggiamenti che ci permetteranno di fare diverse cose, come ad esempio gli stivali pesanti che ci permettono di andare sott’acqua.
Una cosa che mi ha sicuramente sorpresa è stato il livello di sfida delle boss-battle: è sicuramente più alto della media e non me lo aspettavo assolutamente. Per non rischiare di creare frustrazione nei giocatori però, se moriremo troppe volte nell’impresa ci verranno forniti dei bonus in modo da evitare la distruzione della nostra amatissima console contro il muro.
In questo titolo è fortemente presente la pratica del backtracking, che può piacere o no: avremo spesso la necessità di ripercorrere i nostri passi dopo aver sbloccato una mutazione con determinate abilità o esserci procurati un determinato oggetto da equipaggiare.
La localizzazione in italiano è ottima, non ho assolutamente riscontrato errori grammaticali o sintattici di rilievo e il linguaggio non è particolarmente infantile come a volte capita nei giochi di stampo così cartoonesco.
Grafica e ambientazione
Il grande vanto di questo titolo è la cura immensa che è stata messa nelle animazioni create a mano, e devo dire che l’impegno è stato ben ripagato da un risultato molto gradevole alla vista. Esse sono infatti fluidissime e vorrei menzionare le espressioni buffe che fa il nostro protagonista nelle sue svariate forme che non possono che mettere di buon umore.
Le ambientazioni sono molto varie e dai colori estremamente vibranti, tutte ben caratterizzate: possiamo trovarci a correre circondati dalla lava, sull’erba morbida o nelle fogne, giusto per non farsi mancare niente.
In conclusione
Quella di Monster Boy and The Cursed Kingdom è un’avventura che ci prenderà una quindicina d’ore adatta a grandi e piccini, grazie soprattutto al livello di sfida non indifferente che però va a diminuire in caso di necessità.
Nel mio modesto parere, è uno di quei giochi che può essere goduto al massimo grazie alla portabilità che offre Nintendo Switch e mi permetterei quindi di consigliare l’acquisto per quest’ultima piattaforma nel caso ne aveste la possibilità.
Nerdando in breve
Monster Boy and The Cursed Kingdom è un platform che non può mancare nella vostra collezione se siete amanti del genere. Lo potete trovare su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al prezzo consigliato di 39.99 €.
Nerdandometro: [usr 4.2]
Trailer
Contenuti