Recensione
Ricordate Motorstorm, la saga di videogiochi di corse in cui ogni scorrettezza era permessa? Ecco, ha avuto un figlio, chiamato Onrush. Creato dagli stessi Evolution Studios della serie nata su PlayStation 3, gli sviluppatori hanno portato alla luce questo nuovo titolo, questa volta come parte di Codemasters. I leader nelle simulazioni (e non solo) di Formula 1 e rally hanno sicuramente infuso la loro esperienza in questo nuovo titolo… o no?
Scopriamolo insieme, cominciando a parlare della natura del gioco.
Gameplay
Onrush non è un gioco di corse. È un gioco in cui si corre, ma lo spirito è quello di un deathmatch a squadre. 6 contro 6. Si apre il gioco e si va online o in singolo. Non ci sono giri né traguardi e lo scopo varia a seconda della modalità, che sono 4. Switch è il classico scontro a squadre, che ricorda un po’ la battaglia di Mario Kart: 3 vite a giocatore, vince la squadra che distrugge per primo gli avversari, urtandoli, schiacciandoli e mandandoli a sbattere contro gli ostacoli.
Overdrive è diviso in più round che possono essere vinti… usando il turbo! Ogni giocatore che utilizza questa funzione genera punti che vanno ad aumentare la somma totale della squadra. La prima ad arrivare al numero prefissato vince. Diventa fondamentale quindi essere sempre forniti di turbo, che si ottiene compiendo salti e acrobazie o distruggendo avversari e gregari (veicoli “non giocanti” facili da far fuori).
Countdown mantiene una logica simile a Overdrive, con la differenza che, al posto del punteggio, ci sarà del tempo. Sulla pista vi saranno dei checkpoint che oltrepassati consegneranno tempo aggiuntivo alla squadra. Finito il tempo, la squadra perde e quindi è importante bloccare e deviare gli avversari, stando attenti a non restare troppo indietro, dato che i primi a passare dai portali otterranno più tempo.
Lockdown, invece, si basa di nuovo sul segnare punti, ottenibili restando all’interno di una zona che si sposta sul tracciato, in modo simile a una modalità a punti di controllo.
Le vetture sono divise in classi, in una logica più simile a un Team Fortress o ad un Overwatch. 2 motociclette e 6 automobili, ognuna con abilità attive e passive, diverse a seconda del veicolo. Avremo quindi il tank che distrugge facilmente gli avversari, il “medico” che fornisce turbo ai compagni e il velocista, che sfrutta particolarmente bene turbo e accelerazioni.
Il gioco è semplice, veloce da imparare e facile da padroneggiare. E forse il suo problema è proprio questo.
Normalmente avrei detto che questa accessibilità fosse da premiare, ma purtroppo temo che abbia appiattito fortemente la sfida data dal gioco. Il sistema di guida è davvero tanto semplificato, le partite si possono tranquillamente finire e vincere tenendo i pulsanti di accelerazione e turbo premuti per il 99% del tempo. Derapare è più dannoso che altro, dato che presta il fianco agli attacchi dei nemici e l’unica difficoltà sta nel non sbattere contro ostacoli indistruttibili. Nelle numerose partite che ho fatto, alberi e muri erano i miei peggiori nemici. Le volte che sono finito distrutto a causa di un nemico sono le volte, che appunto, ho provato a fare dei virtuosismi. Ovviamente, fisica e stile di guida sono estremamente arcade.
Ok, magari sono troppo critico. Vengo dall’opposto dell’offerta di Codemasters, ovvero Dirt Rally, che è uno dei titoli più simulativi del momento, ma Onrush resta un gioco di auto e come tale necessiterebbe di un minimo di abilità per determinare vittorie e sconfitte. Soprattutto, essendo un titolo che si propone più come un deathmatch, sarebbe bello se fosse più incisiva la bravura del giocatore.
Grafica
Basato su un motore grafico appositamente creato da Codemasters, Onrush risulta snellissimo su PS4 ed è ottimizzato anche per Playstation 4 Pro, permettendo di dare priorità al framerate o alla resa grafica. In un gioco di questo tipo, però i fotogrammi per secondo sono importantissimi e quindi, sulle console “base” vengono prediletti, garantendo una fluidità ottima.
Forse un’interfaccia un po’ più scarna avrebbe aiutato. Durante le gare gli elementi a schermo sono parecchi e rendono un poco confusionari i momenti più concitati.
Prezzo
Onrush è disponibile su PS4 e Xbox One al prezzo di 69,99 € mentre la versione PC dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
In conclusione
Questo Onrush è un ragazzo complicato. L’idea che c’è alla base è semplicemente geniale, ma l’ansia di volerlo rendere un prodotto di massa lo ha fatto diventare poco avvincente. Forse deve entrare nelle corde giuste, forse ha una natura strategica nascosta. Di sicuro c’è il margine di miglioramento.
Lo stile scelto per l’abbozzo di “ambientazione” non è dei più simpatici. Un gruppo di scavezzacollo che sembrano usciti da una parodia degli X Games fanno cose molto cool e gesti estremamente alla moda, con tanto di narratrice supergasata che cerca di incitare con cose davvero fiche come “guidare con stile”, “non esistono lupi solitari in Onrush” e “fate impazzire i vostri fan!”.
La caratterizzazione sembra stata scelta a tavolino da un gruppo di social media manager particolarmente inclini al “cringe”.
Nonostante tutto il gioco, per quanto semplificato, funziona. Ci sono tante classi di auto e moto e le lootbox di oggetti cosmetici vengono generate dal titolo senza nemmeno la possibilità di spendere valuta reale… per ora. Le corse sono frenetiche e bisogna comunque stare attenti a non distrarsi, ma soprattutto a mantenere la massima velocità per più tempo possibile, così come a non sprecare i bonus che si ricevono.
La struttura c’è ed è buona, solo che non mi ha convinto il feeling dato dalla guida e dall’esperienza complessiva. Insomma, come nelle migliori pagelle, il ragazzo è intelligente, ma non si applica.
Nerdando in breve
Onrush è un frenetico gioco di non-corse, dove lo scopo è quello di fare punti e non di completare giri. Distruggere gli avversari è all’ordine del giorno, ma la sua natura arcade lo rende un po’ troppo semplice.
Nerdandometro: [usr 3]
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