Recensione
Ho avviato Vampyr la prima volta con altissime aspettative e carica di speranza, con la voglia di farmi avvolgere dalle atmosfere gotiche e cupe che tanto caratterizzano la maggior parte delle storie di vampiri. E non sono di certo rimasta delusa.
Vampyr è un Action RPG, semi open-world che sarà la gioia degli amanti del sovrannaturale.
Trama
La cosa che mi ha da subito colpito di questo titolo è proprio la storia del protagonista stesso, e vi dico subito perché.
Ci ritroveremo ad interpretare Jonathan Reid, un medico di guerra che da un giorno all’altro, dopo il suo ritorno in patria, si ritrova maledetto con la sete di sangue in seguito a un’aggressione per strada. La cosa davvero interessante è il conflitto che per forza di cose si viene a creare in un personaggio che ha passato la vita a prendersi cura delle persone e che ora si ritrova a lottare col feroce desiderio di cibarsi di loro. Un crudele paradosso insomma.
Questa sua nuova impetuosa natura lo porterà, già all’inizio del gioco, a compiere un terribile atto che lo devasterà e lo porterà a fare della ricerca di risposte, e forse anche della vendetta, il suo unico scopo.
Ambientazione
Quale ambientazione migliore per un gioco del genere se non la grigia Londra del 1900? Precisamente siamo nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale. Come già ho anticipato il nostro pallido Jonathan ha partecipato alla guerra come medico, ma non solo, è anche un rinomatissimo ematologo, studioso quindi del sangue. Crudeli coincidenze?
Nonostante la guerra sia ormai finita, Londra rimane comunque una città devastata, in particolare dall’influenza spagnola, malattia che potremmo avere la possibilità di curare.
L’idea della Londra malata è stata resa molto bene grazie ad un velo di cupo grigiore che avvolge qualsiasi cosa e a leggeri banchi nebbiosi che aleggiano qua e là. Del resto potremo ammirare la città solo al buio considerando che ora siamo vampiri e abbiamo il malvagio vizietto di friggerci al sole.
Stile di combattimento e abilità
Come ogni RPG che si rispetti, in questo gioco avremo dei punti abilità da spendere in abilità o in potenziamenti per il nostro personaggio che ci serviranno in battaglia.
Sono rimasta estremamente colpita dalla bellezza del menù dell’albero delle abilità, di cui allegherò uno screenshot che purtroppo non rende assolutamente l’idea di quanto sia piacevole alla vista.
Le abilità che potremo conquistarci si dividono in Attive e Passive. Tra quelle attive ci saranno varie mosse da poter utilizzare nei combattimenti, alcune offensive ed altre difensive.
Come ogni videogiocatore di lunga data immaginerà, avremo mosse offensive da poter utilizzare a lungo o corto raggio, difensive che ci permetteranno di crearci una barriera protettiva o ripristinare salute.
Tutte queste abilità quando le utilizzeremo avranno un costo in sangue, che una volta finito dovremo recuperare succhiandolo direttamente dai nostri avversari durante il combattimento. Per arrivare a mordere i malcapitati dovremo prima stordirli grazie ai colpi di armi classiche come pistole, mazze o lame varie.
Con le abilità passive avremo invece la possibilità di incrementare salute, resistenza e vari aspetti del nostro morso, tra cui quanto sangue potremo ricavare dalle vittime o quanta salute potremo togliergli mordendole.
I nostri nemici saranno vigilanti addetti alla ronda notturna che cercheranno di uccidere noi e le altre creature sovrannaturali che deambulano qua e là, che a loro volta attaccheranno anche noi. Quelle che più vedremo in giro saranno Skal, vampiri come noi ma ad uno stato più selvaggio ed animalesco, private della ragione ed estremamente aggressive.
Gli scontri sono estremamente dinamici, complice il fatto che la maggior parte delle volte verremo attaccati da parecchi nemici contemporaneamente.
In combattimento avremo le mosse classiche: attacco, schivata e parata, e ovviamente ci saranno anche lo nostre abilità vampiresche, che potremo equipaggiare 5 alla volta, suddivise in 4 a nostra scelta e una “suprema”.
Mangiare o non mangiare?
Un’altra delle cose molto interessanti e anche originali di questo titolo è il fatto che sono stati creati numerosi personaggi secondari, sparsi in 4 quartieri, che potremo scegliere se uccidere o no. Ognuno di questi personaggi ha un ruolo preciso nella città, ed eliminarlo avrà delle precise conseguenze. La campagna principale del gioco ci obbligherà a scegliere se prenderci o meno le vite dei personaggi più importanti, mentre gli altri potremo semplicemente ignorarli se proprio vogliamo.
Riguardo a quest’ultimi, potremo approcciarli per valutare il loro stato di salute e quanti punti esperienza ci frutterebbe la loro morte. Alcuni di questi ci forniranno delle missioni secondarie, che potrebbe essere molto utile compiere in quanto più indizi si sbloccano su di loro più punti esperienza avremo nel caso decideremo di nutrircene.
Non è poi così facile però prendersi una di queste vite, ogni personaggio necessiterà infatti di aver raggiunto un certo livello di “fascinazione”, per obbligarli a seguirci nel loro ultimo viaggio.
Potremo tenere d’occhio la situazione della città e i personaggi che la compongono in una comoda sezione del menù di gioco.
I dialoghi che avremo con gli altri saranno a scelta multipla, sia per quello che riguarda le nostre risposte che le domande da chiedere.
All’inizio del gioco, la prima cosa che ci viene detta è che il livello di difficoltà del gioco cambierà in base a quante persone decideremo di uccidere. Ho capito abbastanza in fretta il perché di questa affermazione.
I punti abilità infatti sono abbastanza difficili da reperire durante la campagna principale, si accumulano lentamente e sono sempre pochi mentre sbloccare le abilità ne richiede davvero tanti. Indovinate qual è la fonte più semplice e redditizia di punti abilità da cui attingere? Proprio i personaggi secondari.
Se quindi decideremo di prendere più vite possibile avremo tantissimi punti abilità da poter spendere per potenziare e crescere di livello ed essere così all’altezza dei nemici che dovremo affrontare, se invece faremo la scelta opposta i nemici saranno inevitabilmente più potenti di noi e ci ritroveremo a dover affrontare dei combattimenti da cui sarà estremamente difficile uscire vincitori.
In conclusione
Per quello che mi riguarda, Vampyr è un enorme sì. L’atmosfera è estremamente affascinante, il modo in cui è stato trattato il rapporto con gli altri personaggi è molto originale e il discreto numero di abilità tra cui scegliere rende il sistema di combattimento vario e dinamico.
Nerdando in breve
Vampyr è un Action RPG semi open-world disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC che farà innamorare gli appassionati del gotico e del sovrannaturale.
Nerdandometro: [usr 4.5]
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