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Fibra.City Gaming: il nuovo operatore della vera fibra

Fibra City Gaming

Il 20 settembre 2018 a Milano si è tenuta una conferenza stampa atta a lanciare nel mondo del gaming Fibra.City, un operatore giovane che offre un servizio FTTH accessibile a tutti, appoggiandosi alla rete di Open Fiber.

Per chi non sapesse cosa significa, con “servizio FTTH” si intende quel tipo di connessione che porta la fibra ottica direttamente a casa del consumatore (infatti la sigla FTTH sta per Fiber To The Home). In parole povere, è la soluzione migliore in termini di connessione veloce.

Posto che, se siete interessati alla conferenza vera e propria, la potete trovare interamente registrata sulla pagina Facebook di Fibra.City, di seguito troverete i due punti salienti che a mio modesto avviso val la pena estrapolare.

Tecnicismi alla portata di tutti

Uno dei punti di forza della conferenza tenutasi è sicuramente quello di aver fatto un discorso chiaro e alla portata di tutti. Ora, lungi da me voler fare la Mastrota o l’Angela della situazione, tuttavia per spiegarvi quanto ho capito sarà necessario parlare del servizio presentato e dare qualche informazione.

Partiamo dal presupposto che per trasmettere qualunque cosa sia necessario avere un mezzo nel quale il qualcosa si possa propagare, come una nave(qualcosa) che si muove(propaga) lungo un fiume(mezzo).
Nel caso di un’informazione digitale, essa può essere trasmessa (semplificando il concetto all’estremo) o in cavi di rame, o attraverso la fibra ottica (oppure attraverso un sistema ibrido, ma ignoreremo questa opzione per semplicità).
Poiché la fibra ottica è una sorta di “cavo internamente rivestito da vetri speciali”, i quali riflettono le informazioni come gli specchi riflettono le immagini, mentre il rame è un mezzo conduttore ordinario, va da sé che la prima trasmetta le informazioni a velocità maggiore della seconda.

Ciò detto, quando normalmente si parla di “fibra” si intende che la ditta produttrice porta la fibra ottica fino a un certo punto del centro cittadino, dal quale poi fa partire gli allacciamenti alle diverse utenze. Il problema è che, se gli allacciamenti non vengono effettuati con gli stessi cavi in fibra ottica, la connessione rallenta drasticamente.

Per questo non tutti i servizi di fibra ottica possono essere etichettati con la dicitura “FTTH“, la quale garantisce l’arrivo del segnale veloce fin dentro casa. Se volete andare sul sicuro, sappiate che esiste una sorta di bollino di garanzia diramato dall’AGCOM durante l’anno in corso:

Il bollino qui sopra vi garantisce che il vostro operatore vi sta fornendo una connessione senza rame lungo tutta la rete.
Senza il bollino, non è “vera fibra”.

Neanche a dirlo, Fibra.City è un servizio di fibra certificato con bollino verde, la cui peculiarità è quella di essere alla portata di tutti. Con prezzi altamente vantaggiosi per il consumatore, essa propone tre diversi pacchetti che soddisfino le esigenze di tutti.
Trovate tutti i dettagli sulle offerte disponibili direttamente sul sito di Fibra.City.

Inoltre, al di là dei tre pacchetti standard, per gli appassionati di eSport ci sono le offerte Top Gaming ed E-Sports Pro, pensate appositamente per soddisfare la necessità dei gamers di avere una connessione stabile e veloce.

Sempre per i videogiocatori, il cui mondo è in rapida espansione, Fibra.City Gaming sta lavorando a una piattaforma attualmente in fase di sviluppo. Attraverso di essa verranno organizzati tornei che prevedono premi allettanti e un’interessante dinamica di pairing. Inoltre, a Milano verrà allestita una Sala Server che permetta agli utilizzatori di avere lo stesso ping dell’avversario, ovunque si trovi nel mondo.

(Nota di Penny: il PING è un software che misura quanto tempo impiega un pacchetto dati a raggiungere un computer differente da quello dal quale è partito e a tornare indietro. Praticamente vi dice quanto ci mette la vostra nave a percorrere tutto il fiume fino al porto che vi interessa, includendo il tempo impiegato per tornare da voi.)

Riflessioni sulla necessità di una connessione veloce

L’altro punto saliente della conferenza, è stato fornito dal dottor Mauro Lucchetta, uno psicologo sportivo specializzatosi nel campo degli e-sports. In qualità di supporter emotivo, il dottor Lucchetta ci ha parlato di quanto effettivamente la lentezza della connessione incida sull’umore dei ragazzi che segue.

Vi consiglio di ascoltarvi quei 10 minuti abbondanti di discorso, da 38:10 a 50:10 del video che vi ho linkato all’inizio, in quanto lo reputo un ottimo spunto di riflessione.

A molti fra voi sarà capitato di imprecare per gli improvvisi down della connessione, se non oggi, quanto meno quando internet era il motivo per cui non si potevano più fare le telefonate in pace. Per non parlare del buffering, dei messaggi istantanei che così istantanei non sono o di perdere una partita pur essendo più bravo dell’avversario per colpa di un lag al momento sbagliato. Per questo, ha detto Lucchetta, ha sentito il bisogno di sostenere il team di Fibra.City: per portare una connessione veloce ovunque, non solo nelle grandi città, così da ridurre al minimo lo stress causato da un servizio poco efficiente.

Ha introdotto il concetto di nomadismo digitale, ossia quel fenomeno che spinge sempre più persone a trasferirsi dal paesello alla città, solo per restare connessi con maggior facilità. Inutile dirlo, quando ci si abitua alla velocità, è davvero difficile riuscire a farne a meno immediatamente e mantenendo la calma più totale.

Da dove vengo io siamo talmente in pochi che non ci sono né semafori, né strisce pedonali, ma solo 3 grandi strade il cui incrocio è chiamato Piazza. Abbiamo anche una panchina di sasso che cade a pezzi, ma quando hai 10 anni e ti siedi sullo schienale diventi automaticamente grande e invincibile. Quando nevica restiamo senza corrente, spesso anche senza acqua calda per diverse ore e basta un temporale o una pioggia troppo forte per restare senza internet per giorni.
Per proseguire gli studi sono finita a Milano, che è tipo la città dei Jetsons ma senza le macchine volanti a forma di UFO. Qui c’è tutto, sempre. Nel raggio di 50 metri dalla mia bat-caverna da fuori-sede ci sono almeno 3 farmacie, 5 kebabbari, abbastanza fioristi per riempire i giardini della reggia di Versailles, copisterie, sushari, birrifici e, ovviamente, la fibra.

Eppure, pur essendo consapevole di essere una delle moltissime persone ormai dipendenti da smartphone e velocità, mi sono quasi spaventata nel sentire Lucchetta paragonare la connessione rapida a uno dei bisogni fondamentali dell’uomo moderno. Il dottore ha infatti nominato la piramide dei bisogni di Maslow che porta all’autodeterminazione, sostenendo che alla base dell’autorealizzazione dell’uomo, insieme a respiro, alimentazione, sesso, sonno e omeostasi dovrebbe essere aggiunta la connessione veloce.

Non so voi, magari sono solo io particolarmente suscettibile all’argomento, eppure una parte di me ha immediatamente sentito il desiderio di rifiutare una tale affermazione. Mi sono sentita come quelle vecchiette stereotipate dei film, quelle che iniziano i discorsi con “eh signora mia, ai miei tempi…”, al che mi sono chiesta come potrebbero aver reagito nel ‘900 quando la corrente elettrica è diventata di uso comune.

Signora mia, ai miei tempi si rischiarava il buio con le candele, altro che queste lampadine! I giovani d’oggi, tutti elettrizzati.”

Eppure nella vita quotidiana la corrente elettrica è ormai fondamentale. Potremmo farne a meno, certamente, ma a quel punto tanto varrebbe unirsi a una comunità Amish. Forse la soluzione migliore potrebbe essere quella di abbracciare ogni cambiamento tecnologico, in modo da integrarlo nella vita di tutti quanti allo stesso livello, al fine di arrivare il prima possibile a un equilibrio globale.

A quel punto, quando la fibra avrà raggiunto anche i luoghi agresti, potremo tornare alla vita bucolica.
Magari chissà, in futuro la connessione avrà davvero il giusto posto, forse non fra i bisogni fisiologici ma solo un gradino più sopra, e la società si organizzerà in una sorta di Medioevo digitale.

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