Recensione
L’eterna sfida tra Chieti e Pescara potrà non dire molto ai non Abruzzesi, ma è di certo nota all’interno della regione più verde d’Italia.
Ideato per smartphone e diffuso gratuitamente ad opera di VSure Studio, team teatino-pugliese composto da Pietro Colantonio, Mattia D’Alleva, Siro Toracchio, Isabella Natoli e Alessandro De Michele, “Vola vola” prende spunto dalla storica rivalità che vede protagoniste le due città e la trasforma in un divertente ed immediato videogioco.
Personaggi
Al momento sono due i personaggi giocabili (uno a città), ma i creatori si ripromettono di aggiornare la app con l’aggiunta delle città di Teramo, di l’Aquila e dei rispettivi personaggi rappresentativi.
Nei panni della “mascotte” di Chieti o di Pescara, al giocatore spetterà il compito di lanciarsi in un folle volo in direzione della città rivale, percorrendo una fedele e parodizzata riproduzione dell’Asse Attrezzato (la principale via di collegamento tra i due centri) e schivando i numerosi ostacoli.
A rappresentare la compagine teatina si trova, quindi, Achille (secondo la tradizione il fondatore della città), che, a cavallo di un cinghiale munito di sciarpa nero-verde, si dirige implacabile verso la sua meta, scansando e fronteggiando tremende cozze volanti.
A baluardo dell’orgoglio pescarese si pone, invece, Gabriele D’Annunzio; l’arcinoto autore letterario galoppa a cavallo del delfino simbolo della città costiera ed è pronto, evitando pericolose tazze rotanti colme di camomilla, a giungere, appunto, fino alla città della camomilla (appellativo utilizzato per rendere ben presente alla mente di tutti la proverbiale ed eccessiva tranquillità che da sempre attanaglia la città di Chieti).
Meccaniche
Una volta scelto per chi parteggiare si dovrà, per mezzo di semplici e studiati tocchi, mantenere il proprio personaggio tra il bordo superiore ed il bordo inferiore del quadro di gioco. Nulla di particolarmente innovativo, quindi, da questo punto di vista, dato anche l’elevato numero di giochi usciti nel passato più e meno recente che sfruttano il medesimo principio.
Lo schema, molto lineare e basato su un sistema a scorrimento orizzontale e grafica bidimensionale, è però ottimamente utilizzato, attraverso un adeguato bilanciamento della difficoltà e uno studiato inserimento degli ostacoli.
All’interno del gioco è lasciato al giocatore non solo il compito di percorrere più metri possibile, quanto anche la possibilità di raccogliere monete e, soprattutto, quella di accaparrarsi preziosi arrosticini, utilizzabili come bonus per proseguire all’interno dell’avventura in caso di prematura dipartita e indispensabili per arrivare oltre il chilometro di percorrenza.
Particolarità molto interessante, una volta raccolte 1000 monete all’interno del gioco, c’è la possibilità per chi utilizza l’applicazione di sbloccare una sezione in cui ottenere sconti per varie attività abruzzesi che sono opportunamente divise per tipologia e provincia.
Design e richiami
Al di là dell’aspetto meramente ludico, è impossibile non soffermarsi sulla rappresentazione estetica e, soprattutto, sui rimandi alla cultura popolare abruzzese, che rappresentano la vera anima del gioco.
A partire dal titolo, ispirato alla più nota canzone popolare locale e dall’icona stessa dell’applicazione, che riproduce le fattezze del Guerriero di Capestrano e i colori della bandiera della regione, fino a giungere alla presenza dell’Asse Attrezzato; il percorso è corredato di cartelli con limite di velocità a 90 km (studiato per strizzare l’occhio ai teatini e ai pescaresi) e, sullo sfondo, sono visibili alcuni luoghi peculiari abruzzesi, quali, ad esempio, la Majella, i trabocchi, gli uliveti e i pascoli per le pecore, o, ancora, alcune roccheforti del luogo.
Tutti gli elementi sono perfettamente studiati per rappresentare visivamente gli sfottò, i simboli e le caratteristiche attribuiti alle due compagini e, una volta che il giocatore viene sconfitto dalle avversità, è perfino possibile assistere alle ultime gesta del proprio personaggio, con tanto di “Awà!” campeggiante sopra l’immagine.
Concludendo
Un gioco semplice, leggero e veloce.
Le meccaniche, che rendono l’esperienza immediata, non impediscono però al gioco di avere un’elevatissima rigiocabilità.
Pensato da Abruzzesi, il videogame è rivolto principalmente agli Abruzzesi stessi, ed è chiaro che, per questo, il character design assume un’importanza fondamentale per la godibilità del gioco. Questo, ad ogni modo, non impedisce assolutamente ai conoscitori della realtà locale o ai semplici curiosi di parteggiare per una delle due fazioni e lanciarsi sull’Asse per fronteggiare l’acerrima rivale, sfruttando anche l’occasione per farsi una cultura e scoprire il popolo che ha dato del filo da torcere ai Romani.
Morale della favola: non importa che abruzzese sei, avrai comunque bisogno della proverbiale “coccia” dura e di una bella scorpacciata di arrosticini per raggiungere il traguardo!
Nerdando in breve
Gioco imprescindibile per ogni vero Abruzzese.
Nerdandometro: [usr 3.8]
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