Recensione
Dove vanno a finire tutte le cose che perdiamo, o che dimentichiamo? A volte scherziamo sul “mostro della lavatrice” che divora un calzino lasciando orfano l’altro; così come capita a tutti di essere sicuri di aver appoggiato qualcosa in qualche punto e poi vedere che è misteriosamente sparito.
E se tutte le cose che dimentichiamo e perdiamo avessero un loro mondo? Un luogo in cui, spaesati e frastornati, finissero tutti assieme?
Trama
Quel mondo, nella fantasia dei ragazzi di danesi di ThroughLine Games, esiste davvero. Ed è in questo mondo affascinante e alieno che tutti i forgotling, gli oggetti perduti, prendono vita e dopo un primo rapido briefing di orientamento, vengono smistati là dove poi passeranno il resto della loro esistenza, lavorando e riunendosi nei locali per parlare tra loro dei bei tempi in cui vivevano sulla terra in compagnia dei loro proprietari.
Un universo del genere non può essere autogestito, e per questa ragione si è fatto carico di tutto il misterioso e potente Maestro Bonku che assieme ad Anne, braccio destro e tutrice dell’ordine, governa con durezza ma giustizia le Forgotten Lands.
All’inizio del gioco, Anne viene svegliata da un’esplosione: i ribelli, una frangia clandestina di forgotling che non vogliono sottostare alle regole di Bonku, hanno sabotato la fabbrica che sta ultimando il progetto di costruzione del ponte magico attraverso cui tutti i più meritevoli potranno tornare nel mondo degli umani.
A muovere i ribelli è la volontà che tutti i forgotling vengano trattati egualmente, mentre Bonku ha deciso di premiare con un biglietto solo coloro che hanno lavorato per lui senza mai interferire con i propri piani.
Nei panni di Anne dobbiamo investigare sui danni causati dai ribelli, catturarne il più possibile, scoprire chi si nasconde dietro di loro e assicurare alla giustizia il loro leader.
Per farlo avremo a disposizione un marchingegno costruito da Bonku capace di catturare e rilasciare l’anima, l’energia che permea tutto il mondo dei dimenticati: questa sorta di “mana” consente ad Anna di far funzionare attrezzi e meccanismi, leve e interruttori. Viene raccolta e conservata all’interno di cilindri, ma è anche ciò che fa vivere i forgotling e, nei casi dei reati più gravi, Anne ha la facoltà di estrarla dagli stessi oggetti, di fatto uccidendoli per sempre.
Inizia così un’avventura che solo apparentemente si mostra come semplice e lineare: durante la sua investigazione, Anne verrà a conoscenza del mondo dei ribelli e delle motivazioni che spingono il loro leader, Fig, a schierarsi apertamente contro lei e Maestro Bonku. Le rivelazioni che Anne dovrà affrontare saranno capaci di minare le sue certezze e di fare luce sulla vera natura delle Forgotten Lands e sul suo stesso passato.
Gameplay
Forgotton Anne è prevalentemente un platform in 2D e mezzo come abbiamo imparato a vedere apprezzare anche in Little Nightmares; su questa esplorazione del mondo, poi, fanno perno una serie di puzzle non troppo complessi che dovremo affrontare per avanzare al quadro successivo o per risolvere un determinato scenario ed avanzare con la narrazione.
Non c’è inventario in cui collezionare cose né la possibilità di trasportare oggetti: tuttavia abbiamo modo di giocare con l’ambiente grazie alla gestione dell’anima, l’energia magica che permea tutti gli i circuiti e gli elementi di gioco. Dopo poco, inoltre, guadagneremo l’uso di ali meccaniche che ci consentiranno di raggiungere distanze e altezze altrimenti fuori portata.
Nel complesso, quindi, abbiamo in mano un’avvenuta puzzle in cui non mancano le sequenze action, perfettamente calate all’interno del gioco che scorre vie fluido e dinamico. Non mancano i collezionabili: nel diario di Anne, infatti, verranno conservati i “ricordi” degli oggetti dimenticati, e questo non solo aumenterà la comprensione dell’universo di gioco, ma aiuterà a comprendere il quadro d’insieme a tutto tondo.
Non solo. Questa avventura è altamente story-driven: la trama non è un mero pretesto in cui ambientare una sequenza di enigmi e puzzle ambientali, tutt’altro. La storia è affascinante, magica e drammatica. Ad ogni momento verremo messi alla prova da una infinità di scelte morali che incideranno pesantemente sul nostro approccio al gioco: avremo modo di essere comprensivi e accondiscendenti, oppure rudi e altamente punitivi. Tutte scelte che si ripercuoteranno sul nostro rapporto coi forgotling, con la frangia più estrema dei ribelli e con lo stesso Maestro Bonku ma che posso riassumere come un approccio lealista piuttosto che possibilista. E non sempre le scelte saranno facili e immediate.
Comparto tecnico
Non voglio girarci troppo attorno: tecnicamente parlando, Forgotton Anne è un autentico gioiello. Apparentemente uscito dallo studio Ghibli, condensa in un gameplay fluido e privo di caricamenti intermedi, uno stile anime che non sfigurerebbe al cinema: un’avventura emozionante, musicalmente sempre perfetta e con animazioni deliziose che non fanno vedere alcuno stacco tra gameplay e cinematic.
Il lavoro fatto ThroughLine Games è semplicemente eccezionale: non ho trovato una sola sbavatura, una sola imprecisione. L’unico piccolo neo, se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, è che ho impiegato un attimo per capire come dare i comandi di salto e volo. Ma stiamo parlando veramente di un’inezia: questo titolo non solo si piazza una spanna sopra il 90% degli altri Indie, ma su uno scaffale in formato retail farebbe sfigurare molti giochi di studi ben più celebri e blasonati.
Manca la localizzazione italiana (anche nei sottotitoli) che avrebbe portato il mio voto finale più su di un altro decimo, ma se volete un consiglio, non lasciatevi spaventare dall’inglese: la storia che Forgotton Anne ci racconta merita di essere vissuta. E se ancora non conoscete bene l’inglese, questa potrebbe essere la volta in cui mettercisi di impegno.
Bravi, bravi, bravi: l’industria videoludica ha assolutamente bisogno di persone e prodotti così. Per cui il mio plauso va tutto agli sviluppatori, agli animatori e naturalmente a Square Enix che ha distribuito il titolo.
Conclusioni
Raramente mi capitato di trovare un titolo Indie così sofisticato, così tecnicamente e graficamente curato, così denso di significati profondi e capace di unire dinamiche di gioco rapide da apprendere e sfidanti senza essere frustranti mescolandole tra loro in modo da creare una sintesi di tanti generi: platform, avventura, puzzle in un’unico prodotto con una componente narrativa di primissima qualità.
Non voglio esagerare, ma se nel mio podio personale non lo metto in competizione coi capolavori di 505 Games (Limbo e Inside) è solo perché stiamo parlando di un genere diverso, l’unico a mio avviso di questa levatura.
Forgotton Anne è disponibile per PC, Playstation 4 e Xbox One al prezzo di 19,99 Euro.
Nerdando in breve
Forgotton Anne è l’avventura puzzle platform con spiccatissima componente narrativa che vi terrà inchiodati davanti al monitor per più di 10 ore senza che ne avrete mai abbastanza.
Nerdandometro: [usr 4.8]
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