Recensione
Le seconde stagioni, si sa, sono sempre le più difficili, specialmente quando seguono un prodotto vicino alla perfezione come era Legion.
Creata dalla mente geniale di Noah Hawley, Legion ha permesso al personaggio a fumetti del mutante schizofrenico David Haller di prendere vita sul piccolo schermo, con risultati folli e perfetti.
La serie andata in onda su Fox era qualcosa di incredibilmente innovativo e lontano dai cliché legati ai supereroi in TV, sapeva mescolare abilmente psichedelia, apparente no sense e pericolosi mutanti in un clima anni Sessanta rivisitato e coloratissimo, accompagnato da musiche fantastiche.
Non era facile mantenersi al livello della prima stagione e, come me, erano in molti ad attendere Hawley al varco, con aspettative altissime per il prosieguo della storia. Per fortuna, l’autore sa il fatto suo e Legion 2 non solo è all’altezza delle aspettative ma si dimostra in grado di spiazzarci ancora una volta, cambiando completamente le carte in tavola.
L’articolo che state leggendo presuppone la visione completa della seconda stagione, per cui se siete indietro con gli episodi, vi consiglio di fermarvi qui e tornare a visione finita perché rischiate di imbattervi in qualche inevitabile spoiler.
Trama
Nel corso della prima stagione avevamo accompagnato David alla scoperta della sua vera natura: credutosi per anni pazzo e internato in un ospedale psichiatrico, dopo l’incontro con l’affascinante Syd, il ragazzo aveva scoperto di essere un potente mutante a sua volta ed era stato costretto a scontrarsi con le insidie della divisione 3 e a combattere il pericoloso demone parassita Farouk, nascosto nella sua mente fin dalla tenera età.
Sconfitto il nemico, David era però scomparso, misteriosamente rapito da un congegno sconosciuto.
Legion 2 si apre da dove avevamo lasciato la narrazione, risolvendo i misteri legati alla sparizione improvvisa di David. Non aspettatevi però maggiore linearità questa volta, perché la serie è pronta a intraprendere svolte inaspettate, mescolare passato, presente e futuro e costringerci a cambiare prospettiva più di una volta.
Stile
Come già la prima stagione, Legion 2 si conferma una serie estremamente raffinata ed elegante, in grado di far convivere senza sforzo tematiche fumettistiche e filosofiche, azione e concettualismo più contorto. Gli X-Men e Platone, insomma, non sono mai stati così vicini ma l’abbinamento non stride affatto.
Una costruzione delle immagini pulita, ricercata e leziosa quanto basta ci trascina in una storia contorta, in cui apparentemente nulla sembra avere un senso. Come abbiamo imparato nella prima stagione, però, Hawley sa esattamente dove sta andando e, alla fine, saprà portarci proprio dove voleva fin dall’inizio: il bello è che abbiamo sempre avuto tutti gli elementi del puzzle, ma non siamo stati in grado di vedere la figura d’insieme fino alla fine.
Legion 2, ancora più della stagione precedente, sembra raccogliere il testimone di Twin Peaks: i rimandi all’immaginario Lynchano sono molti, nemmeno troppo nascosti e il senso di straniamento e frustrazione che gli amanti del cinema di Lynch conoscono bene sono presenti fino all’ultimo. L’unica differenza è che qui il filo conduttore resta, anche quando è nascosto, e alla fine tutti gli elementi si incastrano apertamente.
Cast
Oltre alla bellezza della scrittura e all’eleganza formale, ancora una volta la forza dello show si conferma il cast. Se la rivelazione della scorsa stagione è stata Aubrey Plaza, che anche in questa occasione si conferma ad altissimi livelli, stavolta l’assolo di bravura spetta al protagonista Dan Stevens, semplicemente perfetto nelle innumerevoli sfaccettature che riesce a fornire nell’interpretare un personaggio apertamente schizofrenico.
E adesso?
Il finale di Legion 2 è più che mai aperto: le premesse sono state rovesciate, i ruoli scambiati e la partita è solo all’inizio. La sfida finale tra David e Farouk (a proposito, la sequenza d’apertura dell’ultimo episodio, Il processo, merita ufficialmente di entrare nella top 10 delle migliori apparse in televisione) può dirsi risolta in un pareggio e sono sicura che nella prossima stagione si porterà a nuovi livelli.
Se l’eroe diventa il cattivo, le prospettive verso cui la serie può virare sono potenzialmente infinite. Abbiamo assaggiato, in questa seconda stagione, la personalità multipla di David che, visto il finale di stagione, sembra pronta ad esplodere e diventare distruttiva ai massimi livelli, nonostante lui continui a percepirsi come l’eroe della situazione.
Rotto l’ultimo legame con la “normalità” dopo il “tradimento” di Syd, David è probabilmente il mutante più pericoloso mai apparso su piccolo schermo: Farouk sarà davvero in grado di fermarlo? Vedremo nella prossima stagione finalmente il famigerato padre di David? E qualche altro personaggio degli X-Men?
Con Noah Hawley è inutile fare troppe previsioni perché, come abbiamo imparato, è sempre pronto a spiazzarci ma quello che possiamo legittimamente aspettarci è che la terza stagione potrebbe essere quella conclusiva, esplorando l’ultima fase del “viaggio dell’eroe” incarnato da David. Non sto davvero nella pelle!
Nerdando in breve
Una serie supereroistica filosofica, complessa e senza elementi tipici del genere: Legion 2 si conferma all’altezza della prima stagione, mantenendone gli elementi di forza e spiazzandoci in modi inaspettati ancora una volta. Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà nella terza!
Nerdandometro:[usr 4.3]
Trailer
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