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HellSign – Nei panni di un detective dell’incubo

HellSign

Fin da bimbo ho sognato di essere un detective dell’incubo a causa o per merito di Dylan Dog. HellSign, titolo realizzato e distribuito da Ballistic Interactive, un piccolo studio indie australiano composto da sole due persone, è stato un veicolo per realizzare questo piccolo desiderio infantile.

Recensione

Le atmosfere e i temi di HellSign mi hanno convinto a dargli una possibilità e, dopo aver visto un trailer, la scimmia è salita più forte che mai: l’horror è sempre stato nelle mie corde e vivere un’atmosfera che mischia elementi action a quelli RPG non può che farmi contento.

Il primo hands on è stato effettuato nel corso di una live su Twitch, vi invito a lasciare un follow al canale e ad attivare le notifiche per essere sempre aggiornati.

Gameplay

Il personaggio che saremo chiamati a interpretare, creabile da zero grazie a un editor per ora con poche opzioni, è uno scout del paranormale e il suo ruolo è quello di cercare e studiare le tracce di attività paranormali per poi lasciare le informazioni a un hunter, un cacciatore che terminerà il lavoro provando ad uccidere la creatura.

Dopo una prima missione che funge da tutorial per imparare i comandi base, avremo finalmente libertà d’azione per poter fare ciò che più ci aggrada grazie all’utilizzo della mappa che segnalerà alcuni luoghi chiave attorno ai quali ruoteranno le intere vicende di HellSign e sono il bar dove prendere le missioni e conoscere nuova gente, il negozio dove acquistare armi, gadget e medkit e la nostra dimora nella quale potremo sistemare le skill e utilizzare il crafting table per creare simpatici oggetti. Ultimi ma non meno importanti punti di interesse sono le case stregate dove portare a termine le quest o andare a fare delle rischiose passeggiate per effettuare del sano e sempre necessario farming.

HellSign

Le missioni si ottengono – come scritto nel paragrafo precedente – nel bar, dopo dei dialoghi a scelta multipla piuttosto limitata, e si svolgono in maniera interessante, con una visuale isometrica che ricorda da vicino quella di Desperados: Wanted Dead or Alive. Un furgone posto nel giardino, vicino all’ingresso dell’abitazione è il nostro quartier generale, dove poter gestire l’inventario e studiare le tracce che troveremo all’interno degli edifici, utilizzando il Cryptonomicon, una vera e propria enciclopedia delle creature occulte. Grazie agli indizi trovati nel corso dell’indagine, frugando tra gli oggetti ed esaminando cadaveri, scopriremo contro quale bestia dovremo combattere e come dovremo armarci per avere la meglio.

La fase dedicata all’investigazione è il fulcro di HellSign ed è estremamente intrigante e divertente. Occorrerà utilizzare diversi strumenti e sfogliare più volte il Cryptonomicon prima di capire la bestia che ci troveremo ad affrontare, cercando di rimanere vivi di fronte agli attacchi della bestia e delle altre creature che infestano le stanze. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, serve un po’ di tempo per impratichirsi con la gestione di schivata e sparo ma vi assicuro che dopo una decina di minuti, sarete in grado di tirar giù gli avversari standard.

Sono presenti degli elementi tipici dei gioco di ruolo con la possibilità, all’aumento di livello, si acquisiranno dei punti abilità per sbloccare le skill all’interno di un albero per specializzare il nostro personaggio e modificare l’approccio da tenere nel corso delle missioni.

Mi tocca segnalare un limite del titolo che ha smorzato il mio entusiasmo iniziale: per poter sbloccare nuove quest, bisognerà girare a vuoto tra le case, cercando di visitare tutte le stanze, superando orde di millepiedi e ragni. L’operazione diventa, dopo poco, meccanica ed eccessivamente ripetitiva, quasi frustrante.

Teniamo a mente che HellSing è in early access quindi ci sono molti margini di miglioramento.
I boss, al momento, sono 3 mentre le creature da cacciare risultano essere 13, con un solo capitolo a disposizione e circa una dozzina di ore di gioco. A detta degli sviluppatori, il titolo completo avrà tre capitoli, oltre 12 boss e 25 creature da affrontare, più di 3 location dove poter acquisire nuovi lavori e con incantesimi da utilizzare nelle avventure.

HellSign

Comparto tecnico

Dal punto di vista grafico, HellSign non sfigura, con una visuale isometrica ben realizzata e con una gestione delle luci e delle ombre di alto livello. Purtroppo, ogni tanto sono capitati dei mini freeze che minano leggermente l’esperienza e spezzano la tensione ma confido che vengano risolti con i prossimi aggiornamenti.

Il comparto sonoro è di buon livello, con i rumori ambientali ben realizzati e una colonna sonora immersiva e perfettamente coerente allo stile di gioco.

In conclusione

Forte di una meccanica investigativa davvero interessante e di atmosfere horror da brividi, HellSign è un gioco in early access che ha un buon margine di miglioramento e che, se adeguatamente supportato, può diventare uno di quei titoli in grado di ritagliarsi una fetta di mercato nel mare magnum di produzioni indie.

Allo stato attuale, si sente la mancanza di varietà di missioni, luoghi da visitare e creature da sconfiggere ma mi sento di dare fiducia alle due menti dietro Ballistic Interactive: potreste tentare il “rischio” di spendere 12,49 € sulla nota piattaforma Steam per provare, in accesso anticipato, qualche ora di indagini paranormali direttamente sul vostro PC.

Andando ad analizzare il lato tecnico, c’è ancora qualche lato da smussare, ma l’intelaiatura sembra solida.

Una problematica potrebbe sorgere per i meno avvezzi alla lingua inglese poiché il gioco non è localizzato in italiano.

In attesa della versione definitiva, il giudizio è sospeso ma tendente al positivo.

Ballistic Interactive, ti prego, non deludermi!

Trailer

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