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Lucca Comics & Games 2018: incontro con Robert Kirkman, Ryan Ottley e Cory Walker

Alle 12.00 spaccate, ecco che Robert Kirkman, Ryan Ottley e Cory Walker varcano la soglia della Sala dell’Oro in Area Stampa per parlare con il team di giornalisti di Invincible, The Walking Dead e di altre cose belle.

Invincible, saga fumettistica supereroistica che si è conclusa dopo 15 gloriosi anni, ha portato molta soddisfazione in casa Image Comics. Un finale dolceamaro sostiene Kirkman, turbato dal fatto che, giunto all’ultimo numero, aveva ancora molto da raccontare. Idee per trame e sottotrame continuavano a sorgere spontanee, e sapere di dover sopprimere tutti quei possibili sequel al fine di concludere l’opera quindicennale, l’ha rattristato non poco. Fortunatamente, la saga si è conclusa da ormai diversi mesi, pertanto ogni possibile filone alternativo è già stato abbondantemente dimenticato.

Chiuso il fumetto, si apre il piccolo schermo: Amazon e Universal stanno lavorando separatamente a due differenti adattamenti. Il primo, una serie tv a cartone animato; il secondo, un film vero e proprio. Ovviamente sarà impossibile condensare 144 fumetti in una sola pellicola, pertanto verranno messe solo le parti migliori. Tuttavia, se andasse bene non dispiacerebbero eventuali seguiti, nei quali finalmente troverebbero il loro spazio anche tutti gli eventi tolti dal primo. Un grande pregio dei due adattamenti risiede nel fatto che entrambi i produttori apprezzano la serie esattamente così com’è. Ci si aspetta quindi qualcosa di splatter e cruento, forse anche più del prodotto cartaceo.

Per quanto riguarda la cancellazione di Outcast, c’è dispiacere dissipato qua e là. Tuttavia, era inevitabile: Cinemax nell’ultimo periodo ha approntato un grosso cambio di personale, pertanto andare a ripescare tutto il cast necessario alla terza stagione sarebbe stato altamente difficile.

“Non possiamo dare tutta la colpa a Cinemax” ha detto Kirkman “però è tutta colpa di Cinemax, non dite che ve l’ho detto.”

Sul fronte dei non morti, dopo 15 anni di zombie e corpi spezzettati, sarebbe bello poter procedere per un’altra quindicina. “Succederanno cose belle, ma dovete fidarvi di me perché non posso parlarvene” ha detto lo sceneggiatore, per il quale vige il perenne divieto di proferir parola sulle proprie creazioni.

Lucca, amore mio

Lo scorso anno Robert Kirkman è stato al Lucca Comics&Games per la prima volta, bissando quest’anno. Reputa fighissimo il fatto di essere in una città completamente invasa e assaltata da fumetti, giochi e appassionati di entrambe le categorie. In America i comicon non funzionano proprio nello stesso modo, perciò, proprio come lo scorso anno, si ritrova travolto dall’entusiasmo collettivo. In programma ha di mangiare tanta pizza, dice, scusandosi con chi potrebbe considerarla un’affermazione stereotipata, ma aggiunge: “la pizza è buona davvero, non posso ignorarla, e poi sono entrato in un negozio poco fa e ho trovato addirittura 4 diversi sezioni di pasta. Non siamo noi a fare stereotipi, siete voi che esagerate.”

Consigli dal grande Rob

Kirkman trae ispirazioni da diversi autori, quali Heric Larson, Kurt Busie, Bob Fingerman, Miller e tutti coloro che sono contemporaneamente sceneggiatori e disegnatori. Anche a lui piacerebbe essere in grado di fare entrambe le cose in completa autonomia.

Dovendo dare un consiglio alle giovani leve della sceneggiatura, ecco che ritorna il grande mantra perpetuo: fate. Più si scrive, più si impara a scrivere. Lo stesso consiglio lo danno centinaia di disegnatori ai giovani aspiranti tali, ma perché è effettivamente una regola d’oro che vale ovunque sempre. Per migliorarsi nel padroneggiare una certa tecnica, l’unica via perseguibile è quella dell’allenamento costante. Non ci sono vie più facili, né scorciatoie: per apprendere una tecnica, è necessario praticarla fino alla nausea.

In più, dice Kirkman, “siate divertenti: se vi annoiate a scrivere qualcosa, sicuramente gli altri si annoieranno a leggerla”.

Dopo aver dispensato consigli, Robert e il suo buon umore hanno dovuto abbandonare la sala per altri impegni impellenti, lasciandoci alle parole di Ryan Ottley e Cory Walker. Trovo giusto sottolineare il carisma che l’ha contraddistinto, perché l’insieme di battute, completamente intrecciate a risposte serie e ben formulate, ha saputo intrattenere l’intera folla di giornalisti alla pari di un provetto one man show.

Ryan e Cory hanno raccontato la loro esperienza sul finale di Invincible, al quale hanno collaborato entrambi. Ryan ha affermato con fierezza di non sentirsi abbattuto dal fatto che la serie sia finita, perché fra una serie e l’altra ha modo di continuare a disegnare i personaggi, impedendone una morte definitiva. Cory ha invece commentato l’invecchiamento di Terra, personaggio la cui crescita viene rappresentata in tre panel successivi. Non è sicuro della resa effettiva, ignorando se il pubblico l’ha apprezzata davvero.

Per quanto riguarda l’adattamento, entrambi si dichiarano emozionatissimi. Cory sa quanto i due prodotti saranno differenti in resa, pertanto si aspetta di vedere le differenti reazioni dei fan; Ryan invece non vede l’ora di vederlo lui stesso, sperando sia davvero sanguinolento come promette.

In ogni caso, tutti con le dita incrociate.

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